Presentazione del ciclo di proposte di lettura “Racconti al femminile”

A partire dal mese di ottobre, un nuovo ciclo di letture dedicato alla scrittura al femminile. ()
Natalia Ginzburg immagine
Concluso a giugno il ciclo di recensioni dal titolo “Racconti d'autore fra Otto e Novecento”, articolato su alcuni grandi autori europei fra Otto e Novecento, scegliendo, per ciascuno di essi, uno dei loro racconti più famosi, e cioè: “Il giocatore” di Fëdor Dostoevskij; “La morte di Ivan Il'ič” di Lev Nikolaevic Tolstoj; “Tre anni” di Anton Čechov; “Il sottotenente Gustl” di Arthur Schnitzler; “Tonio Kröger” di Thomas Mann; “Il passeggero segreto” di Joseph Conrad e “La panchina della desolazione” di Henry James - i cui commenti sono, per altro, sempre reperibili su z3xmi - presentiamo, qui di seguito, temi, autori e libri che verranno proposti e commentati nel prossimo ciclo di recensioni che, come di consueto, avrà inizio con la prima “uscita” a ottobre e terminerà con l'ultima a giugno dell'anno prossimo.
Il ciclo 2023/24 sarà incentrato su una serie di grandi autrici proponendo, per ciascuna di esse, un racconto o una delle loro raccolte di racconti, da cui il titolo del ciclo “Racconti al femminile”. Naturalmente, come si potrà evincere dai libri prescelti, oltre al filo conduttore del genere del “racconto” li unisce anche il loro assoluto valore letterario nonché quello delle loro autrici.
Qui, di seguito, l'elenco sintetico dei libri e delle autrici proposte, con l'indicazione della previsione di uscita del relativo commento e, per una panoramica d'insieme, a seguire, una breve scheda per ciascun libro.

“Racconti al femminile”

“La finestra della biblioteca” - Margaret Oliphant – 1896 - Ottobre
“Il lacchè e la puttana” - Nina Berberova – 1937 - Dicembre
“Legami familiari” - Clarice Lispector – 1960 - Gennaio
“Il trentesimo anno” - Ingeborg Bachmann – 1961 - Marzo
“Mai devi domandarmi” - Natalia Ginzburg – 1970 - Aprile
“Sotto i tigli” - Christa Wolf – 1974 - Maggio
“La vendetta” - Agota Kristof – 2005 - Giugno

Margaret Oliphant - “La finestra della biblioteca
“La finestra della biblioteca” è un racconto di Margaret Oliphant, una scrittrice scozzese della seconda metà dell' Ottocento riscoperta dalla critica e a livello editoriale in questi ultimi anni. Questo racconto infatti è stato riedito nel 2022 da Elliot edizioni e fa parte di una serie di racconti della Oliphant dal titolo “Racconti del visibile e dell'invisibile” appartenenti al genere fantastico - visionario. In particolare, per quanto riguarda “La finestra della biblioteca”, le sue qualità hanno indotto a collocarlo, nell'ambito della letteratura fantastica di lingua inglese, accanto a opere come “Il giro di vite” di Henry James, con il quale ha in comune lo stesso tema della “visione”.

Nina Berberova - “Il lacchè e la puttana
Con “Il lacché e la puttana” la Berberova (1901-1993) ci dà un'altra delle sue prove di piccola/grande letteratura. Piccola nella forma e grande nei contenuti. In quanto la misura del racconto e lo stile stringato e conciso fanno anche de “Il lacché e la puttana” un esempio di come la Berberova sia riuscita con un'estrema economia di mezzi a rendere temi e atmosfere e a plasmare personaggi e situazioni di grande forza ed intensità espressiva. Avendo questo racconto in comune con altri suoi racconti un sottostante che li accomuna che è quello della ricerca della felicità, la quale si rivela impossibile da realizzare, facendo della Berberova una cantrice di quel disincanto e di quella disillusione propri di tanta letteratura russa.

