Il Coronavirus non ferma le associazioni di volontariato

Pubblichiamo l’appello della cooperativa di solidarietà sociale Cidiesse. Un esempio per reagire all’emergenza del Coronavirus. ()
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Durante questi tempi difficili dettati dall’emergenza Coronavirus il nostro lavoro non si è fermato nemmeno un istante. Tra le produzioni tecnologiche che realizziamo ci sono anche i quadri elettrici destinati alle macchine medicali che in questo momento vengono fornite per potenziare le strutture ospedaliere.
Questo ci consente di continuare la nostra attività, ovviamente soltanto per questo tipo di produzione. Stiamo realizzando in questi giorni i prodotti essenziali per la produzione delle macchine medicali, e abbiamo consegnato una fornitura destinata anche alla Protezione civile. Al momento lavoriamo a regime ridotto, osservando tutte le misure di sicurezza necessarie. In azienda ci sono 4 ragazzi ex detenuti e 3 operai, mentre chi non è coinvolto direttamente nella produzione sta lavorando da casa.

Siamo contenti di potere contribuire con il nostro lavoro a sostenere il gigantesco sforzo che si sta facendo per implementare le strutture di rianimazione. I ragazzi più avanti nel percorso formativo stanno venendo a lavorare e danno un contributo prezioso alla produzione. Ovviamente i timori e la paura ci sono, ma la motivazione è fortissima: lo vediamo negli occhi dei nostri ragazzi. Non stiamo lavorando per mantenere alto il business, ma per una buona causa e per fare la nostra piccola parte in questa grandissima battaglia. I ragazzi questo lo hanno capito bene, e hanno colto questa grande occasione di responsabilizzarsi rispetto ai loro doveri sociali soprattutto in un momento di difficoltà sociale come questo. Hanno partecipato a un’esperienza che li ha resi consapevoli di essere davvero utili per la società. Un ulteriore tassello che fa parte del percorso del loro riscatto.

Sappiamo che è un momento molto difficile per tantissime famiglie e cittadini italiani. Abbiamo mantenuto attiva la nostra produzione per quanto riguarda dispositivi tecnologici per le macchine medicali impiegate nell’emergenza, ma tutto il resto purtroppo è fermo. Senza avere la possibilità di portare avanti a pieno regime la nostra attività produttiva rischiamo di non avere i fondi necessari per assicurare ai nostri ragazzi il dovuto aiuto nel loro percorso di rieducazione al lavoro e per permettere ad altri di parteciparvi. Se credi nel nostro progetto e che i nostri ragazzi siano il nostro stesso valore, sostienici!

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Antonio Baldissarri, presidente Cidiesse

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