Seveso. Maran e Granelli: “Gravissimo il ritardato intervento della Provincia”

In seguito alle forti precipitazioni di questo pomeriggio si è verificata intorno alle 15.40 un’esondazione del Seveso di lieve entità nella zona nord di Milano. ()
Già alle 14.20 il Pronto intervento del servizio idrico integrato di MM aveva segnalato che a Palazzolo il livello delle acque del torrente stava aumentando, con un trend di incremento abbastanza repentino. Questo rendeva necessaria la chiusura preventiva delle paratie dello scolmatore di Palazzolo (Canale Scolmatore Nord Ovest), richiesta alla Provincia alle 14.25. Nello stesso momento il servizio idrico integrato di MM e la Protezione civile del Comune di Milano si sono attivate con le altre operazioni di sicurezza collegate. Alle 15.40 il Seveso è esondato, ma soltanto alle 16.30 la Provincia ha chiuso le paratie, avvisando nello stesso momento MM che per un guasto tecnico non era riuscita a farlo prima. Tale ritardo nella comunicazione del guasto tecnico ha impedito a Protezione civile del Comune di Milano e servizio idrico integrato di MM di attivare misure alternative per contenere la portata del fiume.

“È un fatto gravissimo che la Provincia non sia stata in grado né di intervenire né di comunicare il guasto tempestivamente”, hanno dichiarato gli assessori comunali alla Protezione civile Marco Granelli e all’Ambiente Pierfrancesco Maran. “Il sistema di monitoraggio e di allerta attivato dal Comune di Milano negli scorsi mesi ha sempre evitato le esondazioni. L’esondazione di oggi è con ogni evidenza da ricondurre proprio a una non tempestiva attivazione delle paratie e per questo chiederemo spiegazioni ed eventuali danni alla Provincia”.

“Il Comune di Milano ha messo a disposizione 30 milioni di euro per le vasche da costruire contro le esondazioni del Seveso e stiamo lavorando con Regione Lombardia perché i tempi siano i più rapidi possibili”, proseguono gli assessori Granelli e Maran. “Ci stiamo avvicinando, ormai, all’autunno ed è più che mai prioritario che tutti gli enti coinvolti facciano davvero la loro parte”.

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