30/11/2015
5 centimetri d'aria - Le Storie degli altri

Teatro Strehler/Scatola Magica
dal 30 novembre al 5 dicembre 2015, ore 17.00

5 CENTIMETRI D'ARIA

Storia di Cristina Mazzotti e dei figli rapiti

Regia di Marco Rampoldi

Drammaturgia di Marco Rampoldi e Paola Ornati

su testi e ricerche di Thomas Aureliani, Arianna Bianchi,
Eleonora di Pilato, Pierpaolo Farina, Francesca Festa,
Marco Fortunato, Filippo Franceschi, Martina Greco,
Roberto Nicolini, Chiara Sanvito, Arianna Zottarel
 con Lucia Marinsalta.

Produzione Piccolo Teatro di Milano-Teatro d’Europa, 

in collaborazione con Università degli Studi di Milano
e le realtà nate dal Corso di Sociologia della Criminalità Organizzata di Nando dalla Chiesa,
WikiMafia - Libera Enciclopedia sulle Mafie, Stampo Antimafioso, Unilibera.

Posto unico: intero € 10,00 - ridotto € 5,00

Dopo il successo dello scorso anno, culminato con la messa in scena dello spettacolo E io dico no, torna l'Osservatorio sul presente, progetto nato dalla collaborazione tra l’Università degli Studi di Milano e del Piccolo Teatro, con Nando dalla Chiesa e Marco Rampoldi.
Quest'anno il tema è "Le Storie degli altri" e prevede la messa in scena di quattro spettacoli - 5 centimetri d'ariaLontano da quiLe ribelliQui e ora - assoli o dialoghi presentati a un ristretto gruppo di spettatori, in cui il forte rapporto attore-pubblico possa comunicare con forza emotiva teatrale le tematiche affrontate con grandissimo rigore nell’indagine.

5 centimetri d’aria - Storia di Cristina Mazzotti e dei figli rapiti è il primo degli spettacoli del ciclo "Le Storie degli Altri". Narra del sequestro di Pietro Torrielli jr, che segna l’inizio di una tragica sequenza di rapimenti di giovani, operati dalla criminalità organizzata in Lombardia.
Una storia di violenze, di richieste di riscatti esorbitanti che servono alle organizzazioni per finanziare il nascente traffico di stupefacenti, di condizioni di sopravvivenza sempre più bestiali mano a mano che a Cosa Nostra si sostituisce la 'ndrangheta, di ostaggi che spesso non tornano a casa. Come “Cricri”, 18 anni, il cui corpo venne ritrovato in una discarica quarant’anni fa.
Una storia, cui già si è accennato in una delle parti più emozionanti di E io dico no, che ha inferto una ferita profonda alla Lombardia, in particolare all' “operosa Brianza” e che, come giustamente segnalano le famiglie colpite da queste tragedie, è stata quasi completamente dimenticata.