Milano si
prepara alla fase 2 dell’emergenza Coronavirus. Il Comune di Milano ha diffuso
il 24 aprile il documento “Milano 2020 - Strategia di adattamento” con lo scopo
di elaborare una strategia per la ripartenza dopo l'emergenza sanitaria, la
cosiddetta 'fase 2' che prevede un graduale allentamento delle
restrizioni imposte negli ultimi mesi sulla base del decreto che il Parlamento
sta approvando in questi giorni. Il documento espone alcune azioni immediate o
da programmare per la gestione della 'nuova normalità'. È un documento aperto
alle osservazioni e ai contributi di tutta la città.
A partire da lunedì 27 aprile sarà possibile inviare il
proprio contributo al testo attraverso un
form pubblicato nella pagina di “Milano 2020” . La raccolta continuerà per
tutto il mese di maggio.
Il documento
descrive prima di tutto le condizioni necessarie alla ripartenza e all’uscita
dalla fase di 'lockdown', di
chiusura, con progressiva ripresa
dell’attività quotidiana:
- mappare la diffusione dell’epidemia;
- organizzare servizi medici diffusi sul
territorio;
- sistematizzare la quarantena dei 'COVID positivi' attraverso l’isolamento;
- tracciamento: definire una strategia di
screening;
- facilitare il ritorno alla vita attiva delle
persone immuni;
- sanificazione: preparare la città a vivere in
modo sano e sostenibile.
Milano punta
innanzitutto su una rivoluzione nella mobilità cittadina, tema appunto approfondito nel
documento “Milano 2020”: più piste
ciclabili 'leggere' (cioè senza manufatti), più Zone 30, più aree pedonali. Area C e Area
B per ora restano sospese, ma nelle prossime settimane il ticket d’ingresso in
centro (l’Area C) potrebbe essere riattivato, ma con tariffe differenziate: più
care per chi usa l’auto negli orari di punta.
Il documento
è stato presentato in videoconferenza dagli assessori comunali Marco Granelli
(Mobilità), Pierfrancesco Maran (Urbanistica), Cristina Tajani (Commercio) e
Lorenzo Lipparini (Partecipazione). "Il
documento – si legge nell’introduzione – ha lo scopo di elaborare una strategia
della fase 2, che sarà caratterizzata da una radicale modifica degli stili di
vita dei cittadini e dell’organizzazione delle città, dovuti a distanziamenti e
precauzioni necessari per il Coronavirus".
“Ripensare i
tempi, gli orari e i ritmi della città per distribuire la domanda di mobilità
nell’arco delle 24 ore della giornata, evitando sovrapposizioni e
assembramenti, anche attraverso l’utilizzo di applicazioni per la gestione
delle code e strumenti di controllo degli affollamenti. Adattare le
infrastrutture, gli spazi urbani e i servizi aperti al pubblico alle nuove
misure di distanziamento. Garantire
servizi essenziali di prossimità nel raggio di 15 minuti a piedi per ridurre
gli spostamenti, ripensando le modalità
organizzative dei servizi. E, in tema di sostenibilità, orientare il rilancio
economico perseguendo gli obiettivi legati alla transizione ambientale: equità,
de-carbonizzazione, ri-naturalizzazione. Favorire azioni di resilienza
energetica, climatica ed emergenziale. Migliorare la qualità dell’aria come
misura precauzionale per politiche della salute e del benessere e consolidare
lo sviluppo della mobilità sostenibile, promuovendo e incrementando
drasticamente mezzi di mobilità individuali, quali la bicicletta, monopattini e
motoveicoli elettrici, anche in sharing. Incentivare
il ritorno alla produzione locale, promuovere lo sviluppo di nuove filiere
corte integrate e la gestione di risorse e dispositivi secondo principi di economia
circolare, a partire dalla riduzione dello spreco alimentare come forma di
contrasto alle diseguaglianze sociali e come strumento di riduzione degli
impatti ambientali”.
Il testo integrale del documento si può leggere a questo link.
