Talenti. Bando Comune-Camera di Commercio: oltre 500.000 euro per chi apre un’impresa a Milano
Oltre mezzo
milione di euro per valorizzare i giovani talenti italiani residenti all’estero
che decidono di costituire un’impresa a Milano.
(CS Comune di Milano)08/07/2012
Si apre il prossimo 13
luglio il bando “Welcome Talent Business” del Comune e della Camera di
Commercio di Milano, che mettono a disposizione rispettivamente 400.000
e 110.000 euro (per un totale quindi di 510.000 euro) per il finanziamento
di nuovi progetti imprenditoriali in armonia con la c.d “legge controesodo”
(legge n. 238/2010 “Incentivi fiscali per il rientro dei lavoratori in
Italia”). In particolare, il bando prevede l’assegnazione di un contributo
a fondo perduto fino a 40mila euro per lo start up d’impresa e di un premio
di 20mila euro per le migliori idee imprenditoriali.
“Vogliamo favorire il rientro dei giovani talenti che hanno maturato esperienze internazionali di alto livello e che vogliono fare impresa a Milano – ha spiegato l’assessore alle Politiche per il Lavoro, Sviluppo economico, Università e Ricerca Cristina Tajani – perché siamo convinti che ciò possa incidere positivamente sul dinamismo dell’economia della nostra città e del nostro Paese e creare nuova occupazione. Il bando ‘Welcome Talent Business’ si inserisce in un percorso più generale sulle Start up d’impresa, rispetto al quale abbiamo promosso diverse azioni: dal fondo di 10 milioni per gli incubatori alle misure contenute nel Pgt, fino all’agevolazione Imu che sarà approvata in bilancio. Sono convinta – ha concluso l’assessore Tajani – che sul tema della generazione di imprese giovani e dai contenuti innovativi si possa costruire un ‘progetto città’ che coinvolga diversi attori: naturalmente il Comune di Milano, ma anche Camera di Commercio, Università e fondi di finanziamento privati”.
A beneficiare del finanziamento saranno i giovani italiani residenti stabilmente all’estero da almeno 24 mesi che, per tutto questo periodo, abbiano acquisito da laureati esperienze lavorative fuori dall’Italia. In alternativa, potranno accedere al bando i ‘talenti’ che abbiano ottenuto una laurea o una specializzazione post lauream frequentando fuori dall’Italia un corso di studi di almeno due anni, o che abbiano seguito un corso di un anno maturando un ulteriore anno di esperienze lavorative. I giovani dovranno avviare un’impresa con sede legale e/o operativa a Milano (nella forma giuridica di società di persone, di capitali o cooperative) entro 6 mesi dalla data di assegnazione del contributo e risultare domiciliati o residenti in Italia entro 3 mesi dall’avvio dell’attività imprenditoriale.
Secondo i dati attualmente disponibili, oltre il 40% di coloro che tornano in Italia arrivano nella nostra città. Un sondaggio condotto da Italents e Comune di Milano – cui hanno risposto 1.200 “cervelli in fuga” e altri 200 già rientrati in Italia – evidenzia che sui 1.200 attualmente all’estero 229 sono milanesi e 29 quelli provenienti dalla nostra Provincia. Sui 200 che sono ritornati a lavorare in Italia, oltre il 40% è attivo a Milano.
Uno su tre pensa di tornare, mentre per il 55,4% questa ipotesi non è del tutto esclusa. Sono in prevalenza i giovani a prendere in considerazione l’idea del rientro in Italia: oltre il 45% tra gli under 30, a fronte del 20% tra gli over 40. Di assoluta rilevanza, infine, le risposte sui motivi per cui i giovani lasciano il nostro Paese: oltre l’80% critica la mancanza di meritocrazia e di trasparenza negli avanzamenti di carriera e il non poter disporre di strumenti adeguati per svolgere al meglio il proprio lavoro
IN ALLEGATO IL BANDO
“Vogliamo favorire il rientro dei giovani talenti che hanno maturato esperienze internazionali di alto livello e che vogliono fare impresa a Milano – ha spiegato l’assessore alle Politiche per il Lavoro, Sviluppo economico, Università e Ricerca Cristina Tajani – perché siamo convinti che ciò possa incidere positivamente sul dinamismo dell’economia della nostra città e del nostro Paese e creare nuova occupazione. Il bando ‘Welcome Talent Business’ si inserisce in un percorso più generale sulle Start up d’impresa, rispetto al quale abbiamo promosso diverse azioni: dal fondo di 10 milioni per gli incubatori alle misure contenute nel Pgt, fino all’agevolazione Imu che sarà approvata in bilancio. Sono convinta – ha concluso l’assessore Tajani – che sul tema della generazione di imprese giovani e dai contenuti innovativi si possa costruire un ‘progetto città’ che coinvolga diversi attori: naturalmente il Comune di Milano, ma anche Camera di Commercio, Università e fondi di finanziamento privati”.
A beneficiare del finanziamento saranno i giovani italiani residenti stabilmente all’estero da almeno 24 mesi che, per tutto questo periodo, abbiano acquisito da laureati esperienze lavorative fuori dall’Italia. In alternativa, potranno accedere al bando i ‘talenti’ che abbiano ottenuto una laurea o una specializzazione post lauream frequentando fuori dall’Italia un corso di studi di almeno due anni, o che abbiano seguito un corso di un anno maturando un ulteriore anno di esperienze lavorative. I giovani dovranno avviare un’impresa con sede legale e/o operativa a Milano (nella forma giuridica di società di persone, di capitali o cooperative) entro 6 mesi dalla data di assegnazione del contributo e risultare domiciliati o residenti in Italia entro 3 mesi dall’avvio dell’attività imprenditoriale.
Secondo i dati attualmente disponibili, oltre il 40% di coloro che tornano in Italia arrivano nella nostra città. Un sondaggio condotto da Italents e Comune di Milano – cui hanno risposto 1.200 “cervelli in fuga” e altri 200 già rientrati in Italia – evidenzia che sui 1.200 attualmente all’estero 229 sono milanesi e 29 quelli provenienti dalla nostra Provincia. Sui 200 che sono ritornati a lavorare in Italia, oltre il 40% è attivo a Milano.
Uno su tre pensa di tornare, mentre per il 55,4% questa ipotesi non è del tutto esclusa. Sono in prevalenza i giovani a prendere in considerazione l’idea del rientro in Italia: oltre il 45% tra gli under 30, a fronte del 20% tra gli over 40. Di assoluta rilevanza, infine, le risposte sui motivi per cui i giovani lasciano il nostro Paese: oltre l’80% critica la mancanza di meritocrazia e di trasparenza negli avanzamenti di carriera e il non poter disporre di strumenti adeguati per svolgere al meglio il proprio lavoro
IN ALLEGATO IL BANDO