Nasce l’Osservatorio per il paesaggio "Fiume Lambro Lucente"

Una panoramica sulla situazione del fiume Lambro e il racconto del nuovo Osservatorio per il paesaggio che si occuperà dei problemi paesaggistici, territoriali e ambientali del Lambro a Milano. ()
lambro2
“Ciàr come l’acqua del Lamber” dicevano i nostri nonni e ci pescavano i gamberi. Ora non è più così, ma istituzioni, enti e associazioni da tempo ci stanno lavorando e la situazione è parecchio migliorata, anche se ci vorranno diversi anni di lavoro, di controlli e di rispetto per tornare ad avere un fiume bello e sano.

Oggi parliamo di un nuovo soggetto organizzato, nato nel marzo del 2018, l’Osservatorio per il paesaggio “Fiume Lambro Lucente”, che si occuperà dello stato del Lambro e delle sue sponde e di promuoverne la conoscenza e migliorare la cultura dei cittadini su questi temi non solo ambientali, ma più in generale inerenti al territorio.

Ma vediamo prima di tutto di inquadrare brevemente il Lambro geograficamente, economicamente, rispetto ai territori che attraversa e attraverso le organizzazioni che se ne occupano in modi e a livelli diversi.

Nel primo tratto, dalla sorgente fino a Monza, il fiume scorre nel “Parco Regionale dell’alta valle del Lambro”, istituito nel 1983. Il fiume bagna i centri di Asso, Canzo, Ponte Lambro ed Erba. A Erba si immette, grazie a una deviazione fatta nel XIX secolo, nel lago di Pusiano. La deviazione, insieme a una diga chiamata Cavo Diotti, oggi ancora funzionante, risulta fondamentale nella regolazione del livello delle acque del medio corso del Lambro, salvando le città (Monza in primis) a valle, regolando il flusso in uscita dal lago.

Il fiume Lambro è l’asse portante della Rete Ecologica della Brianza, dell’area metropolitana di Milano e del lodigiano. nasce dai monti del gruppo del San Primo (Triangolo lariano), a 944 metri, nel comune di Magreglio poco a nord del Ghisallo e sfocia nel Po presso Corte Sant’Andrea, frazione di Senna Lodigiana, dopo un percorso di complessivi 119 km lungo un territorio che, in particolare, nel tratto tra Monza e Melegnano, risulta densamente industrializzato e urbanizzato.

Bagna il centro di Merone. Da qui scorre ai piedi delle colline moreniche (dove raccoglie le acque di svariati rii, rogge e di laghetti brianzoli) raggiungendo poi la città di Monza. Qui inizia il PLIS (Parco locale di interesse sovracomunale) Parco Media Valle del Lambro, un parco di oltre 6 milioni di metri quadrati, in corso di realizzazione attraverso un progetto pubblico che nasce, col contributo degli abitanti, singoli o associati, e di enti e istituzioni, tecnici e amministratori, esperti e appassionati, al quale hanno aderito i comuni di Sesto San Giovanni, Brugherio, Cologno Monzese e, recentemente, Monza e Milano.

Uscito da Monza, il fiume attraversa Brugherio, Sesto San Giovanni e Cologno Monzese per poi scorrere sotto il ponte-canale del Naviglio della Martesana ricevendone le eventuali acque in eccesso ed entra a Milano di cui percorre, da nord a sud, tutta la periferia orientale per circa 10 km passando per il Parco Adriano, Cascina Gobba, Cimiano, Parco Lambro, Lambrate, Parco Forlanini, Ponte Lambro, Monluè e Parco Agricolo Sud Milano. A Lambrate attraversa l’ex stabilimento Innocenti , dove si fabbricava la Lambretta e subito dopo attraversa l'omonimo parco.

Nel suo basso corso interessa 27 comuni raggruppati nel Consorzio del Basso Lambro, e i PLIS Valle del Lambro in provincia di Lodi e della collina di San Colombano nuovamente in provincia di Milano.

Il fiume conta molti affluenti naturali di scarsa portata, a parte l’area collinare delle Bevere di Brianza, mentre riceve acque più copiose da corsi artificiali come l’eccedenza del naviglio Martesana, il colatore Addetta, la roggia Vettabbia con l’apporto del cavo Redefossi e i depuratori di Merone, Monza-San Rocco e Milano-Nosedo che, in condizioni di scarse precipitazioni, rappresentano i principali immissari.

Le sue acque sono state cristalline, come scriveva Francesco Petrarca nel 1353: “A pie del colle scorre il Lambro limpidissimo...”, fino agli anni del miracolo economico e dell’industrializzazione del nostro paese. Negli anni successivi, a causa degli scarichi industriali e urbani, specialmente nel medio e basso corso, il fiume era considerato biologicamente morto e considerato il maggiore responsabile dell'inquinamento del Po e dell'eutrofizzazione dell’Adriatico.

