Agenda digitale. Il Comune di Milano lancia il portale Open Data

Assessore Tajani: “Un’Amministrazione più trasparente e nuove opportunità per giovani e imprese”  


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Dopo l’avvio del progetto wifi, che al momento vede oltre 500 hotspot accesi in 250 luoghi della città per facilitare l’accesso alla rete, l’agenda digitale del Comune di Milano si arricchisce oggi di un altro importante tassello: è infatti online da stamani http://dati.comune.milano.it, il portale Open Data sviluppato internamente dai tecnici delle direzioni Servizi Informativi e Statistica del Comune.

Gli Open Data sono gruppi (set) di dati, numerici o geografici, messi a disposizione e liberamente fruibili da tutti. Dati anagrafici e elettorali, sugli esercizi commerciali e le piste ciclabili, sulle piscine e i musei, sui parcheggi d’interscambio e le aree pedonali: sono solo alcuni esempi delle decine di set di dati che verranno progressivamente “liberati” dal Comune sul nuovo portale. Tutti saranno leggibili e interpretabili anche senza l’utilizzo di software proprietari.

Già oggi il portale ospita i primi 45 set di dati. Tra questi - oltre a quelli già citati – i dataset su scuole, postazioni del bike sharing, mobilità e Area C, hotspot wifi, centri sportivi, aree giochi, orti comunali e didattici, aree per cani e strutture ricettive. Da ottobre sono previsti rilasci con cadenza mensile. L’obiettivo è superare la soglia dei 100 gruppi di dati entro il prossimo dicembre.

Parallelamente, l’Amministrazione ha già aperto un profilo Twitter dedicato (http://twitter.com/opendatamilano), come primo luogo e momento di dialogo con gli utenti al fine di migliorare costantemente l’offerta di open data.

“Con il portale Open Data – ha dichiarato Cristina Tajani, assessore allo Sviluppo economico che ha recentemente ricevuto dal Sindaco la delega alla Statistica - rendiamo più trasparente l’azione dell’Amministrazione, ampliamo la conoscenza della città per migliorare la nostra vita quotidiana e offriamo a  ricercatori e commentatori strumenti per valutare l’azione della Pubblica amministrazione. Non solo, favoriamo concretamente la conoscenza del territorio a chi vuole creare opportunità d’impresa o, anche e più semplicemente, applicazioni informatiche, come apps, utili ai cittadini.

Si tratta di un’opportunità importante, come dimostrato in  altre realtà europee, un concreto volano di sviluppo economico e occupazionale. Nei prossimi giorni apriremo anche una fase di ricerca di partnership tecniche e finanziarie, come ulteriore spinta per favorire le ricadute positive sul territorio”.

A tal proposito un recente studio della Commissione europea (http://ec.europa.eu/information_society/policy/psi/docs/pdfs/opendata2012/open_data_communication/en.pdf) ha stimato in 40 miliardi di euro l’anno nei 27 paesi dell’Unione i vantaggi economici derivanti dalla “liberazione” massiccia di dati provenienti da enti pubblici. In Spagna, invece, un report di una commissione governativa

 http://www.ontsi.red.es/ontsi/en/estudios-informes/characterization-study-infomediary-sector-june-2011)

definisce tra i 550 e i 650 milioni di euro  il volume di affari associato al rilascio di dati da parte del governo nazionale e in circa 5mila i posti di lavoro associati al riutilizzo di dati.

Voglio infine sottolineare – ha aggiunto l’assessore – che questo progetto è stato realizzato all’interno del Comune, valorizzando le competenze presenti nell’Amministrazione e utilizzando le norme che prevedono il riuso dei sistemi informatici tra soggetti pubblici”.

 


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