La bottega del caffè
La piazzetta goldoniana dove apre i battenti la bottega del caffè si è trasformata nell’ anticamera di una decadente casa da gioco il cui gestore, vestito con paillettes e cappellaccio, attira i giocatori gonzi con suadenti canzoncine rockeggianti. Il petulante don Marzio si esibisce, come da copione tradizionale, in maldicenze e pettegolezzi, tutti gli altri interpreti (complessivamente nove in scena) si prestano a tessere l’ennesima commedia degli equivoci che, in Goldoni, è una costante drammaturgica.
In questa edizione della commedia alla maniera di Quelli di Grock si vuole dare evidenza, come attualità consiglia, all’aberrazione del gioco d’azzardo, lasciando un po’ in ombra le tresche amorose e gli scambi di persona. Anche il finale, comunque lieto, si discosta dal copione goldoniano dove nulla viene lasciato in sospeso.
Siamo in presenza della prima evidente collaborazione tra i due teatri che hanno dato vita al nuovo cartello Manifatture Teatrali Milanesi in cui sono confluite le poetiche di Quelli di Grock e del Teatro Litta.
All’adattamento e alla regia Valeria Cavalli e Claudio Intropido che di Quelli di Grock rappresentano l’anima storica, mentre nel ruolo del biscazziere canterino Pandolfo si esibisce Gaetano Callegaro che è l’equivalente per il Teatro Litta.
Il risultato è una rilettura un po’ fragile dell’opera di Goldoni non sempre supportata dalla recitazione dove, soprattutto gli interpreti più giovani, mostrano ed esternano acerbità e indecisioni. Si canta molto e non sempre questo è un bene.
Platea a metà composta da pubblico soprattutto giovane. Applausi.
La bottega del caffè
da Carlo Goldoni
adattamento
Valeria Cavalli
regia Valeria Cavalli e Claudio
Intropido
con Gaetano Callegaro, Pietro De
Pascalis
Teatro Leonardo
Sino al 1 gennaio 2016
(a cura della Redazione)