Nel corso dell’ultimo ventennio si è registrata un’inversione di tendenza, grazie alla maggiore coscienza e attenzione maturate dai cittadini e dalle Amministrazioni locali interessate, grazie al contributo dei depuratori di Merone e Monza, e del sistema depurativo della città di Milano, andato a regime nel 2005. Un sensibile miglioramento, ma ancora insufficiente. La causa del “voto negativo” sono l’accumulo degli inquinanti nei sedimenti, le vaste aree urbane e industriali, gli scolmatori di piena e, purtroppo, anche agli scarichi abusivi che ancora esistono a causa di una rete fognaria complessa e non ancora completamente censita, e quindi solo parzialmente controllabile.

Veniamo all’ Osservatorio per il paesaggio “Fiume Lambro Lucente”, presentato nel mese di gennaio in Municipio 3 nel corso di una riunione della Commissione ambiente, presieduta dal Presidente Dario Monzio Compagnoni a cui ha partecipato l’Assessore al Territorio e Urbanistica del Municipio, Antonella Bruzzese, la quale, introducendo l’incontro, ha ricordato come In questi anni il Municipio 3 ha promosso e partecipato a diverse iniziative con al centro il fiume Lambro. Si è più volte parlato del progetto Re Lambro, ne accenneremo anche alla fine di questo articolo, e di come il Municipio si sia fatto parte attiva nel cercare di promuovere tutte le attività finalizzate al recupero del Lambro e delle sue sponde.

In diverse occasioni era presente attivamente l’ associazione GREEM, promotrice e anima, insieme al Touring Club Italiano dell’Osservatorio per il paesaggio "Fiume Lambro Lucente". Il nascente osservatorio (fondato a marzo del 2018, ma ancora in fase di definizione organizzativa) ricerca aderenti rivolgendosi non solo alle realtà associative che si occupano di temi ecologici, e a singoli cittadini, ma anche alle istituzioni locali. In particolare informalmente i Municipi 4 e 3 hanno manifestato interesse alla proposta di adesione e a sottoporla al Consiglio di Municipio.

Gianni Pampurini dell’associazione GREEM (Gruppo ecologico est Milano) rappresentando anche l’Osservatorio per il paesaggio “Fiume Lambro Lucente” ha raccontato il processo che ha portato alla nascita dell’Osservatorio. GREEM è un’associazione nata nel 1985 che ha operato per 30 anni al servizio della città. In particolare recentemente si è nuovamente orientata all’impegno per l’acqua partendo con una nuova attività dedicata al Lambro.

L’idea era di ripetere con il Lambro un’esperienza fatta in zona 4 con il progetto della Valle dei Monaci, dove si trovano le Abbazie di Chiaravalle e Viboldone, che attraversa Parco Sud e Parco della Vettabbia, dove si è creata una rete molto interessante di associazioni che hanno operato insieme al depuratore di Nosedo su molte tematiche legate all’acqua e alla cultura ambientale.

Così i primi due anni sono stati impiegati per studiare e conoscere tutti i progetti che si stavano facendo lungo questo asse da Sesto San Giovanni , a Milano, fino a San Donato, cercando di capire quello che era stato fatto e vedere se era possibile creare una rete simile a quella creata nella Valle dei Monaci.

Nel 2017 il progetto è stato presentato in un convegno , dove sono stati illustrati i risultati raggiunti. Dal convegno sono scaturite delle proposte interessanti realizzate nel giro di pochi mesi e soprattutto è partita un’ interlocuzione con il Consiglio d’Europa, sulla base della Convenzione Europea del paesaggio.

La Convenzione Europea del Paesaggio è un documento adottato dal Comitato dei Ministri della Cultura e dell'Ambiente del Consiglio d'Europa il 19 luglio 2000 e, ad oggi, ratificato da 32 Stati membri del Consiglio d’Europa tra cui l’Italia nel 2006.

A seguito della ratifica è stato costituito un Osservatorio Nazionale per il Paesaggio, che avrebbe dovuto svilupparsi attraverso gli osservatori regionali. Alcune regioni si sono adeguate, mentre la Lombardia non ha ancora un suo osservatorio regionale. GREEM ha pensato allora che potesse essere interessante avviare un osservatorio locale, sulla scia di un altro osservatorio, il primo a Milano, nato per il Monte Stella, al quale GREEM ha pure aderito .

Nel giro di due mesi l’Osservatorio per il Paesaggio “fiume Lambro Lucente” è stato costituito: il 17 marzo 2018, Giornata Nazionale del Paesaggio, nella storica sede del Touring club Italiano, con la caratteristica che possono aderirvi sia associazioni che singoli cittadini.

Anche la Costituzione Italiana all’ articolo 9 sottolinea l’importanza della tutela del paesaggio e del patrimonio storico e artistico della Nazione nel quadro dei principi fondamentali dello Stato.