Clarice Lispector - “Legami familiari
“Legami familiari” è una raccolta di racconti della scrittrice brasiliana Clarice Lispector (1920-1977). La Lispector è stata una scrittrice assai lontana dalla “solarità” dei personaggi che abitano tanta letteratura sudamericana e brasiliana in particolare, pur ambientando i suoi personaggi e le vicende da lei narrate in quei luoghi e in quel mondo nel quale era cresciuta e visse. E, nel fare questa considerazione, non si può non tener conto che la Lispector nacque in Ucraina da una famiglia ebrea (in casa sua crebbe parlando yddish) e pur essendosi trasferita in tenerissima età in Brasile queste sue origini l'avevano profondamente influenzata. E, proprio per questa sua ricchezza e originalità di influssi, Antonio Tabucchi la definì “forse la maggiore scrittrice di lingua portoghese di questo secolo” (intendendo ovviamente il ‘900).

Ingeborg Bachmann - “Il trentesimo anno
Vi è in tutta l'opera di Ingeborg Bachmann (1926-1973), e in modo particolare nei racconti che compongono “Il trentesimo anno”, un'esplicita istanza utopica rivolta verso una vera e propria “rifondazione” del mondo: “La libertà che intendo io: il permesso di rifondare il mondo ex novo e di dargli un nuovo ordine”. In questa affermazione è sintetizzato il tema intorno a cui ruotano i racconti de “Il trentesimo anno”. Perchè se si prende il mondo così com'è non vi è alcuna possibile salvezza. Ed è proprio contro il mondo così com'è che i protagonisti dei diversi racconti lottano, per cercare di aprirsi un “varco” che è già esso stesso un traguardo. Perché se la parabola sarà quella della disillusione, tuttavia non sarà quella dell'autodistruzione.

Natalia Ginzburg - “Mai devi domandarmi
“Mai devi domandarmi” raccoglie una serie di articoli della Ginzburg (1916-1991), apparsi sulla “Stampa” tra il 1968 e il 1970 dove il taglio breve di tipo giornalistico viene gestito narrativamente dalla Ginzburg che, a partire da spunti semplici e contingenti, riesce a costruire un percorso sia all’interno del singolo “pezzo” sia attraverso la messa in sequenza dei pezzi, finendo per dar vita a una sorta di raccolta di racconti. La quale mantiene una sua unitarietà, vuoi per la continuità dello stile, vuoi per una sorta di effetto autobiografico che se ne ricava, dato il costante rimando ad esperienze vissute dalla scrittrice e alle riflessioni che su di esse ne aveva fatto. E il tono che qui la Ginzburg adotta, improntato alla “leggerezza”, conferisce alla scrittura una levità e una delicatezza particolari.

Christa Wolf - “Sotto i tigli
“Sotto i tigli” si compone di sei racconti scritti tra il 1960 e il 1972 da Christa Wolf (1929-2011), nei quali la Wolf anticipa e sperimenta temi e soluzioni narrative che svilupperà più compiutamente nei suoi romanzi. Il primo e più evidente aspetto presente in questi racconti è una lettura della realtà volta a sovvertire le consuetudini, le regole, i meccanismi e protesa, altresì, a svelare le cose non dette dando espressione alle verità scomode, alle esigenze più interiori e personali. Da parte della Wolf vi è una tensione verso una messa in discussione della razionalità in tutte le sue forme essendo la razionalità, per lei, quel guscio che blocca le esistenze. E, per contrasto, emerge il tema di una domanda di libertà in senso soggettivo oltre che creativo e intellettuale.

Agota Kristof - “La vendetta
"La vendetta" include 25 racconti brevi di Agota Kristof (1935-2011) che, sebbene pubblicati molto dopo l'uscita dei tre libri che compongono la "Trilogia della città di K." - il romanzo della sua consacrazione, che l'ha resa famosa - in realtà, risalgono agli anni settanta, a molto prima cioè dei libri della "Trilogia". Tali racconti furono altresì le prime cose scritte dalla Kristof in francese, da quando cioè, fuggita dall'Ungheria nel '56, arrivò e si stabilì, nella Svizzera francese, divenendo quello, da quel momento, il definitivo luogo di quel suo volontario esilio. Il valore di questi racconti risiede quindi, in prima istanza, nell'offrirci l'opportunità di conoscere lo "scrivere" della Kristof prima della "Trilogia", al fine di cogliere, così come, in effetti, si evince dalla loro lettura, l'esistenza di una continuità con quello che sarà il suo capolavoro, anzi il preannuncio di esso.

Auguro a tutti buone letture e do appuntamento per il prossimo mese di ottobre con “La finestra della biblioteca” di Margaret Oliphant.

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