21 aprile: si occupa!


Il Collettivo Lambretta ha occupato tre palazzine di proprietà dell'Aler in via Apollodoro, abbandonate al degrado da anni. Dopo le pulizie generali, nasce una casa dove abitare e uno spazio sociale dove incontrarsi, fare cultura e scambiare idee. Dedicati a Fausto e Iaio. 
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lambretta

Sono molto determinati, i giovani del Collettivo Lambretta, studenti e lavoratori precari che il 21 aprile hanno occupato le palazzine Aler in via Apollodoro, con l'intenzione di riqualificarle per viverci e per creare spazi di aggregazione

E sono convincenti, quando dichiarano che il quartiere non deve temere alcunché da questa occupazione, ma che anzi ne potrà trarre arricchimento
Inteso come centro di aggregazione sociale e culturale, lo spazio Lambretta nasce infatti in "relazione a un territorio e per un territorio (Lambrate e dintorni), che soffre di una grave carenza di spazi sociali, oltre al fatto che sta vivendo una fase particolare, con la presenza sempre più organizzata di gruppi dell'estrema destra", a cui intendono rispondere con la fermezza di chi pensa che ci possano essere ancora possibilità per tornare a "respirare solidarietà, benessere sociale, condivisione e buona convivenza".  

Le prime reazioni dei residenti della zona sono a loro favore: l'Associazione Fausto e Iaio ha apprezzato la dedica degli spazi ai due giovani uccisi nel 1978 a opera di estremisti di destra...  gli abitanti delle case vicine hanno espresso solidarietà, nella speranza, forse,  che queste nuove presenze riescano a contrastare il degrado sociale della zona... Molti giovani del quartiere hanno partecipato ai lavori di pulizia e hanno incominciato a frequentare le case. 

Ciò che il Collettivo Lambretta si propone di fare è di gestire dunque uno spazio sociale, aperto al quartiere e alle proposte che potranno arrivare dai suoi abitanti; per il momento, i ragazzi del Collettivo hanno in programma di realizzare un'aula studio, un laboratorio di cartonaggio, una palestra, una sala prove...

Per meglio chiarire le posizioni del gruppo, pubblichiamo un comunicato ufficiale, emesso subito dopo l'occupazione.  

«Oggi pomeriggio abbiamo occupato in zona Lambrate tre piccole palazzine di proprietà dell’Aler.
Abbiamo deciso di riappropriarci della possibilità di abitare uno spazio di edilizia pubblica per denunciare la mafiosa gestione di questo settore nel capoluogo lombardo.

Non è più un segreto che a Milano esistano oltre 2 mila appartamenti vuoti, sfitti da decenni, sigillati da lamiere in metallo o da muri di mattoni per impedirne di fatto l’abitazione. Questo è lo scandalo che danneggia la vivibilità dei milanesi negli ultimi 20 anni. Il mercato immobiliare è una vera e propria giungla dove precari, studenti e migranti cercano di orientarsi per sopravvivere.

La storia è semplice: per diversi anni, circa 15, tutte le amministrazioni e i consigli direttivi dell’ Aler hanno chiuso le liste di assegnazione.

Circa 20 mila famiglie e altrettanti singoli, che avrebbero i requisiti idonei all’assegnazione, sono ancora senza un tetto fisso sulla testa e tutto per favorire il mercato immobiliare privato e la speculazione edilizia, come l’ ultimo caso dell’Aler insegna.

Ma non solo! Milano è stata per anni derubata dei suoi spazi di aggregazione.

Dapprima sono stati innalzati cancelli intorno ai parchi, poi sgomberati spazi sociali e addirittura minacciati gli arci, fino ad arrivare ad una situazione in cui vedere gli amici e le amiche equivaleva a pagare una birra 6 euro o un cocktail 10, in quanto gli unici luoghi permessi erano diventati i costosissimi locali.

Vogliamo opporci ad una dinamica che parla di business invece di parlare di socialità e sicurezza vera. Per questo le tre palazzine prevedono un ambito dedito al sociale: Perché vogliamo produrre cultura e condivisione di esperienze, perché vogliamo offrire un rifugio per chi ha voglia di respirare un’aria diversa dal grigiore a cui ci hanno costretti.

Abbiamo trovato lo spazio di via Apollodoro pieno di siringhe. Mentre c’è chi vive sotto i ponti e chi non si può sentire sicuro o sicura finché le strade rimarranno deserte, sono migliaia gli spazi pubblici lasciati all’abbandono, al degrado più totale. Noi bonificheremo quest’area per renderla aperta, libera ed accessibile a tutte le persone che ne hanno bisogno.

Noi siamo studenti, e lavoratori precari: dopo diversi mesi di percorso collettivo abbiamo deciso di occupare questo posto per far nascere una casa dove abitare e uno spazio sociale dove incontrarsi, fare cultura e scambiarsi idee.

Lo spazio occupato di via Apollodoro è uno spazio antifascista dedicato a Fausto e Iaio.

Insieme alla mamma di Fausto e alla sorella abbiamo deposto una targa in loro memoria, per ricordare che la loro lotta per un mondo migliore è la nostra lotta, soprattutto oggi che ci stanno di fatto privando di tutto.

Sarà nostra premura creare una biblioteca che ospiterà un archivio storico su quella drammatica vicenda, avvenuta proprio nel nostro quartiere.

Desideriamo che questo posto sia una finestra aperta per Lambrate, una porta da cui gli abitanti del quartiere, e non solo, possano entrare e portare le loro specificità ed esperienze nel rispetto dell’antisessismo, dell’antirazzismo e dell’antifascismo.

Vogliamo diventare una risorsa per il quartiere, un luogo che aiuti Lambrate ad essere zona preziosa per la crescita culturale e sociale della città.

Siamo tutti e tutte persone che sanno bene cosa significhi non poter avere la possibilità di vivere in maniera stabile e di avere spazi per scambiare conoscenze, mostrare abilità, far vivere valori.

Abbiamo moltissimi progetti da avviare e lavoreremo fin da subito per realizzarli concretamente: laboratori, presentazione di libri, mostre fotografiche…tutte iniziative che prepareremo, ma che avranno senso solo se ci saranno persone a cui presentarle.

Per tale ragione, questo comunicato è principalmente un invito: venite a trovarci, costruite insieme a noi questo ambizioso ma concreto progetto di far rivivere Lambrate e rendergli merito di essere da sempre una zona dagli alti principi e valori.

Siete i benvenuti e le benvenute, tutti e tutte, di qualsiasi età, sesso, genere, etnia, Credo…chiunque voglia realizzare questo reale sogno, o chiunque abbia un valido contributo, un proprio progetto, ma anche il semplice bisogno di agire in uno spazio comune e libero sarà dei nostri e delle nostre».

Gli e le occupanti di via Apollodoro 


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Re: 21 aprile: si occupa!
27/04/2012 Nicoletta
Ho rivisto in questi ragazzi la stessa luce che illuminava i miei e quelli dei miei amici a vent'anni, con in più una dose di sano realismo che forse a noi un po' mancava.
Grazie di questa ventata d'aria fresca.
Nicoletta


Re: 21 aprile: si occupa!
26/04/2012 elisa
BRAVI, ragazze e ragazzi
verrò sicuramente a trovarvi, e, se possibile, darvi una mano!


 
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