Anziani e bambini; perchè non ci adottiamo?
Nelle passate generazioni, bambini e anziani vivevano sotto lo stesso tetto e la convivenza era spesso generosa per entrambi. Gli anziani comunicavano esperienza, saggezza, pazienza, equilibrio, mentre i bambini instillavano vitalità, dinamismo, gioia, apertura al nuovo.
Più banalmente, i nonni badavano ai nipoti, sentendosi utili, i nipoti potevano godere di buone figure di riferimento e i genitori di un sollievo sicuro dalle mille incombenze quotidiane.
Questa opportunità nelle famiglie nucleari o monoparentali si va gradualmente perdendo; sovente nonni e nipoti vivono lontani, oppure gli anziani sono single; i genitori corrono perennemente contro il tempo e i bambini sono spesso frastornati e sballottati.
Ma un buono scambio generazionale resta essenziale, anzi è forse oggi ancor più importante di un tempo per ritrovare la giusta arte del vivere.
Quindi mi viene in mente: perchè non mettere in comunicazione indaffarate famiglie con bambini da un lato e persone mature, ormai libere dal lavoro, attive e positive dall'altro?
Ecco, la mia proposta sarebbe di costituire una rete di questo tipo. La vicinanza resta fondamentle per poter creare un rapporto continuativo, umanamente ricco. La dimensione della zona mi sembra perciò quella ideale.
Qualcuno è interessato alla proposta? Come ci si potrebbe organizzare? E come pubblicizzare l'iniziativa? Non ho ancora trovato risposte a queste domande: la mia è un'idea, spero buona, e sono disposta a collaborare per realizzarla.
Carla Quaglia
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