Donne di Scienza: il XXI Secolo

Le donne confermano la loro affermazione in branche importanti della scienza stimolando l'emulazione femminile. ()
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Dal 1901, anno della sua istituzione, fino al 2016 il Premio Nobel è stato assegnato a 50 donne (il 4% del totale), di cui 18 appartenenti a discipline scientifiche, sugli oltre 500 assegnati nel corso del XX secolo e nella prima parte del XXI secolo. Ma nel 2018 ben due sono i Premi Nobel in ambito scientifico assegnati alle donne: per la Fisica è stata premiata la canadese Donna Strickland e per la Chimica la statunitense Frances Arnold.

Ancora oggi nella nostra società le laureate in campo scientifico non sono sollecitate a fare carriera in tale ambiente disciplinare-professionale. Spesso la donna impegnata in campi scientifici è identificata come strana, asociale, sciatta, soprattutto le ragazze che ipotizzano di intraprendere una disciplina di studio e una carriera in area “STEM” (Science, Technology, Engineering and Mathematics).
Pure in Italia, comunque, cominciano a diffondersi iniziative e a favorire i percorsi delle donne in discipline scientifiche. Tra questi, c’è “NERD” – Non è Roba per Donne? – progetto messo in moto dalla collaborazione fra il Dipartimento di Informatica dell’Università la Sapienza di Roma e IBM Italia. Condottiera di questo progetto è Paola Velardi, professoressa ordinaria presso il Dipartimento di Informatica dell’Università Sapienza di Roma, docente di Machine Learning, Web and Social Information Extraction, Business Intelligence.

Oggi i numeri relativi agli scenari dei territori scientifici, rispetto al rapporto di presenza donne/uomini, ci dicono che:
dove le donne sono meno considerate nella società, la distanza tra i due sessi sulle materie scientifiche si amplia;
in Islanda la distanza si è ribaltata a favore delle donne, mentre Svezia, Norvegia e Finlandia la stanno per annullare;
l’Italia è in fondo alla classifica, al pari di Giappone e Grecia, e solo poco sopra la Corea e la Turchia. Al momento è anzi in corso un tentativo per relegare le donne a ruoli archetipi.
Alcune STEM ladies junior si danno da fare anche per l’ambiente e a gennaio 2019, in Italia, vincono la prima edizione di Climathon-Roma, una maratona di idee contro il cambiamento climatico organizzata da ENEA e Roma Capitale. Il progetto elaborato da un team di giovani scienziate – “ROTH₂O”, dall’unione di ROTatoria e di H₂O, formula chimica dell’acqua – è in pratica una rotatoria di superficie con una sorta di vasca sotterranea “utile per il drenaggio stradale e come deposito idrico, funzionale a risolvere e gestire problemi di un quartiere come ad esempio la riduzione del sovraccarico delle reti fognarie”. Una prossima e importante occasione, come giovani e come aziende supporter di area “ICT” (Tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione), è quella con la prima associazione scientifica mondiale in Computer Science. “ACM Europe Celebration of Women in Computing: womENcourage 2019” si è svolto a Roma, presso la sede del museo MAXXI, dal 16 al 18 Settembre 2019. Un’opportunità straordinaria per conoscere imprese promotrici, esempi di buone prassi, scienziate al top del mondo accademico.
Anche il “CNR” è impegnato sul fronte della valorizzazione delle donne nella scienza: ha ospitato il primo Gender Day in collaborazione con l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (2017), ha organizzato il convegno “La scienza al femminile. Esiste un genio femminile nella scienza?” (2018) ed è sostegno alle organizzazioni partner europee nel progettare giornate per il supporto alla parità di genere nelle strutture di ricerca.
Le giovani di oggi in Italia possono realisticamente immaginarsi scienziate di domani. Stanno già sperimentando nel quotidiano che le donne usano la tecnologia per semplificare la vita; hanno visto twittare l’astronauta Samantha Cristoforetti dallo spazio, dove è rimasta in missione per 200 giorni nel 2015; hanno a disposizione esempi che hanno fatto la storia, come Rita Levi Montalcini (Nobel per la Medicina 1986) e l’astrofisica Margherita Hack, o esempi di attuale impegno e prestigio come la fisica italiana Fabiola Gianotti direttrice del CERN, come Fiorella Operto, direttrice della Scuola di Robotica, oppure Simonetta Di Pippo, astrofisica, direttrice dell’Ufficio per gli Affari dello Spazio Extra-Atmosferico delle Nazioni Unite (UNOOSA), e tante altre.

Da loro si impara che per diventare STEM Ladies è importante sviluppare solide competenze, capacità e leadership sperimentale, saper stare nel caos e nella fatica, valorizzare il patto tra generazioni, modificare ipotesi senza timore, sapersi porre domande. E non dimenticare che “rare sono le persone che usano la mente… poche quelle che usano il cuore… e uniche coloro che usano entrambi”. Uno dei preziosi insegnamenti di Rita Levi Montalcini, STEM Lady da Oscar.

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