"Camicia nera e stella rossa" romanzo di Piergiorgio Righetti

Riceviamo e pubblichiamo la recensione di un romanzo storico appena pubblicato, un invito alla lettura (la Redazione).  ()
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Conosco Piergiorgio Righetti dagli anni ’70, quando rientrò in Italia dopo quattro anni di ricerca all’MIT ed all’università di Harvard. Abbiamo fatto insieme anche qualche lavoro di biochimica. Quindi conosco il suo temperamento vulcanico che lo ha spinto nella ricerca ad esplorare nuovi percorsi e nuove situazioni istituzionali nell’ambito universitario. Oggi è honorary professor dopo quindici anni di insegnamento al Poli.

Non mi ha sorpreso quando mi ha detto che recentemente si è infilato nel mondo della narrativa. Nel suo romanzo Camicia nera e stella rossa si nota il background, meglio sarebbe dire la forma mentis, dell’uomo di laboratorio: ad esempio, quando racconta della fabbrica di siluri (o torpedini) a Fiume/Rijeka per la guerra sui mari riporta dati tecnici sconosciuti a me che ho da sempre la passione per la navigazione ed il volo e quindi per le relative tecnologie. Il racconto si snoda dalla occupazione-italianizzazione fascista della Dalmazia, alla seconda guerra mondiale nel Mediterraneo, alle sue fasi salienti in Africa, in Italia, in Yugoslavia, fino alla sconfitta dell’asse Roma-Berlino nei vari fronti, ed alla fine del fascismo italiano. Il protagonista Giovanni è nato nella Croazia italianizzata dopo la presa di Fiume negli anni ‘20, perciò è chiamato al servizio di leva nella regia marina militare italiana, dove passa quattro anni. Intanto Mussolini dichiara l’entrata in guerra dell’Italia. Giovanni gira il Mediterraneo a bordo dell’incrociatore Giovanni dalle Bande Nere. All’inizio della seconda guerra mondiale partecipa a molte delle battaglie contro la marina inglese. Ogni episodio, anche le situazioni più tragiche, è reso “vivo” dall’Autore arricchendolo di dettagli e descrizioni tecniche (importanti). L’incrociatore, dopo molti scontri, viene affondato dai siluri nemici e Giovanni si salva per miracolo e torna a casa in Croazia, dove entra nella resistenza.

Nelle varie fasi della narrazione Giovanni ha dei co-protagonisti che lo accompagnano umanamente ed intellettualmente: Antonio il radiotelegrafista, a bordo dell’incrociatore, è fonte inesauribile di informazioni politiche, storiche e culturali; Milan fratello maggiore di Giovanni, lo aiuta nel passaggio dalla marina militare italiana alle formazioni partigiane croate del comandante Tito. Poi è il comandante della brigata partigiana che svolge il ruolo di intermediario tra Giovanni e la nuova realtà. Adesso però Giovanni diventa Ivan. L’Autore ci racconta questi episodi con molti dettagli tecnici che rendono la prosa realistica ed avvincente senza diventare prolissa. A mio avviso Rigetti riesce bene nel dosare i momenti e gli stati d’animo soggettivi del protagonista con una sintesi dei grandi eventi storici. Io consiglio la lettura di questo libro a coloro che sono interessati ad un compendio della storia d’Italia prima, durante ed alla fine della Seconda Guerra mondiale.

Ennio Galante


“CAMICIA NERA E STELLA ROSSA”

Autore: Pier Giorgio Righetti

Editore: Reverdito 2015, pp.255, 14 €



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Re:
12/01/2018 Aldo
Croazia italianizzata? Fiume era abitata in maggioranza da italiani da ben prima della Grande Guerra e lo fu fino al 1947. Tanto che anche gli austroungarici, non proprio sostenitori dell'irredentismo italiano, chiamavano la città "Fiume" e non "Rijeka"...


 
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