Il bimbo è nato: per la neo-mamma e il bambino uno spazio di incontro e ascolto in Zona3.

Una psicologa psicoterapeuta descrive le difficoltà spesso affrontate dalle neo-mamme dopo la nascita del figlio e presenta un servizio attivato in Zona 3 per offrire un sostegno in questa delicata fase. ()
mamma con bambino
Oggigiorno i nostri piccoli bambini si trovano al centro di una“adorazione”da parte degli adulti: vissuti come piccoli “Gesù Bambino” frequentemente sono venerati.

Le giovani donne lavorano tutte e tanto; il tempo passa, ma spesso solo quando l’orologio biologico suona, arriva il desiderio di un figlio.

Si corre fino a qualche giorno prima del parto: c’è come una sorta di paura a fermarsi e prepararsi ad un evento che capovolgerà e sconvolgerà la vita.

Poi il bambino nasce, tutto è pronto ma spesso è il cuore della madre a non essere pronto per un evento così carico di emozioni nuove, che portano ansia, paura, senso di solitudine, confusione.

Ci si sente impreparate, ma c’è paura di sentirlo e dirlo. La pubblicità offre l’immagine di una mamma sorridente e bella con il suo bambino. Per te è diverso… ti trovi questo “esserino” che non conosci tra le braccia, e sei sola. Spesso la tua famiglia non ti è vicina, mentre le ore da trascorrere con tuo figlio sono tante, soprattutto per chi è abituata a passare molto tempo fuori casa.

Il suo pianto ti spaventa perché risponde ad un dolore che all’inizio non puoi comprendere; è un’esperienza difficile da attraversare... e allora cerchi di evitarla in tutti i modi.

E il “Gesù Bambino” adorato diventa un reuccio despota, che detta le regole della vita… che si spaventa ad affrontare ogni piccolo scoglio ma, in realtà, si trova rinchiuso in un castello dorato dove le emozioni non possono essere espresse perché spaventano gli adulti.

Come gestire questo fenomeno “Gesù Bambino”?

Molte giovani madri non godono più di un’articolata rete familiare, che in passato le sosteneva nell’affrontare i dubbi e le fatiche.

Come aiutarle ad incontrare il loro bambino come altro diverso da sé, da conoscere, da contenere e anche limitare, per farne un adulto capace di affrontare le difficoltà della vita?

Un bambino non contenuto da limiti e regole rischia di andare allo sbaraglio senza protezione. Mi trovo spesso a proporre ai genitori una metafora: è come chiedere ad un piccolo di andare in alta montagna ma con il costume da bagno e le ciabatte. Può farcela, però con quanta fatica! Forse, il nostro principale compito, è di aiutarlo ad organizzarsi una piccola valigia capace di contenere le attrezzature per le diverse situazioni.

Un figlio appena nato rappresenta qualcosa di sconosciuto, si impara a conoscerlo poco per volta e ci permetterà di scoprire in noi delle potenzialità che non credevamo di possedere.

Diceva lo psicoanalista Franco Fornari: “Ogni madre sa, ma non sa di sapere”. È importante aiutare oggi una giovane madre a rinforzare la fiducia del suo sapere, contenere le sue preoccupazioni e ansie, permettendole di ritrovare le sue “competenze”; aiutarla a stare nel non conosciuto e ad imparare ad osservare e ad entrare in contatto emotivo con il suo piccolo, con un essere diverso da lei.

Lo Spazio incontro mamma-bambino

Per diversi anni, insieme a due colleghe, un’educatrice e una fisioterapista. Abbiamo seguito dei gruppi di mamme e neonati nel primo anno di vita presso un servizio pubblico dell’ASL di Milano. Il servizio, chiamato “Coccole e giochi”, era stato chiuso per mancanza di fondi magrazie ad un contributo del distretto di Zona 3, è stato riaperto e abbiamo potuto continuare a lavorare con i gruppi, con le mamme desiderose di stare insieme con altre mamme e i loro bambini, per giocare e parlare; uno spazio di osservazione del bambino, delle capacità genitoriali.

Mentre la mamma sperimenta uno spazio per sé e condivide nel gruppo i suoi interrogativi, pensieri, emozioni, il bambino può fare le prime esperienze di scoperta del mondo su un grande tappeto.

Se vogliamo ritornare al nostro” Gesù Bambino”, metaforicamente significa aiutare il genitore ad accettare e contenere anche il lupo, la tigre che sono dentro il loro piccolo, permettendo di vivere la rabbia, il pianto, la frustrazione senza fuggire, ma attraversando con loro queste forti emozioni che anche i bambini possiedono.

Solo preparando con loro questa piccola valigia che li accompagnerà per sempre, li aiuteremo realmente ad affrontare la vita.

Vale la pena di provarci.


Marina Steffenoni
Psicologa Psicoterapeuta
Comitato Zona 3


Per conoscere meglio il servizio scaricate questo documento



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Re: Il bimbo è nato: per la neo-mamma e il bambino uno spazio di incontro e ascolto in Zona3.
21/11/2011 Paolo Morandi
In fondo all'articolo troverà un depliant da scaricare con tutte le informazioni.


Re: Il bimbo è nato: per la neo-mamma e il bambino uno spazio di incontro e ascolto in Zona3.
20/11/2011 Pellegrini Maria Antonietta
Articolo interessante e che potrebbe essere di aiuto se contenesse i riferimenti essenziali - o perlomeno, io non li ho visti/notati - quali: dove, quando, chi fornisce il servizio.


 
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