il futuro del Centro Sportivo Crespi: 2° puntata. Report riunione della Commissione Sport del 21/12/2011

Seconda seduta riservata a studiare cosa poter fare per il Centro Sportivo Crespi.
Emergono dubbi e timori su cosa realmente significhi un tale carico.
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Crespi piano
Il 21/12 c'è stato in assessorato una riunione con i concessionari degli impianti sportivi di tutte le zone. Nel nostro caso i concessionari attuali sono Enotria Calcio, Tennis Club Ambrosiano, Scarioni Calcio, Politecnico di Milano, Licata Rugby: solo la Scarioni era assente. Le concessioni sono molto diverse, soprattutto dal lato economico: Polimi gratuito. Enotria per 3 campi calcio 2700, Licata 17300 € annui per un campo da rugby, Ambrosiano 8054, Scarioni 878 anno. Sono tutte concessioni molto lunghe. Entreremo nello specifico sulle concessioni, anche fosse solo per dire la nostra, ma anche per affermare la necessità di una nostra presenza in fase di formulazione del bando.

L'assessorato ha messo a bando, con decorrenza immediata, 3 impianti: Colombo (zona 6), Cappelli Sforza (zona 7) e Crespi. Il primo è praticamente un'area vuota, il Cappelli ha solo 2 palestre, mentre il Crespi è l'unico multidisciplinare e in funzione dei 3.

La zona 6 ha pubblicato un questionario per identificare quali siano le intenzioni riguardo al Colombo. Sara Rossin sostiene che nel nostro caso il questionario non sia una soluzione, mentre un'assemblea pubblica potrebbe essere il modo di coinvolgere la cittadinanza.

  • Sara pone delle domande:
  • decidere cosa fare della delibera.
  • Decidere se prevedere nel bando, oltre alla manutenzione ordinaria, anche lavori di ristrutturazione dell'impianto
  • prevedere o meno il libero accesso agli impianti da parte delle associazioni sportive di zona.
  • se vincolare l'utilizzo ad un calmiere di prezzi
  • se chiedere un numero di quote gratuite per le fasce disagiate
  • mettiamo una limitazione su quali servizi devono essere aggiunti ?

Casati: non è tanto importante l'ente , ma il bando su come deve essere gestito. E' necessario che nel comitato di gestione siano rappresentate le società di base della zona. Domanda quali possano essere i criteri di selezione degli enti di promozione sportiva visto che ormai sono diventati 16.

Viola: i tempi non ci permettono di modificare la delibera. Che sia prevista la ristrutturazione dell'impianto. Il libero accesso deve esserci ma da definire, così come il numero di quote gratuite. Calmiere tariffe: interessante, ma secondo lui è limitato dalla richiesta di edificare il nuovo, nel senso che, se è necessario fare una ristrutturazione pesante, non si può obbligare il concessionario a delle tariffe, altrimenti non ha modo di rientrare dell'investimento fatto.

Morandi: il Comune non può lavarsi le mani, scaricando sulle Società Sportive sia la ristrutturazione degli impianti, sia il disavanzo di gestione. Se così sarà, il bando risulterà deserto. Ci devono essere delle forme di partecipazione del Comune che aiutino alla gestione sia economica che sociale di un impianto sportivo. Propongo 3 aree di intervento:
  • intervento sulle utenze tramite tariffa super-agevolata in cui il Comune partecipi nei costi.
  • Intervento sul ruolo sociale: il Comune deve finanziare le quote di intervento sociale sulle fasce deboli: anziani, portatori di handicap, fasce economicamente disagiate, politica contro la dispersione sportiva adolescenziale
  • il Comune deve prevedere un piano di aiuto economico alle riqualificazione dei servizi in cui si premino innanzitutto gli aspetti virtuosi quale il risparmio energetico e le funzioni sociali di apertura al pubblico. Il finanziamento di tale operazioni potrebbe avvenire tramite la concessione di quote edificabili premio da rivendere con bando (formulato dal CdZ) nella Zona.

Riguardo alle domande: teniamo questa delibera purché sia allargata anche con forme miste con società sportive operanti sul Crespi e purché si intervenga nella stesura del bando; appoggio quanto detto da Casati riguardo alla richiesta che nel bando sia inserito il fatto che l'impianto debba essere gestito tramite un Comitato in cui ci sia la partecipazione delle società sportive operanti nell'impianto, ma anche questa commissione, in questo modo la decisione se ristrutturare o no potrà essere decisa di comune accordo e quindi non vedo la necessità di porre vincoli a riguardo; è necessario un calmiere di prezzi di accesso; le quote gratuite devono essere finanziate dal comune.

