Via Porpora 28, 30, 32: case ALER al freddo e al gelo

Oltre la pandemia, gli inquilini delle case Aler di via Porpora devono affrontare problemi quotidiani a causa della malavita in loco e ora anche per la mancanza di servizi essenziali come il riscaldamento. ()
via Porpora
Le case popolari di viale Lombardia, via Andrea Costa, via Lulli e via Porpora formano un grande isolato al cui interno si trova l'asilo nido, la scuola materna, la lapide dei partigiani e il circolo Fiocchi, poco oltre c'è l'Istituto Tecnico Caterina da Siena.
Una decina d'anni fa in alcuni degli edifici di via Lulli erano stati portati a termine lavori straordinari e una parte di mini appartamenti era stata affidata all'Università Bocconi che li aveva ristrutturati per gli studenti; anche la parte esterna di viale Lombardia era stata tinteggiata, ma le case con accesso da via Porpora, con l'entrata oltre il cancello di fianco alla farmacia, non erano state beneficiate da alcun rifacimento. Sono edifici di 3 piani, oltre il piano rialzato, con ampi cortili interni, di ringhiera, all'esterno restano addossati, con poca luce e aria, i muri scrostati.

Storie diverse
L'origine degli edifici dell'isolato è diversa, quelli di viale Lombardia furono fatti costruire dalla società Umanitaria nel 1908, mentre via Lulli e via Porpora vennero realizzate dallo ICP, Istituto Case Popolari, oggi Aler. Gli edifici dell'Umanitaria erano stati costruiti secondo principi molto avanzati, che comprendevano una serie di servizi comuni nella zona interna al quartiere. Quelli dello ICP invece secondo un modello ripetitivo a blocchi.
Negli ultimi anni gli edifici di via Porpora sono andati incontro a un deterioramento sia strutturale, che sociale, a causa di atti vandalici ripetuti: portoni rotti, effrazioni di appartamenti e cantine, furti, intimidazioni, allusioni pesanti verso le donne, angherie verso gli anziani e microcriminalità da parte di una baby gang che vuole “marcare” il territorio, ma anche peggio. Tutti i negozi hanno subito danni: il bookstore, la farmacia, il ristorante giapponese, l'enoteca e persino la scuola materna.
A questa situazione degradante, già evidenziata dalla consigliera Francesca Zanardi, si è aggiunto ora il mancato funzionamento del riscaldamento, che è stato motivo di un comunicato stampa della Presidente del Municipio 3 Caterina Antola a cui rimandiamo.

Una testimonianza
Ho raccolto la testimonianza di un inquilino delle case Aler di via Porpora, non abusivo, che conferma quanto già pubblicato dal Municipio tre.

“Prima il riscaldamento funzionava, c'era un altro fuochista e un'altra società di gestione; certo nei mesi autunnali e di fine inverno il calore era limitato, però a gennaio e febbraio era alto.
L'anno scorso e quest'anno invece hanno cambiato gestione e va proprio male. L'inverno scorso i caloriferi sono sempre restati appena tiepidi e le pareti del mio appartamento, ma anche quello degli altri, sono diventate nere di muffa, la camera d'angolo era una ghiacciaia, non ci si poteva stare.
Dal venerdi al lunedì la caldaia era completamente spenta. In casa c'erano 13°di calore e mai è salito sino a 19°, più che altro erano 17°.
Quando si chiamava la ditta che gestiva il riscaldamento dicevano che venivano, ma non si vedeva nessuno; poi dicevano che c'era una perdita nella caldaia, però la caldaia era stata cambiata due anni prima, quindi perchè non funziona?
Durante l'estate ho pulito tutte le pareti ammuffite e ora sono di nuovo nere, anche in cucina, mentre l'anno scorso quelle si erano salvate; eppure apro le finestre e cerco di fare asciugare l'interno dell'appartamento.
Quest'anno dopo due giorni, il 17 ottobre, la caldaia ha smesso di funzionare sino a fine mese e ora funziona al minimo, i caloriferi a volte restano accesi giorno e notte, ma al minimo, sono appena tiepidi. Questo non si comprende, non sarebbe meglio spegnere di notte e riscaldare di più di giorno?
So che alcune persone sono state chiamate dal Municipio tre che chiedeva conferma della situazione.
E' tutto vero, è veramente difficile la situazione qui. Inoltre a volte girano individui pericolosi e vendicativi e un'anziana signora è stata trasferita in un'altra casa perché aveva osato denunciare le loro malefatte e rischiava ritorsioni”.

Le soluzioni proposte sia dagli inquilini, che dal Municipio vanno da una maggiore illuminazione stradale, a ronde, intensificazione dei controlli, videosorveglianza, pulizia regolare da parte di Amsa di strada e cortili, conteggio degli appartamente vuoti e subaffittati, intervento dei servizi sociali nei confronti della baby gang.


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Re: Via Porpora 28, 30, 32: case ALER al freddo e al gelo
12/11/2020 Franco Meazza
Niente di nuovo sotto il sole!
Ho vissuto 25 anni nelle case popolari del quartiere Stadera, mio fratello vi è rimasto fino al 1985. E abbiamo vissuto là il degrado costante e continuo a partire dalla fine degli anni 60. Senza che le varie amministrazioni riuscissero a modificare la situazione.
Oggi si parla di baby gang, ma i delinquenti e i violenti, giovani ed adulti, c'erano anche allora.
Coraggio!


 
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