A teatro e al cinema…a piedi: Ad aprile in Cineteca non si dorme

Nella prima metà del mese di aprile, intensa attività cinematografica a Spazio Oberdan. Per tutte le sensibilità, per ogni esigenza. Tassativamente vietato dormire. ()
Turner

Capita di dormire al cinema, per stanchezza o per noia. Capita di sbagliare film e di non “divertirsi” (nel rispetto di tutte le sfumature che questo verbo può assumere).

Le proposte della Cineteca Italianasono talmente diversificate e interessanti che sarebbe un vero peccato addormentarsi sulle austere poltrone disegnate da Gae Aulenti allo Spazio Oberdan.

Per smentire dunque il noto proverbio che associa il mese d’aprile con il dolce dormire, ecco quattro rassegne quattro (di un certo impegno, in verità) che non dovrebbero proprio favorire il sonno.


In ordine di partenza.

Dal 2 aprile al 6 aprile omaggio a Luca Ronconi, il grande regista teatrale scomparso poco più di un mese fa, con la proiezione del film documentario La scuola d’estate(2014) di Jacopo Quadri.

Il regista, figlio di Franco Quadri che del teatro è stato uno dei critici più ascoltati e temuti, racconta con partecipazione e intensità emotiva l’esperienza del Centro Teatrale Santacristina, nei pressi di Gubbio in Umbria, in cui Ronconi trascorreva parte delle sue estati a insegnare a giovani attrici e attori a diventare più bravi e più consapevoli del loro mestiere.

Il film mostra un’esperienza di lavoro del tutto originale e particolare, nella quale il grande regista si mette in contatto con i suoi giovani studenti senza remore e senza pregiudizi: una grande opera di insegnamento teatrale che resterà indimenticabile per tutti coloro che l’hanno sperimentata.

Dal 3 al 6 aprile, la Cineteca dedica una breve rassegna a un genio della musica di tutti i tempi. Si tratta niente meno che di Johann Sebastian Bach a cui il cinema ha rivolto alcuni film e documentari.

Tra i film, si segnala, in anteprima,Il mio nome è Bach (2003) di Dominique de Rivaz in cui si prendono in considerazione alcuni spetti della vita del musicista, e il più conosciuto Cronaca di Anna Magdalena Bach (1976) di Jean-Marie Straub e Danielle Huillet in cui la figura dell’uomo e dell’artista vengono raccontate attraverso le parole della moglie. In rassegna anche il documentario Sul nome B.A.C.H. – Contrappunti conl’Arte della fuga (2011) di Francesco Leprino che prende spunto dall’Arte della fuga per descrivere il geniale percorso musicale di Bach.

Il 7 aprile inizia poi un’articolata rassegna dedicata al regista inglese Mike Leigh. Dieci lungometraggi a partire dal recentissimo Turner (2014) che, con l’interpretazione massiccia di Timothy Spall, racconta la vita di J.M.W. Turner, il più importante pittore inglese del XIX secolo. Belle ricostruzioni di ambienti e di caratteri. Grande fotografia.

Il tratto leggero di Leigh, venato sempre di amarezza e di umana comprensione, si ritrova poi in Segreti ebugie (1996), ancora con Timothy Spall, Palma d’Oro a Cannes nel 1996, in Il segreto di Vera Drake (2004), con una superba Imelda Staunton, Leone d’Oro a Venezia nel 2004 e inAnother Year (2010), malinconica rappresentazione di un interno familiare.

Scoprite poi voi, scorrendo il programma, quali altri film possano interessare di un autore centrale della cosiddetta “British Renaissance”, regista attento all’ambasce e alle angosce umane come pochi altri, una sorta di “poetica del realismo” meno politicizzata rispetto al cinema di Ken Loach, altrettanto efficace nel raccontare le contraddizioni del nostro mondo.

Servirà vedere Naked (1993) per avere il quadro di riferimento di una poetica rispettosa, con ironia e pessimismo, delle umane cose pur nella loro urbana miseria. Premio per la miglior regia e per il migliore attore (David Thewlis) al Festival di Cannes 1993.

Ma non è finita qui. Dall’8 al 15 aprile, Spazio Oberdan ospita L’altra Heimat-Cronaca di un sogno, l’ultima fatica dell’epica vicenda scaturita dal lavoro meticoloso di Edgar Reitz. Per chi avesse perso le puntate precedenti, si ricorda che Heimat rappresenta una saga cinematografica in 11 episodi, realizzati da Reitz tra il 1984 e il 2004, in cui si ricostruisce, attraverso la storia di una famiglia e del suo villaggio, la storia e le vicende della Germania dal 1919 al 1982. L’altra Heimat, presentato al Festival di Venezia nel 2013, è un prequel che torna indietro nel tempo per raccontare ciò che accade alla famiglia Simon nel villaggio di Shabbach nella metà dell’800. Quattro ore (circa) di grande cinema a completare, almeno per ora, una delle opere più monumentalie affascinanti dell’intera storia della cinematografia.

E giusto per non farsi mancare nulla, dal 9 al 17 aprile, va in scena (meglio sullo schermo) Whiplash(2014) di Damien Chazelle con J.K.Simmons che per la sua interpretazione, ai limiti della ferocia, si è recentemente meritato l’Oscar per il miglior attore non protagonista. Dicono gli esperti che si tratti di uno dei migliori film musicali di tutti i tempi. Vedere per riprova.

Programmi completi, orari, modalità d’accesso sono ampiamente spiegati sul sito www.cinetecamilano.it

In Cineteca, ad aprile, è vietato addormentarsi.



(Massimo Cecconi)



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