Incroci

Tullio Pericoli, artista a tutto tondo, racconta in ventidue ritratti persone che hanno segnato la sua vita ma anche la cultura italiana del ‘900. ()
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Per quanto esile nel formato e nella foliazione (97 pagine), “Incroci” di Tullio Pericoli, numero 735 della prestigiosa “Piccola Biblioteca” di Adelphi, è energico nelle parole e nelle riflessioni contenute.
Attraverso brevi racconti di incontri umani e professionali, l’autore, giustamente molto conosciuto e riconosciuto come artista figurativo e sublime ritrattista, ricostruisce un suo personale percorso di formazione dal suo “natio borgo selvaggio” di Colli del Tronto, nelle Marche “basse”, sino ai giorni nostri.
Già il titolo promette bene, perché più che un titolo è una dichiarazione d’intenti dove gli “incontri” diventano i molto più prolifici “incroci” che richiamano, a loro volta, contaminazioni e assonanze, vocalità diverse e ibridazioni.
Pericoli vive a Milano dai primissimi anni ’60 del secolo scorso e il primo appartamento che affittò in città fu in via San Gregorio 40, nello stesso stabile in cui qualche anno prima “la belva” Rina Fort compì una strage.
Le persone, o le situazioni, che “incrocia” Tullio Pericoli fanno parte della storia della cultura del ‘900 e oltre: Eugenio Montale a cui Pericoli offre un passaggio in auto sulla sua vecchia 500, Cesare Zavattini che gli indica quella che sarà la strada della vita, grandi giornalisti come Italo Pietra, Giorgio Bocca, Gian Carlo Fusco e Romeo Giovannini.
L’incontro più commovente, nel senso di coinvolgente, è forse quello con Giovanni Testori, mentre più lievi ma fecondi sono gli “incroci” con Emanuele Pirella, Lucio Mastronardi, Elvio Facchinelli ed Emilio Tadini, complice umano e artistico.
Divertente l’incontro con il bizzarro “grande viziato” Livio Garzanti per cui Pericoli realizza una leggendaria pittura murale destinata a un salone della casa editrice.

Chiude idealmente la raccolta di ritratti scritti quello dedicato a Umberto Eco a cui, scopriamo, piaceva “fare il morto” in piscina ma qui lasciamo al lettore il piacere di scoprire la sagace metafora.
Il libro contiene piccoli disegni e qualche ritratto in punta di matita ed è persino banale affermare che i ritratti “scritti” dell’autore si coniugano perfettamente con i suoi bellissimi ritratti artistici.
Scrive Pericoli:” Ci sono zone e momenti dentro di noi dove la ragione non ha più valore. In uno di quei momenti potremmo interpretare la mappa irreale della nostra gita come qualcosa di più ampio”.
Al piacere di incrociarsi.


Tullio Pericoli
Incroci
Adelphi, pp.97, euro 12

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