Artediparte. Un mare d’inchiostro

A Spazio Lambrate, un viaggio nel Mediterraneo con Cristina Castigliola e Olivier Elouti. Foto di Elisa Sciarrone.
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Nemmeno un anno di vita e Spazio Lambrate (Viale delle Rimembranze di Lambrate, 16) è diventato uno dei più rilevanti centri della vita culturale di zona e una vivace presenza nella nostra policentrica e ibridante città. Luogo di vocazione inter- o trans- culturale, che programmaticamente dà spazio a idee nuove, è condotto con animo creativo e affabile dalla scultrice e promotrice culturale Laura Gerosa.

In questo spazio Cristina Castigliola, attrice provetta e regista, che lavora presso questa struttura polivalente anche come insegnante di teatro, sabato 4 Luglio 2015, ha presentato un lavoro altrettanto sperimentale e trans-artistico, dal titolo Il mare color dell’inchiostro, cui ha partecipato come protagonista, in dialogo con Olivier Elouti, eclettico attore e musicista, dall’autentico tocco magico.

   

Lo spettacolo, ideato e messo in scena dalla stessa Castigliola, è un viaggio nel Mediterraneo, mare dalle indimenticabili vedute sospese nei nostri sogni e ricordi, raccontato dalla letteratura e dall’arte, nelle sue lingue e tradizioni, nei profumi e nelle spezie, nei canti delle sue donne e nei suoi caratteristici sapori poetici.

Impossibile non pensare a Fernand Braudel e al suo Il Mediterraneo. Lo spazio e la storia, gli uomini e la tradizione (Bompiani), testo che dà fondamento al destino comune delle regioni che si affacciano sui tanti mari dell’incantevole, unico specchio d’acqua, sulle cui sponde è iniziata la Storia, la cui concezione è oggi tutta da rinnovare e ripensare, come vicenda di persone e popoli.

   

La cui sede - credo che questo ci dica lo spettacolo di Castigliola - non può che essere un nuovo teatro. Ma le possibili citazioni e i rimandi sarebbero davvero tanti, perché l’intero lavoro è un collage di testi e immagini, di suoni e voci che ricostruiscono il senso dell’appartenenza a un luogo geografico e al lungo cammino che l’umanità vi ha tracciato, danzando attorno a questo limitato, ma profondo e infinito mare, che è davvero nostro fin dentro le viscere.

Un lavoro che getta ponti verso il lontano-vicino mondo che è oggi il Mediterraneo, che sfida e irretisce, inevitabilmente tocca e commuove: la Grecia e le sue vicende all’attenzione di tutti, la sponda sud di questo nostro mare, con le sue guerre e i suoi migranti. Riprendiamoci un indivisibile Mediterraneo, fatto di onde e di inchiostro, di sangue e di memoria, e ri-disegnamone un futuro intero, scoprendone i tesori: la sua saggezza, rimbalzata di porto in porto, nei papiri arrotolati e nelle giare, l’audacia splendente delle “navi veloci” che l’hanno attraversato ieri e dei gommoni strapieni che vi aprono oggi scie ineluttabili.
La statua di Minerva, tesoro archeologico che riemerge nel Salento, la punta dell’Italia che più si protende verso il Vicino Oriente, sia segno del ritrovamento di una storia comune, di un comune destino che unisce tutti i popoli del Mediterraneo. Storia non di nazioni, guerre ed eroi, ma di donne e di uomini, e delle loro passioni.

La Mise en scène di Castigliola, che non ha altri limiti che d’essere fin troppo breve e fin troppo ricca di spunti, abbiamo voluto raccontarvela, nella sua  vivezza  e nell’atmosfera fresca e stimolante che è riuscita a creare, anche attraverso le fotografie di Elisa Sciarrone, che ben la documentano.
Non vediamo l’ora di rivederla in scena e di seguire l’evoluzione del suo mondo poetico e della sua passione. Attendiamo di sentir parlare ancora a lungo dei suoi, e dei nostri, desideri di viaggio.

Loredana Metta


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