Milano ha ricordato i 44 bimbi morti nel mare di Albenga 65 anni fa
Un minuto
di silenzio e una corona di fiori posta sul monumento commemorativo al
Cimitero Maggiore. Con una commovente cerimonia alla presenza del vice
Presidente del Consiglio comunale Andrea Fanzago, Milano ha ricordato stamani
i 44 bambini (la maggior parte dei quali milanesi) morti annegati 65 anni
fa nel mare di Albenga a causa del naufragio della motobarca Annamaria:
il più grave disastro del Dopoguerra in cui furono coinvolti dei minori.
Insieme alle piccole vittime, nella tragedia del 16 luglio del 1947 persero
la vita anche le quattro accompagnatrici dei bimbi.
(CS Comune di Milano)16/07/2012
(CS Comune di Milano)16/07/2012
“Bisogna che Milano non perda la
memoria degli eventi tragici che l’hanno colpita, come il naufragio dell’Annamaria.
È commovente pensare a così tanti bambini perduti per sempre, così come
vedere i giocattoli posti sulle loro tombe, accanto ai loro nomi e alle
loro foto”, ha detto Andrea Fanzago.
Sempre stamani, nel porto di Albenga, una corona di fiori del Comune di Milano è stata posta sul nuovo cippo inaugurato due mesi fa dall’assessore alla Sicurezza Marco Granelli, intervenuto alla cerimonia con il civico Gonfalone.
Nel pomeriggio del 16 luglio del 1947 la motobarca Annamaria stava trasportando 84 bambini, tutti maschietti dai 4 agli 8 anni, in prevalenza milanesi orfani di guerra. I piccoli erano ospiti della colonia della solidarietà nazionale di Loano, ed erano diretti in gita all’isola Gallinara. Alle 18 il mare era calmo: la nave strapiena, che viaggiava a circa 60 metri dalla costa, urtò contro un ostacolo, iniziando a imbarcare acqua. L’Annamaria si inclinò pericolosamente, mentre i bambini cadevano in mare. Le vittime del disastro furono 48: 44 bimbi e 4 adulti. “Ad Albenga – scrisse allora Dino Buzzati inviato sul luogo della tragedia – si era concentrato tutto il dolore del mondo”.
I funerali, celebrati dall’Arcivescovo di Milano Cardinale Schuster, si svolsero in Duomo, alla presenza dell’allora Sindaco Greppi, di tutto il Consiglio comunale e di una folla silenziosa e commossa. I nomi di tutti coloro che persero la vita sono oggi scolpiti nel monumento funebre, opera dello scultore Giacomo Manzù, al Cimitero Maggiore: un bassorilievo in bronzo che raffigura Gesù circondato dai bimbi, con la frase del Vangelo di Matteo “Lasciate che i piccoli vengano a me, perché di essi è il regno dei cieli”.
Sempre stamani, nel porto di Albenga, una corona di fiori del Comune di Milano è stata posta sul nuovo cippo inaugurato due mesi fa dall’assessore alla Sicurezza Marco Granelli, intervenuto alla cerimonia con il civico Gonfalone.
Nel pomeriggio del 16 luglio del 1947 la motobarca Annamaria stava trasportando 84 bambini, tutti maschietti dai 4 agli 8 anni, in prevalenza milanesi orfani di guerra. I piccoli erano ospiti della colonia della solidarietà nazionale di Loano, ed erano diretti in gita all’isola Gallinara. Alle 18 il mare era calmo: la nave strapiena, che viaggiava a circa 60 metri dalla costa, urtò contro un ostacolo, iniziando a imbarcare acqua. L’Annamaria si inclinò pericolosamente, mentre i bambini cadevano in mare. Le vittime del disastro furono 48: 44 bimbi e 4 adulti. “Ad Albenga – scrisse allora Dino Buzzati inviato sul luogo della tragedia – si era concentrato tutto il dolore del mondo”.
I funerali, celebrati dall’Arcivescovo di Milano Cardinale Schuster, si svolsero in Duomo, alla presenza dell’allora Sindaco Greppi, di tutto il Consiglio comunale e di una folla silenziosa e commossa. I nomi di tutti coloro che persero la vita sono oggi scolpiti nel monumento funebre, opera dello scultore Giacomo Manzù, al Cimitero Maggiore: un bassorilievo in bronzo che raffigura Gesù circondato dai bimbi, con la frase del Vangelo di Matteo “Lasciate che i piccoli vengano a me, perché di essi è il regno dei cieli”.