Lombalgia e postura scorretta


Una postura corretta è fondamentale per evitare piccole e grandi patologie. In realtà mantenere nel tempo una postura corretta è difficile spesso per abitudini sbagliate. Nella donna, di frequente, l'iperlodosi è causa di lombalgie. In questi casi può essere utile una "rieducazione postulare" che passa attraverso l'eliminazione dei fattori favorenti, lo streaching, terapie manuali di mobilizzazione e una rieducazione respiratoria.
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Che cos’è la postura? Se andate su wikipedia troverete la seguente definizione “per postura s’intende la posizione del corpo nello spazio e la relativa relazione tra i suoi segmenti corporei”. In altre parole la postura è l'adattamento personalizzato di ogni individuo all'ambiente fisico, psichico ed emozionale cioè il modo con il quale reagiamo alla forza di gravità e comunichiamo.

Quindi ogni volta che assumiamo posizioni nello spazio come sdraiati, seduti o in posizione eretta, assumiamo una postura (o posizione nello spazio).

A questo punto ci chiederemo “qual è la postura corretta?”. È la posizione più adeguata del nostro corpo nello spazio attraverso l’azione antigravitaria di una buona parte della nostra muscolatura che permetta il minor dispendio energetico sia in condizioni statiche e/o dinamiche.

In realtà una postura corretta è difficile da mantenere nel tempo. Abitudini sbagliate come mettere zaini pesanti sulle spalle dei bambini, portare tacchi alti, posizioni scorrette mantenute nel tempo o sollevare oggetti pesanti ne sono spesso la causa.

Nelle donne, ad esempio, è frequente notare atteggiamenti posturali scorretti come l’iperlordosi lombare, ovvero l’accentuazione della curva lombare. legata principalmente ad un aumento di tensione di alcuni muscoli lombari e debolezza dei muscoli della parete addominale.

Perché succede questo? Per motivi biomeccanici, psicologici, ambientali e lavorativi. Spesso però l’iperlordosi è facilitata e indotta dall’uso dei tacchi alti e/o da una respirazione scorretta e non fisiologica.

Nel primo caso, i tacchi inducono uno sbilanciamento in avanti del corpo che per riconquistare un equilibrio verticale, sia statico che dinamico, è costretto a compensare aumentando la lordosi lombare. Questa operazione avviene contraendo muscoli lombari (ileopsoas, quadrato dei lombi) che, per stabilizzare l’iperlordosi, determinano nel tempo un accorciamento cronico delle loro fibre muscolari, peraltro causa frequente di lombalgie (mal di schiena in sede lombare).

Nel secondo caso, spesso le donne non respirano utilizzando il diaframma, bensì la cosiddetta muscolatura respiratoria accessoria (scaleni e sternocleidomastoidei), situata latero- anteriormente al collo che, contraendosi, determina il sollevamento della parte alta del torace. 
È chiaro che mentre il diaframma attraverso la sua contrazione ed abbassamento, permette l’utilizzo dell’intera cavità polmonare, la respirazione accessoria porta essenzialmente  all’utilizzo della parte alta dei polmoni con un sovraccarico importante da parte della stessa che, in quanto “accessoria”, dovrebbe entrare in gioco solo durante un intensa attività fisica come “supporto” del diaframma.

Tale muscolo, non venendo utilizzato in modo attivo, tende perciò ad andare in una condizione di tensione cronica determinando, attraverso grosse espansioni muscolari inserite sul tratto lombare, un aumento della lordosi lombare o iperlordosi.

A questo punto cosa si può fare per ridurre l’iperlordosi? Direi molto. In genere, e questo vale per qualsiasi causa che induca questo atteggiamento posturale, iniziare a fare degli esercizi quotidiani specifici di stretching (allungamento) per i muscoli della zona lombare ed esercizi di tonificazione della muscolatura addominale (antagonista di quella lombare).

Contemporaneamente ridurre l’uso soprattutto di scarpe con i tacchi alti, alternandole con scarpe basse comode con pianta larga (jogging) e con la deambulazione a piedi nudi possibilmente su sabbia, terreni sconnessi o con ghiaia.

In caso di utilizzo quotidiano di tacchi , aggiungere esercizi di stretching per allungare i muscoli posteriori di cosce e polpacci che saranno tendenzialmente “retratti” cioè accorciati .

È necessario poi pianificare una terapia manuale che, attraverso un lavoro specifico e mirato, si ponga l’obbiettivo di mobilizzare il tratto lombare a livello articolare, rilasciando attraverso tecniche di massaggio specifiche, tutte le retrazioni  sia muscolari che fasciali per facilitare e stabilizzare nel tempo una postura più corretta.

Per concludere, in anni d’esperienza ho imparato che è molto importante prevedere una rieducazione respiratoria sia diaframmatica che pelvica con lo scopo di ottimizzare nel tempo gli effetti della terapia manuale eliminando un importante elemento di stress psicofisico.

Buon lavoro a tutte!!!

Fabrizio Muccio
Massofisioterapista Zona 3


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