Registro Unioni Civili a Milano: lavori ancora in corso

La settimana scorsa sarebbe dovuta essere depositata a Palazzo Marino la delibera per istituire il Registro delle Unioni Civili, così che entro la fine dell'anno anche Milano avrebbe avuto come Torino, Napoli e Bologna e Padova il proprio Registro delle Unioni di Fatto, una promessa del sindaco Pisapia fatta in campagna elettorale a tutti i cittadini, alla comunità e al movimento LGBTQ di Milano.

 

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coppie di fatto web

«È il punto di partenza di un percorso in cui ci sarà il massimo confronto e la massima apertura verso le proposte degli altri consiglieri e della città. La depositiamo anche perché questo argomento non sia più un tabù», aveva affermato due settimane fa Marilisa D’Amico, presidente Pd della Commissione Affari Istituzionali, ma la sua azione è stata fermata.
La proposta non è stata depositata e non si sa ancora quando lo sarà. Certo è che con questa settimana si riparte con la ridda delle discussioni nelle commissioni Affari Istituzionali, presieduta da Marilisa D'Amico, e Pari Opportunità, guidata da Anita Sonego. La maggioranza intende entro il 2012 mantenere la propria promessa, ma la comunità omosessuale milanese teme, e non solo loro, che ancora una volta questa delibera non venga messa all'ordine del giorno entro giugno, facendo così sfumare la possibilità che Milano abbia il registro delle unioni civili.

I politici hanno forse dimenticato che il movimento LGBTQ di questa città ha sempre spinto affinché Milano diventasse una città europea, che riconoscesse i diritti di tutti, compresi quelli delle persone con diversi orientamenti sessuali e che lottasse contro il pregiudizio e gli stereotipi omofobici.

Milano è stata la prima città d'Italia ad avere una libreria solo a tematica gaia, la Libreria Babele, la prima tv satellitare in Europa a tematica queer, Gay Tv, riviste e free press gay e lesbici non pornografici, Pride-Babilonia-Towanda, ed a celebrare simbolicamente i matrimoni omosessuali: era infatti il lontano 1992 e a officiare in piazza della Scala c'era il Cosigliere Comunale Paolo Hutter. I cittadini milanesi LGBTQ e i loro diritti non possono più aspettare.

Se 
Milano vuole essere davvero una città europea come Berlino, Londra, Barcellona, Parigi e Amsterdam, deve impegnarsi su tutti i fronti, partendo da quello più importante: diritti per tutti senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione,di opinioni politiche e di orientamento sessuale.

Il Registro delle Unioni di Fatto sarebbe un buon inizio.

Eleonora Dall'Ovo


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