Politiche abitative. Nascono il fondo per l’edilizia sociale pubblica e l’Agenzia per la Casa
Un fondo
per costruire nuove case popolari e per ristrutturare gli sfitti, la nascita
entro l’anno dell’Agenzia per la Casa per far incontrare la domanda e
l’offerta, la costituzione di un ufficio dedicato alla gestione degli
alloggi liberi, un nuovo quartiere con edilizia sociale pubblica, agevolazioni
urbanistiche per la creazione di nuove imprese nel territorio milanese.
Sono queste alcune delle principali misure per contrastare l’emergenza
abitativa contenute in un Protocollo sottoscritto oggi dagli assessori
alla Casa Lucia Castellano, all’Urbanistica Ada Lucia De Cesaris, alle
Politiche per il lavoro Cristina Tajani e Onorio Rosati (Cgil), Danilo
Galvagni (Cisl), Walter Galbusera (Uil), Walter Chiappelli (Sunia), Leo
Spinelli (Sicet) e Giulio Nicosia (Uniat).
Dopo tanti anni il Comune di Milano torna così a programmare misure concrete
per soddisfare il bisogno abitativo in città. Negli ultimi mesi i sindacati
e Palazzo Marino hanno lavorato per mettere a punto un nuovo piano per
mettere al centro dell’azione politica e amministrativa la questione della
casa, come era previsto dal programma del Sindaco Pisapia.
L’obiettivo è realizzare un’offerta
adeguata di alloggi a canone sociale, utilizzando al meglio il patrimonio
abitativo pubblico esistente,
coniugando le politiche ambientali, infrastrutturali, abitative e di welfare
e accogliendo le proposte dei sindacati.
Le principali azioni del Protocollo
per le Politiche abitative.
Come già annunciato in occasione dell’approvazione del Piano di Governo
del territorio, viene costituito un fondo di 37 milioni di euro per la
costruzione di nuovi alloggi (20 milioni) e per ristrutturare gli appartamenti
sfitti (17 milioni), cifre alle quali saranno aggiunte nuove risorse in
parte messe a bilancio ogni anno da Palazzo Marino e in parte derivanti
dagli operatori privati che, non volendo costruire edilizia residenziale
pubblica, dovranno monetizzare al Comune questa mancata realizzazione di
residenza pubblica.
Inoltre, sul fronte dell’offerta abitativa, sono state sbloccate 900 nuove case popolari, previste dalla precedente Amministrazione, che verranno consegnate alla città entro la fine del 2013.
Il Comune di Milano si impegnerà anche
per il recupero del patrimonio esistente attraverso la riqualificazione
degli sfitti, la rapida assegnazione degli alloggi liberi (non oltre 15
giorni), la manutenzione ordinaria e straordinaria degli stabili, nessuna
sottrazione di case al patrimonio di edilizia popolare.
Il Protocollo prevede anche la creazione di un nuovo quartiere che abbia
una prevalenza di edilizia economica e popolare, ma che non sia un quartiere
ghetto. Un nuovo rione che offra ai suoi abitanti i servizi e le infrastrutture
necessari. Inoltre, l’accordo con i sindacati contiene anche un’attenzione
particolare rivolta al mondo del lavoro. L’Amministrazione s’impegna
a sostenere le aree con attività produttive esistenti disincentivando le
azioni speculative sulle zone industriali. Verrà incentivato il recupero
degli insediamenti produttivi esistenti favorendo l’insediamento di nuove
imprese.
Il protocollo prevede che ogni imprenditore
che vuole ristrutturare la sua azienda abbia un premio volumetrico del
20% sulla sua superficie lorda di pavimento da utilizzare in loco oppure
che può rivendere come diritto volumetrico per qualsiasi altra destinazione
(residenziale e produttiva).
Inoltre tutti gli incubatori d’imprese, come start up e spin off, se convenzionati
con il Comune saranno considerati come servizi e quindi non avranno limiti
volumetrici per la realizzazione di un nuovo edificio.
“Presteremo grande attenzione – evidenzia l’assessore alla Casa Lucia Castellano – alle politiche dell’abitare per ridare dignità e rivitalizzare i quartieri popolari. E il nostro impegno, insieme ai sindacati, sarà indirizzato ad una piena conoscenza del patrimonio, così da riqualificare e assegnare le case in tempi sempre più brevi, sottraendole al degrado e al rischio delle occupazioni abusive. Anche per questo, nell’ambito della riorganizzazione dell’Assessorato alla Casa, dedicheremo un apposito ufficio alla gestione del flusso degli alloggi liberi e assegnabili”.
Sul fronte delle locazioni, il Comune si impegna a costituire entro quest’anno l’Agenzia per la Casa, il cui obiettivo è far incontrare la domanda e l’offerta di appartamenti in affitto da privati che servirà a far emergere il mercato nero e favorire i contratti regolari.
“Questo accordo – ha dichiarato l’assessore all’Urbanistica Ada Lucia
De Cesaris - conferma il nostro impegno concreto per creare nuovi alloggi
di edilizia sociale per le fasce sociali più deboli trovando il giusto
equilibrio tra le scelte fatte con il Pgt e gli ulteriori interventi pubblici
che l’Amministrazione è pronta a mettere in campo”.
“Punto qualificante dell’accordo
é tenere insieme il bisogno abitativo con quello produttivo – ha detto
l’assessore alle Politiche per il lavoro Cristina Tajani - attraverso
i disincentivi alla speculazione sulle aree industriali e le premialità
per l’insediamento di nuove imprese, in particolare start up e spin off.
Lavorare e abitare sono due bisogni che devono poter trovare risposta congiuntamente
nella stessa città”.