Il fresco profumo di Italia pulita

Alla commemorazione del giudice Borsellino e della sua scorta, quest'anno in via Benedetto Marcello sono intervenute o sono state ricordate anche alcune persone speciali, legate in modo diverso, ma comunque stretto e significativo, alle due stragi mafiose del 1992. ()
20230719 172013 HDR
Ormai da molti anni il 23 maggio e il 19 luglio cittadini e istituzioni milanesi si stringono intorno alla magnolia dedicata ai giudici Falcone e Borsellino, in quella porzione di via Benedetto Marcello che si trova davanti al liceo Volta e il cui giardino è stato a loro intitolato. L'emozione è sempre grande, ma oggi ancor di più, perché ci sono stati diversi momenti speciali che hanno avuto come protagoniste persone speciali, alcune presenti, altre commemorate a loro volta.

Nella foto qui pubblicata l'intervento di Massimo Caponnetto, figlio di Antonino Caponnetto, che, come capo dell'Ufficio istruzione del Tribunale di Palermo, guidò per cinque anni il Pool antimafia (creato dal suo predecessore Rocco Chinnici ucciso in un agguato mafioso nel 1983), che con il contributo determinante degli stessi Falcone e Borsellino portò all'arresto di oltre 400 membri di Cosa Nostra e nel 1986 sfociò nel primo e celebre maxi-processo. Massimo Caponnetto non ha ricordato solo il padre ma anche la madre Elisabetta Baldi, scomparsa da poco, che dopo la morte del marito ne continuò l'opera di testimonianza sull'attività antimafia, rivolta soprattutto ai giovani.

A rappresentare la Procura della Repubblica di Milano è stata la magistrata Cecilia Vassena, ormai da molti anni a Milano ma formatasi professionalmente a Marsala, nella cui Procura, ha raccontato, la figura di Borsellino era ancora ben presente e apprezzata. Tuttavia al suo intervento si è aggiunto anche quello del Procuratore Capo Marcello Viola: temendo di non poter partecipare per altri e indifferibili impegni, aveva incaricato la collega di sostituirlo, ma ha tenuto ed è riuscito poi ad arrivare in tempo per testimoniare, come già lo scorso anno, la sua vicinanza a Borsellino, a Falcone e allo stesso Caponnetto, tutti incrociati nei suoi primi anni in magistratura, e il suo particolare legame con il primo.

Ultimo momento speciale è stato l'omaggio musicale che la tromba del maestro Koehler, accompagnatore fisso delle commemorazioni a Falcone e Borsellino, ha dedicato al giornalista Andrea Purgatori, scomparso proprio oggi per una fulminante malattia, che, oltre alla strage di Ustica, si è sempre impegnato professionalmente su temi rilevanti e critici per la vita pubblica italiana, tra cui appunto la mafia.

Commenta

 
 Rispondi a questo messaggio
 Nome:
 Indirizzo email:
 Titolo:
Prevenzione Spam:
Per favore, reinserire il codice riportato nell'immagine.
Questo codice serve a bloccare i tentativi di inserimento automatici.
CAPTCHA - click right for audio Play Captcha