Sicurezza. Polizia locale denuncia banda di nomadi per reati ambientali e molestie
Costringevano i cittadini a consegnare
rifiuti elettrici e metallici che ‘stoccavano’ davanti alla ricicleria
Amsa. Granelli: “Bloccata attività illecita che inquinava gravemente l’area”
(CS Comune di Milano)15/09/2012
(CS Comune di Milano)15/09/2012
Ogni
giorno si appostavano all’ingresso della ricicleria di Amsa in piazza
delle Milizie, impedendo ai cittadini di conferire i rifiuti nella piattaforma
ecologica e costringendoli a consegnare in particolare oggetti metallici
ed apparecchiature elettriche. Poi ‘stoccavano’ il materiale sul posto,
abbandonando tutto ciò che non ritenevano utile e causando il grave degrado
dell’area.
Per questo, dopo la denuncia di Amsa e le indagini della Polizia locale, tredici nomadi, 3 italiani e 10 romeni, sono stati indagati a vario titolo per aver commesso reati ambientali, molestie nei confronti degli utenti della piattaforma ecologica e deturpamento ed imbrattamento dell’area.
Lo comunica l’assessore alla Sicurezza e coesione sociale, Polizia locale, Marco Granelli che commenta: “Da tempo questa situazione affliggeva la zona, causando il disagio degli operatori Amsa e dei cittadini, costretti a subire molestie e prepotenza. Ancor più grave, poi, il costante inquinamento dell’area determinato dalle attività illecite dei nomadi che, grazie all’intervento della Polizia locale, abbiamo bloccato”.
Il gruppo di nomadi si era sistemato nell’area antistante la ricicleria, come testimoniano i diversi giacigli rinvenuti dagli agenti, i copiosi rifiuti abbandonati (contenitori alimentari, bottiglie di vetro e lattine) e la porzione del muro di cinta trasformata in una latrina a cielo aperto.
Nei pressi del piccolo fabbricato prospiciente la piattaforma ecologica, i vigili hanno poi individuato ampie chiazze di sostanza oleosa penetrata nel suolo, a testimoniare l’attività di smontaggio dei motori, cumuli di rottami ferrosi e parti di autoveicoli. E spesso, per recuperare il rame, i nomadi davano fuoco ai fili elettrici inquinando l’aria con un fumo denso e nero.
Ora Amsa provvederà a ripulire l’area.
La Polizia locale ha anche posto sotto sequestro i 6 autocarri utilizzati dai nomadi per il trasporto dei rottami ferrosi, in quanto privi dell’autorizzazione necessaria a svolgere l’attività di raccolta, trasporto, recupero, commercio e smaltimento di rifiuti.
Nei prossimi giorni, per prevenire nuovi reati, le pattuglie perlustreranno l’area con sopralluoghi costanti.
Per questo, dopo la denuncia di Amsa e le indagini della Polizia locale, tredici nomadi, 3 italiani e 10 romeni, sono stati indagati a vario titolo per aver commesso reati ambientali, molestie nei confronti degli utenti della piattaforma ecologica e deturpamento ed imbrattamento dell’area.
Lo comunica l’assessore alla Sicurezza e coesione sociale, Polizia locale, Marco Granelli che commenta: “Da tempo questa situazione affliggeva la zona, causando il disagio degli operatori Amsa e dei cittadini, costretti a subire molestie e prepotenza. Ancor più grave, poi, il costante inquinamento dell’area determinato dalle attività illecite dei nomadi che, grazie all’intervento della Polizia locale, abbiamo bloccato”.
Il gruppo di nomadi si era sistemato nell’area antistante la ricicleria, come testimoniano i diversi giacigli rinvenuti dagli agenti, i copiosi rifiuti abbandonati (contenitori alimentari, bottiglie di vetro e lattine) e la porzione del muro di cinta trasformata in una latrina a cielo aperto.
Nei pressi del piccolo fabbricato prospiciente la piattaforma ecologica, i vigili hanno poi individuato ampie chiazze di sostanza oleosa penetrata nel suolo, a testimoniare l’attività di smontaggio dei motori, cumuli di rottami ferrosi e parti di autoveicoli. E spesso, per recuperare il rame, i nomadi davano fuoco ai fili elettrici inquinando l’aria con un fumo denso e nero.
Ora Amsa provvederà a ripulire l’area.
La Polizia locale ha anche posto sotto sequestro i 6 autocarri utilizzati dai nomadi per il trasporto dei rottami ferrosi, in quanto privi dell’autorizzazione necessaria a svolgere l’attività di raccolta, trasporto, recupero, commercio e smaltimento di rifiuti.
Nei prossimi giorni, per prevenire nuovi reati, le pattuglie perlustreranno l’area con sopralluoghi costanti.