Antimafia. Giovedì alle 16.30 il Consiglio comunale ricorda Paolo Borsellino

Giovedì prossimo, 20° anniversario della strage di via D’Amelio, il Consiglio comunale ricorderà il giudice antimafia Paolo Borsellino, ucciso a Palermo il 19 luglio 1992 insieme ai cinque agenti della sua scorta: Agostino Catalano, Walter Eddie Cusina, Vincenzo Li Muli, Emanuela Loi e Claudio Traina. ()
Paolo Borsellino, divenuto il più giovane magistrato d’Italia a soli 23 anni, entrò a far parte negli anni ‘80 dello storico pool antimafia guidato dal Procuratore capo di Palermo Rocco Chinnici, concentrando con successo le indagini sulle attività finanziarie di Cosa Nostra. Con Antonino Caponnetto, grazie anche alle rivelazioni del pentito Tommaso Buscetta, Paolo Borsellino e Giovanni Falcone riuscirono a istruire il più grande processo contro Cosa Nostra (475 imputati) “scoperchiandone” la cupola: 19 gli ergastoli, oltre 2.600 gli anni di carcere comminati complessivamente agli altri imputati.

Il Consiglio comunale intende onorare la memoria di un uomo, un eroe, simbolo della lotta contro le mafie, riconfermando la presenza delle istituzioni accanto a chi, ogni giorno, è impegnato a combattere la criminalità organizzata. Le vittime della strage di via D’Amelio saranno commemorate in apertura della seduta consiliare di giovedì, subito dopo l’appello, alle ore 16.30, dal magistrato Giuliano Turone, componente del Comitato antimafia istituito dal Sindaco Pisapia e impegnato da sempre nelle inchieste contro la criminalità mafiosa, economica ed eversiva. Negli anni Settanta il giudice Turone istruì il primo processo sulle attività criminali di Cosa Nostra in Lombardia e, successivamente, condusse con Gherardo Colombo l’inchiesta giudiziaria milanese sull’omicidio Ambrosoli che portò alla scoperta degli elenchi della Loggia massonica P2. Turone è stato anche pubblico ministero al Tribunale internazionale dell’Aja per l’ex Iugoslavia e giudice della Corte suprema di Cassazione.

Questa Amministrazione è impegnata attivamente sul fronte della prevenzione e del contrasto alla criminalità organizzata. Lo scorso 23 gennaio il Consiglio comunale ha istituito la Commissione consiliare permanente Antimafia, composta da consiglieri comunali: l’obiettivo prioritario è indirizzare l’Amministrazione nella predisposizione di strumenti idonei e incisivi per contribuire alla prevenzione e al contrasto delle associazioni di tipo mafioso. Nei confronti della cittadinanza, inoltre, la Commissione lavora per promuovere la cultura della legalità democratica e dell’antimafia come elemento fondamentale per la crescita sociale, civile, economica di Milano e del Paese

La Commissione si affianca al Comitato antimafia istituito dal Sindaco Giuliano Pisapia e composto da cinque esperti (Nando dalla Chiesa, Umberto Ambrosoli, Luca Beltrami Gadola, Maurizio Grigo e, appunto, Giuliano Turone).

Ai primi di giugno, inoltre, la Giunta ha stabilito le nuove linee di indirizzo per l’assegnazione in concessione d’uso a titolo gratuito degli immobili confiscati alla mafia e trasferiti al patrimonio del Comune: l’obiettivo è far nascere attività sociali al servizio del territorio, che costituiscano un’opportunità di sviluppo e di lavoro per la città, promuovendo la cultura della legalità.

Le linee di indirizzo prevedono, tra l’altro, la pubblicazione e l’aggiornamento periodico sul sito del Comune dell’elenco dei beni confiscati alle mafie. Oltre alla garanzia di avvicendamento degli enti nella fruizione dei beni confiscati e destinati a finalità sociali, i nuovi criteri della Giunta stabiliscono l’obbligo per i soggetti assegnatari di dare avvio ai lavori di ristrutturazione degli immobili e/o ai progetti (valutati da una Commissione appositamente costituita) entro tre mesi dalla di stipulazione della convenzione, a pena di decadenza.

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