Il paesaggio è inteso come valore legato alla salute, alla qualità della vita, alla "felicità" e al benessere dei singoli e delle comunità.

La funzione principale dell’Osservatorio è di promuovere la conoscenza del paesaggio all'interno della società, creando una maggiore consapevolezza sull'importanza della sua tutela e buona gestione al fine di preservarne i caratteri peculiari. Ciò avviene attraverso attività di sensibilizzazione e partecipazione che coinvolgono enti ed istituzioni pubbliche e private al fine di promuovere ed elaborare forme di protezione, gestione e pianificazione del paesaggio in un'ottica di sviluppo sostenibile.

L’attività dell’Osservatorio si svilupperà attraverso quattro indirizzi principali come previsto nell’atto costitutivo

· Approfondire le conoscenze e raccogliere la documentazione sui caratteri culturali, scientifici e tecnici del paesaggio

· Porsi come punto di riferimento culturale, scientifico, documentale e organizzativo sul territorio

· Condividere e diffondere documenti e informazioni per coinvolgere attivamente i cittadini

· Sensibilizzare e formare la comunità sui temi del paesaggio, inteso come lo intende la convenzione europea, non solo ambiente, ma arte, cultura, e anche aspetti problematici.

Chi sono i soci ? Da marzo in poi c’è stata una rapida evoluzione e da 20 ora sono 40 tra gruppi organizzati e persone fisiche. Vi troviamo, oltre a GREEM e Touring Club Italiano, il DAM-Distretto Agricolo Milanese, il PLIS-Parco Media Valle del Lambro (Parco locale di interesse sovracomunale), il Depuratore di Nosedo, l’Associazione ex allievi del Molinari e MIA-Milano Attiva e Informata, l’associazione che, tra l’altro, è l’editore di questo giornale on-line. Tra gli ultimi soci, MM Metropolitana Milanese e il Parco Regionale Alta Valle del Lambro. Come abbiamo già detto, l’osservatorio sta tentando di coinvolgere e far aderire come soci fondatori di questo progetto i Municipi 3 e 4, quelli i cui territori sono attraversati completamente dal Lambro.

Oggi l’osservatorio è “governato” da un consiglio di gestione piuttosto nutrito e l’idea è di allargarlo ulteriormente per coinvolger il maggior numero di soggetti al fine di avere la maggior condivisione delle scelte.

E’ stato creato un Comitato Scientifico suddiviso in gruppi di lavoro: gruppo percorsi e infrastrutture, gruppo acque e territorio, gruppo cultura e comunicazione.

I principali obiettivi sono:

• Aumentare il numero di soci e allargarlo a competenze diversificate e sempre più qualificate

• Accreditarsi presso il Ministero dei Beni Culturali

• Riuscire a reperire fondi per le attività (i fondi per ora sono le quote associative)

• Partecipare a bandi, chiedere sponsorizzazioni, autofinanziarsi , ….

A conclusione è opportuno, per dare un quadro più completo, ricordare un altro progetto di particolare interesse che riguarda direttamente la zona del Municipio 3, in particolare l’asse Gobba-Rizzoli: il progetto “Re Lambro – Il fiume nuova infrastruttura ecologica della metropoli milanese” , di cui abbiamo scritto in passato, promosso da ERSAF e dal Comune di Milano, Legambiente Lombardia onlus, Politecnico di Milano (DAStU) e PLIS Media Valle Lambro, anche grazie al supporto di Fondazione Cariplo. Questo progetto intende riqualificare gli argini del fiume da Gobba a Rizzoli e poi nel Parco Lambro, nel Parco Forlanini, nel Parco Monluè.

RE Lambro significa rete ecologica del Lambro metropolitano milanese. Avviato nel 2002 dall’ERSAF, l’ente regionale per i servizi all’agricoltura e alle foreste, il progetto ha l'obiettivo di capire come costruire l'ecologia in una città metropolitana dall'ambito complesso come Milano che con l’ ecologia sembra avere poco a che fare. L’obiettivo ambizioso è capire se è possibile riportare la natura in città ,come ci dicono anche le ultime tendenze degli urbanisti. Da qui l’obiettivo concreto di riqualificare le zone lungo le sponde del fiume in modo da restituire al paesaggio l’aspetto naturale, in particolare nel tratto lungo Via Rizzoli, con la prospettiva di trasformare la via nel primo “lungofiume” di Milano.


Articoli o termini correlati

Commenta

 
 Rispondi a questo messaggio
 Nome:
 Indirizzo email:
 Titolo:
Prevenzione Spam:
Per favore, reinserire il codice riportato nell'immagine.
Questo codice serve a bloccare i tentativi di inserimento automatici.
CAPTCHA - click right for audio Play Captcha