La prima donna...... a capo di una Chiesa

Maria Bonafede è stata la prima donna in Italia a ricoprire la carica di moderatrice della Tavola Valdese, cioè la massima carica della Chiesa Valdese. Sposata con un figlio, Maria si è laureata in filosofia presso l'Università degli Studi di Milano e successivamente in Teologia presso la facoltà Valdese di Roma. ()
pastora maria bonafede chiesa valdese
Le donne sono entrate nel pastorato agli inizi degli anni 60 e come lei dice: " Con l'ammissione delle donne alla predicazione e all'amministrazione dei sacramenti è stato finalmente chiaro che l'umanità intera, fatta di donne e uomini, ha piena residenza nella Chiesa, parità di vocazione e di opportunità di servizio, dalla diaconia, all'insegnamento, al governo delle chiese.… Ogni uomo e ogni donna sono abilitati all'annunzio del perdono dei peccati...il pastorato e il governo della Chiesa sono funzioni e compiti che la Chiesa si dà a seconda dei doni e della preparazione previsti."

Ci sono nella Chiesa cattolica tantissime donne che studiano la Bibbia e sono addottorate nelle Sacre Scritture, nella teologia; per questo Maria appoggia la proposta di Papa Francesco sull'istituzione di una commissione di studio sul diaconato femminile. Ormai la presenza delle donne pastore nelle chiese riformate è una normalità per tutti, sostiene lei.

La Tavola, che risale al periodo in cui i valdesi erano segregati nelle valli del Piemonte, è stata spesso a maggioranza femminile ed inoltre ha promosso l'accoglienza ai migranti e i diritti degli omosessuali, aperture in chiave progressista che hanno portato la chiesa Valdese a guadagnare consensi.
Magnifica è stata la predicazione di Maria a favore di "stay human" che ha sentito la necessità cogente di aiutare questa " unità dolente alla ricerca di un porto che si apra". Fare qualcosa è importante, ci fa sentire un pò meglio, diceva Maria, ma non cambia questo senso di sconfitta profonda per l'aria che tira in Italia, ma anche in Europa, ma anche negli USA, piena di risentimento e di odio, un'aria che disconosce le leggi e la Costituzione, che non conosce la misericordia e la solidarietà, un'aria che nasce dal malessere e che si gonfia del male". E cita :"rendete conto della speranza che è in voi (Pietro 3,15)".
Ancora:"La speranza sposta lo sguardo via da noi pur lasciandoci intero il giudizio sulla realtà e l'impotenza che proviamo. La speranza di cui parla Pietro, quella che è in noi, la speranza che ci muove, non è un tratto del nostro carattere, non sta nei nostri sentimenti. Viene da fuori e ci afferra.
E’ proprio come ci ha insegnato Martin Lutero, che certo e vero è solo ciò che pone noi al di fuori di noi. La speranza è sorpresa , è scoperta, nonostante noi e nonostante tutto."
Maria Bonafede difende la speranza, e ha coltivato accanto a se, vicino a tutti noi, nella nostra zona, il sostegno, la solidarietà, e la preghiera di tanti fedeli, donne e uomini

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