Dispersione scolastica e integrazione alunni stranieri, on line il bando del Comune

Vicesindaco Guida: “Il terzo settore sarà corresponsabile degli interventi”
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Il Comune di Milano è impegnato per favorire l’integrazione di alunni stranieri e combattere la dispersione scolastica. L’assessorato all’Educazione e Istruzione ha emanato un bando, rivolto agli enti del terzo settore, volto a finanziare progetti per la prevenzione dell’abbandono scolastico di minori in condizioni di fragilità e per la promozione del successo formativo di bambini e adolescenti stranieri.

Il bando è disponibile on line sul sito web del Comune di Milano. L’importo complessivo dell’iniziativa è di 762.500 di euro e copre i due prossimi anni scolastici: 2012/2013 e 2013/2014. La somma è finanziata all’80% dai fondi della legge 285, che prevede stanziamenti per la promozione di diritti e opportunità per l’infanzia e l’adolescenza, al 10% dall’Amministrazione comunale e al 10% dai partner selezionati. Gli enti del terzo settore saranno chiamati a co-progettare gli interventi insieme al Comune di Milano.

“Con questo bando – ha spiegato Maria Grazia Guida, vicesindaco e assessore all’Educazione e Istruzione – vogliamo attivare azioni per prevenire il disagio, la dispersione e l’abbandono scolastico perché sono problemi che riguardano sempre più famiglie della nostra città, specie quelle più povere e fragili. Allo stesso tempo lavoriamo per favorire l’integrazione di chi arriva da altre terre affinché tutti abbiano le stesse possibilità”.

Gli enti del terzo settore selezionati saranno chiamati a co-progettare gli interventi insieme all’Amministrazione comunale. Le proposte progettuali dovranno raggiungere almeno 1.500 studenti nella fascia d’età 6-16 anni.

“Nel bando – ha concluso la vicesindaco – abbiamo introdotto un’importante novità che riguarda il rapporto con gli enti del terzo settore. Le associazioni di volontariato, gli enti di promozione sociale, le cooperative sociali e le fondazioni non opereranno più in termini di meri erogatori di servizi. A loro chiediamo di assumere un ruolo nuovo rispetto al passato. Vogliamo farli diventare corresponsabili degli interventi con l’obiettivo di consolidare, entro la fine del biennio previsto, un modello di intervento cittadino basato sulle esperienze realizzate nelle scuole e nel territorio”.

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