04/04/2014
CHIUSI DENTRO

Le chiamano case popolari. Ma non sono più amiche dei cittadini che le abitano.
Case un tempo anche belle, ma oggi spesso abbandonate o segnate dall'incuria.
Dentro quegli spazi gli inquilini, sospesi tra la nostalgia di un passato in cui sopravvivevano elementi di socialità e di accoglienza nei confronti del diverso, e un presente dove sembra valere solo la legge del più forte.
In questo evento teatrale il sogno di tracciare sottili e fragili linee utopiche perché lo spazio “popolare” non sia destinato a trasformarsi in ghetto: si raccontano storie e vite che esprimono il desiderio di cambiare, di restituire bellezza e cura agli spazi dove si vive, di ritrovare i fili di una convivialità e solidarietà a volte perdute.
Un evento dove farsa, incursioni liriche, denuncia e commedia buffa si uniscono.
Nell'obiettivo concreto di richiedere, attraverso una petizione e una raccolta firme, l'apertura di nuovi spazi per la socialità e la cultura all'interno di quei condomini.

*Venerdì 4 aprile h. 21.00*

Auditorium Ca' Granda - Viale Ca' Granda n°19 - MM5 Ca' Granda

Con i partecipanti di Teatro degli Incontri e alcuni inquilini e con l'intervento di Simona Fregoni

Regia di: Gianluigi Gherzi, Antonella Piccolo, Teresa Sala e Tiziana Francesca Vaccaro

*Ingresso libero fino a esaurimento posti*
*Per info teatrodeglincontri@gmail.com
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*/Chiusi Dentro/*/nasce all’interno del progetto Di pubblico (con)dominio, progetto di avvicinamento dei cittadini dei quartieri popolari all'arte e alla cultura, realizzato dal Dipartimento di Antropologia culturale dell'Università degli Studi Milano Bicocca in partnership con le cooperative Diapason e Tempo per l'Infanzia, con ilcoinvolgimento dell’Associazione culturale di Teatro degli Incontri.
Propone un intreccio tra l'indagine antropologica, l'incontro con gli abitanti di alcuni condomini della zona di decentramento cittadino 9, la realizzazione di azioni teatrali in loco, di laboratori che coinvolgono direttamente gli abitanti e la realizzazione e fruizione di eventi
culturali anche in altre zone della città. /

/Il progetto, di durata biennale, è realizzato con il *contributo di Fondazione Cariplo.*/

Teatro degli Incontri quest'anno lavora sulla figura di *Medea*. Medea la barbara, Medea la straniera, Medea una donna che parte e lascia il suo paese. E nella nuova città dove arriva, non si trova bene.

Partendo dai temi e i territori di senso offerti dalla figura di Medea, Teatro degli Incontri incontra rifugiati politici, abitanti di condomini poveri e abbandonati, preadolescenti che vivono condizioni dichiarate “a rischio”, giovani che alternano il freestyle del rap con le panchine dei
parchi e gli spazi degli anfiteatri.

Con tutti loro, *nelle loro comunità,* si realizzano eventi teatrali. Ad un grande *evento cittadino a giugno *il compito di restituire al pubblico tutta la complessità e la bellezza del percorso.

“/Per una volta l'anno gli antichi greci si fermavano*. *La città tutta  si ritrovava nello spazio del teatro, spazio civile, religioso e di festa. La città si fermava per riflettere, fare il punto, ripensare il passato per poter vivere un futuro migliore. Tutti, ricchi e poveri, il coro dei cittadini, a tessere un filo tra le vicende narrate e la vita reale degli spettatori. Funzionava. Ce ne ricordiamo ancora oggi.”/