'Ndrangheta, processo Lampada: Comune di Milano si costituisce parte civile

Nuova costituzione di parte civile del Comune di Milano in un processo penale contro la criminalità organizzata. Lo ha deciso la Giunta di Palazzo Marino, approvando questa mattina una delibera per la costituzione di parte civile nel processo a carico della cosca ‘ndranghetista ‘Valle-Lampada’. Gli 11 imputati, tutti elementi di spicco della ‘ndrangheta in Lombardia, sono professionisti e pubblici ufficiali accusati di associazione mafiosa e altri reati commessi dal 2007 a oggi: favoreggiamento personale, rivelazione e utilizzazione di segreti d’ufficio, corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio, collusione per eludere l’accertamento di violazioni finanziarie, intestazione fittizia di beni, aggravati dalla modalità e finalità mafiose. ()
Secondo la Procura della Repubblica – Direzione distrettuale antimafia di Milano, i fatti di reato riguarderebbero non solo settori dell’imprenditoria milanese (pubblici esercizi, slot machine, ecc.) e il controllo del territorio in alcune aree di Milano, ma anche la vita politica e istituzionale cittadina. In particolare, in occasione delle elezioni Comunali (2006), Provinciali (2009), Regionali (2010), gli imputati avrebbero ostacolato il libero esercizio del voto, facendo confluire preferenze  sui candidati vicini all’associazione mafiosa.

Con la costituzione di parte civile, il Comune potrà far valere la pretesa risarcitoria in tutti i gradi di giudizio: l’udienza dibattimentale di giudizio immediato è stata fissata per martedì prossimo, 24 aprile presso l’VIII sezione penale del Tribunale. La costituzione di parte civile è motivata dal fatto che il Comune di Milano ha subito un grave danno dai reati oggetto del processo avvenuti in territorio comunale. Il Comune, inoltre, investe da anni risorse per prevenire infiltrazioni mafiose e per contrastare la ‘ndrangheta sul proprio territorio, e si è già costituito parte civile in rilevanti processi penali a carico della criminalità organizzata per i reati di associazione a delinquere (art. 416 Codice penale) o associazione di stampo mafioso (art. 416 bis).

In particolare, si ricordano i seguenti processi: omicidio aggravato di Lea Garofalo (processo da luglio 2011 in poi), in cui gli imputati sono stati condannati all’ergastolo e al risarcimento danni al Comune; operazione ‘Redux Caposaldo’ (processo da novembre 2011 in poi), in cui alcuni imputati per associazione di stampo mafioso sono già stati condannati al risarcimento dei danni all’Amministrazione comunale; racket delle occupazioni abusive di immobili Erp in via Padre Luigi Monti (processo dal 2010 in poi), in cui i due principali imputati sono stati condannati anche al risarcimento dei danni d’immagine al Comune di Milano; racket delle occupazioni abusive di immobili Erp a Quarto Oggiaro (processo dal 2010 in poi), in cui gli imputati sono stati condannati anche al risarcimento dei danni patrimoniali e non patrimoniali al Comune di Milano.

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