Il buon vicinato


Un'iniziativa dello Spi per tornare a vivere nei cortili riempiendo di contenuti gli "spazi comuni".
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Una città in cui la vicinanza tra le generazioni diventa un obiettivo da realizzare all’insegna della solidarietà; questo è stato lo spirito col quale gli inquilini di via Forlanini 26 hanno voluto organizzare, nel cortile del loro palazzo, il party buon vicinato.

Alla festa si sono ritrovati insieme una cinquantina di persone, tra le quali alcuni volontari Spi e molti bambini, tutti presi a disegnare all’aperto per poter esporre i propri capolavori. C’era una mostra fotografica da vedere, una lezione di Tai chi chuan (una forma di ginnastica in movimento nata in Cina) da sperimentare, la pesca (gratuita) con prodotti delle zone terremotate e un buffet allestito dagli stessi inquilini.

Dopo un primo timido approccio l’atmosfera si è scaldata e il tempo è passato in fretta. Per lo Spi è stata l’occasione per farsi conoscere e, soprattutto,  raccogliere consensi attorno alle proprie rivendicazioni nei confronti dell’Aler: sollecitare il confronto sull’esigenza di trasformare le abitazioni di edilizia popolare in spazi vivibili, in luoghi di condivisione, dove la qualità della vita delle persone possa essere sempre migliore. Occorre lavorare per affermare un modello di città metropolitana in cui la coesione sociale e solidarietà tra generazioni prevalgano rispetto all’individualismo: solo così bambini e anziani potranno così riconquistare una centralità nei quartieri della città.    Anna Celadin



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