Il sindaco Beppe Sala nel suo messaggio quotidiano da
Palazzo Marino del 27 aprile ha sottolineato
nel documento la centralità dei quartieri, 90 in tutta Milano. Il filo
rosso del documento è proprio di "garantire servizi essenziali di
prossimità nel raggio di 15 minuti a piedi per ridurre gli spostamenti,
cogliendo il momento di discontinuità rappresentato dall’emergenza sanitaria per
ripensare le modalità organizzative dei servizi". Una città da vivere nel
giro di un quarto d’ora da casa propria, in un’ottica appunto di quartiere. Un
obiettivo ambizioso che vede proprio la mobilità come il settore-chiave per
realizzare la rivoluzione cittadina, a partire dalle nuove piste ciclabili
leggere (senza cordoli divisori con le auto) per favorire l’utilizzo di bici normali ed elettriche, finanziate dal Governo: sì, perché i mezzi pubblici dal 4
maggio potranno far viaggiare solo il 30% dei passeggeri pre-emergenza a causa delle regole sul
distanziamento. È necessario ridefinire l’uso delle strade e degli spazi
pubblici, aumentare gli spostamenti di superficie non inquinanti (piedi, bici,
mobilità leggera) e sviluppare aree che consentiranno sviluppi commerciali,
ricreativi, culturali, sportivi, rispettando i rispettivi distanziamenti fisici
(ma non sociali!), che saranno previsti.
L’assessore Maran ha postato su Facebook il suo commento :
“Non sappiamo quando decideranno di riaprire, non spetta a noi, ma in ogni caso
dovremo essere pronti sulle cose da fare quando accadrà. Uno dei punti centrali è la dimensione di quartiere (...) Siamo un milione 400mila in 88 quartieri: cioè in media 15mila persone a
quartiere, ognuno un comune di medie dimensioni. Significa che la piazza
centrale del quartiere, gli spazi pubblici possono servire, quando sarà
possibile (i tempi li fissa il Governo) per creare spazi di socialità, avere
luoghi per fare spettacoli musicali o teatrali con adeguato distanziamento, aiutare
con più spazi esterni i bar, i ristoranti e i negozi, restituire pezzi di città
ai bambini”.
L’assessore alla Mobilità Granelli ha annunciato "35
chilometri di nuove piste ciclabili entro fine anno. La prima fase prevede 23
km di percorsi ciclabili. I lavori per la pista che da piazza San Babila
arriverà fino a Sesto Marelli (6 km) partiranno a brevissimo da corso Venezia e saranno ultimati entro
l’estate". Poi ci sono "i controviali, dove grazie alla riduzione
della velocità a 30 km/h sarà favorito l’utilizzo della bici in sicurezza, per
esempio in viale Certosa, viale Zara-viale Testi, viale Romagna-viale Campania -viale
Molise, viale Famagosta-via Faenza. Interventi per la ciclabilità anche lungo
le direttrici Legioni Romane-Berna-Zurigo e Bussa-Farini-Cimitero
Monumentale".
A sua volta l’assessore alla Cultura e Politiche sociali del
Municipio 3 Luca Costamagna è intervenuto con un post su Facebook, che propone 4 punti
di riflessione sui quali ha invitato i cittadini a fare proposte, mandando contributi e osservazioni scrivendo a luca.costamagna@comune.milano.it.
1) ORARI GIARDINI. Dovranno
aprire anche alle 7 e chiudere non prima delle 22, approfittando anche della
bella stagione: per impedire il sovraffollamento dei parchi aumentiamone la
fruibilità;
2) SERVIZI CULTURALI. I servizi culturali e gli spazi istituzionali di cui disponiamo dovranno 'trasformare' i propri spazi, cambiare gli orari e garantire più
accoglienza possibile in sicurezza. A proposito di cultura però serve un
passaggio forte non ancora arrivato per tutto il settore e in particolare per
il mondo del teatro e del cinema.
3) NO AUTO SE NON STRETTAMENTE NECESSARIO. Ragioniamo su circuiti ciclabili sulle carreggiate, ma il grande sforzo
dev'essere quello di limitare il più possibile l'uso dell'auto se non per scopi
strettamente necessari al lavoro, alla salute o al reperimento della spesa.
4) IL
QUARTIERE AIUTA IL QUARTIERE CON PICCOLI HUB. Dovremo ragionare dai nostri luoghi istituzionali e dalle parrocchie per
'istituzionalizzare' quei piccoli hub di quartiere nati in queste settimane: in
alcuni casi sono stati un potenziamento di attività che da anni, in silenzio,
fanno le Caritas e San Vincenzo parrocchiali, ma in molti casi sono stati un
nuovo seme gettato per rispondere all'immediato bisogno di tantissimi nuclei
familiari senza cibo. Dobbiamo capire insieme come potenziare e rendere più
strutturali queste 'dispense' e aiutarle a rifornirsi dalla
solidarietà del muto aiuto del quartiere. Il quartiere aiuta il quartiere. Per
l'estate vedremo come andranno le prossime due settimane e le ulteriori misure
adottate, in ogni caso lavoriamo perché alle famiglie sia data la possibilità
di mandare i propri figli in piccole attività estive diffuse.