9 Zone contro l’omofobia”, domani evento finale in Zona 3

Benelli: “Significativa partecipazione di pubblico per approfondire un tema spesso problematico come il rapporto tra genitori e figli omosessuali”
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Si chiude domani, giovedì 17 maggio, alle ore 20, l’iniziativa “9 Zone contro l’omofobia”, con l’evento finale presso l’auditorium Valvassori Peroni in Zona 3. L’ultimo appuntamento, con al centro la proiezione del film documentario “2volte genitori” del regista Claudio Cippelletti, coincide con la celebrazione della Giornata Mondiale contro l’Omofobia.

è stata un’iniziativa molto importante che ha consentito a molte persone di riflettere su un tema spesso problematico come il rapporto tra i genitori e figli gay e di approfondire più in generale cosa significa essere omosessuale nella nostra città. Davvero significativa la partecipazione e il livello degli interventi”, Dichiara l’assessore del Comune di Milano all’Area metropolitana, Decentramento e municipalità, Servizi civici Daniela Benelli.

“Queste serate nelle nove zone della città – afferma Majorino – hanno contribuito a diffondere la cultura del rispetto dell’altro da sé e a sconfiggere l’intolleranza e la discriminazione verso gli omosessuali. È una battaglia di pensieri e atti che intendiamo portare avanti dicendo no ai messaggi e comportamenti omofobi che ancora oggi, purtroppo, si verificano ancora troppo spesso nella nostra società”.

Realizzata con la collaborazione di Agedo (associazione di genitori, parenti, amici di omosessuali), la rassegna è partita lo scorso 17 aprile e ha toccato tutte le nove Zone della città. Domenica scorsa, alla Palazzina Liberty in largo Marinai d’Italia, la serata ha visto la maggiore partecipazione di pubblico, ma tutti gli appuntamenti hanno avuto un seguito notevole.

“Questa iniziativa, realizzata in collaborazione con Agedo, ha contribuito a rendere la nostra città più inclusiva e democratica”, ha commentato la Presidente della Commissione Pari Opportunità Anita Sonego.

“Il bilancio di questa esperienza è molto positivo. Da un lato il messaggio istituzionale è stato forte, e questo è un segnale molto importante che legittima e attiva a cascata ‘buone pratiche’, soprattutto in ambito scuole ed educazione. Dall’altro lato il pubblico coinvolto è stato quello dei cittadini nel loro quotidiano, spesso persone che non sono mai venute in contatto con la questione LGBT prima, ma hanno voluto partecipare e informarsi”, ha detto il regista Claudio Cippelletti.


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