Fossati. Era favorevole agli enti di promozione, ma adesso, che sa quanti sono, teme la questione. Restringerebbe il campo ulteriormente ad enti che hanno già operato sulla zona. Vincolare alla ristrutturazione la vede difficile, magari porre un calendario a lunga scadenza per la ristrutturazione. Ottima la proposta di partecipazione pubblica alla decisione.

Muzio: preferirebbe che fosse abrogata la delibera per allargare a società sportive di base il bando. Bisogna fare i conti.

Re: magari schedulare il bando in periodi, ad esempio i primi 5 anni gratuiti in cambio di una manutenzione migliorativa, i successivi 5 a pagamento e dopo i 10 un piano di ristrutturazione.

Tuminelli basket: la Tuminelli è utente crespi che paga 7500 euro al quadrimestre. A loro può interessare palestra e tensostruttura. Chiede che sia fatto un bando in cui sia specificata una politica per i singoli impianti.

Papale: il bar dovrebbe essere a prezzo calmierato

Casati: darlo ad enti è già un paletto.

Schivo: L'unica strada percorribile è l'affidamento ad enti di promozione.

CUS : gli esempi di concessione a società non sono esemplari. Sono entrati al Giuriati quando perdeva 300.000 euro l'anno. Adesso riesce a perdere solo 80.000 Euro l'anno nonostante un grande incremento di frequentatori. Prendere un impianto come il Crespi è pericoloso in quanto i costi sono sempre imponderabili. E' fondamentale che chi si propone come nuovo gestore abbia la possibilità di fare un'ispezione approfondita dell'impianto. E' fondamentale avere i conti esatti. Anche il bar è difficile che crei reddito, dato il numero limitato degli utenti. Nel piano dei costi deve essere previsto un accantonamento ciclico per il rifacimento delle pavimentazioni. Loro, nonostante le sovvenzioni pubbliche, non ce la farebbero ad affrontare un costo tale.

Sara conclude dicendo che stilerà una proposta di bando da correggere durante la seduta che si terrà il 11.1.2012 .


Concludendo

Quanto detto dal rappresentante CUS è chiarificatore dei problemi che dovrà affrontare il futuro concessionario. Il sogno di come vorremmo l'impianto sportivo cozza con la realtà delle cose: o c'è un piano di investimento oppure è impensabile che in futuro si abbia un impianto a disposizione della zona. I costi di ristrutturazione e manutenzione di un simile impianto sono tali da allontanare qualsiasi pretendente. Le soluzioni sono in pratica due: lasciare l'impianto ad un eventuale gestore senza porre nessun obbligo se non quello di riqualificarlo, ma così la Zona avrebbe di fatto perso la funzione che attualmente svolge, oppure che ci sia un intervento pubblico che aiuti il futuro gestore in cambio dell'adozione di prezzi calmierati, di apertura al pubblico, di apertura verso le società sportive di zona, di svolgere al suo interno la funzione sociale cui lo sport è chiamato a rispondere.

Io mi auguro che queste risorse si trovino, del resto è pura utopia che da un giorno all'altro il Comune e MilanoSport (quale gestore attuale degli impianti) possano da un giorno all'altro togliersi l'enorme disavanzo di gestione scaricandolo sulle strutture di base, che, per loro stessa natura, sono società che quasi vivono alla giornata. Federazioni ed enti di promozione sportiva sono privi di risorse (notizia recente è il taglio orizzontale del 20% delle erogazioni del Coni verso le Federazioni), quindi è impensabile di scaricare su loro l'onere, né, penso, sia la soluzione migliore per la Zona. Ribadisco quanto già detto, l'unica soluzione che vedo è una cordata di enti di promozione cui fanno capo le società sportive operanti nel Crespi e anche di società non legate ad Enti; intervento del Comune nell'aiuto alla gestione; intervento del Comune nel piano di riqualificazione dell'impianto.

Penso che la proposta di Sara Rossin di indire un'Assemblea Pubblica sulla questione sia un ottimo modo di affrontare la questione, però a questa Assemblea deve essere presente l'Assessorato, oltre a rappresentanti autorevoli degli enti di promozione sportiva operanti nella zona, le Società sportive operanti nella Zona e i dirigenti delle scuole vicine (Vespucci, Tajani, Clericetti, Pini). Penso che le Assemblee dovrebbero essere almeno due: una per presentare agli attori possibili lo scenario, e l'altra per discutere le proposte ricevute.


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