Andar per mostre: GIPI unastoria unamostra

Avete tempo sino al 16 marzo per assistere a un’occasione perduta: come vanificare il lavoro di un grande della graphic novel. Una mostra? Un mostro?

 

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gipi

Ci siamo permessi un piccolo sconfinamento per andare a visitare, per la prima volta, il Museo del Fumetto di viale Campania. L’occasione era di quelle da non perdere, essendo in esposizione una mostra di Gipi, al secolo Gianni Pacinotti, forse oggi in Italia (ma non solo) l’autore più importante di graphic novel. Gipi è un narratore straordinario per immagini, i suoi acquarelli, gli oli, le sfumature solo recentemente illuminate da lampi al computer, raccontano storie semplicemente universali come quella che anima la mostra stessa dedicata interamente al libro unastoria che di storie ne contiene ben due, in b/n al tratto la storia dello scrittore Silvano Landi, a colori quella di suo nonno Mauro, soldato nella Prima guerra mondiale. Da leggere e, soprattutto, da vedere. Un libro bellissimo.

Ma torniamo alla mostra allestita al piano terreno dello stabile del Museo dove i 107 meravigliosi disegni originali sono collocati nel modo più scialbo possibile. La mostra non indica un percorso, non ci sono didascalie, mancano materiali di supporto (depliant, brochure), le immagini sembrano collocate a caso, il personale risponde a monosillabi e non sa dare indicazioni precise.

Per gli appassionati del genere (tantissimi) e per gli estimatori di Gipi, un tuffo al cuore.

Se volete capire e vedere come non si fa una mostra, andate a vederla, tanto non costa nulla.

Ecco, il punto. La mostra è a ingresso gratuito, e ci sarà una ragione. Ma se la ragione è scarsità di mezzi, almeno ingegnarsi e assicurarsi che il prodotto non sia così misero e avvilente per i visitatori e anche per l’artista.

La collocazione poi. Il piano terra del Museo è una sorta di stanzone enorme arredato da grandi tavoli di consultazione, come in una biblioteca, e alcuni squallidi scaffali sui quali giacciono, un po’ alla rinfusa, oggetti vari e fumetti di ogni genere e origine, da Tex Willer a Linus, da Dylan Dog a Topolino.

Essendo che il Museo è aperto solo al pomeriggio, alle ore 16 del 6 marzo a visitare la mostra non c’era nessuno.

Ma torniamo a Gipi e al suo libro unastoria, è un oggetto di rara bellezza, quanto quasi tutti quelli che lo hanno preceduto e che hanno contribuito a rendere l’autore un autentico punto di riferimento per la narrativa al punto che, proprio questo libro, a ragione, è stato candidato al Premio Strega. E’ la prima volta che accade, almeno in Italia, che un fumetto venga candidato ad un prestigioso premio letterario e non è un caso che sia toccato proprio a un libro di Gipi.

Deposte le armi, diamo atto al Museo del Fumetto di aver colmato in città un vuoto imbarazzante e di animare la sua sede con decine e decine di attività rivolte ai piccoli e ai grandi che, numerosissimi, amano le storie a strisce. Si può sempre migliorare, però.

Gipi, in conclusione, non meritava tanta sciatteria. Speriamo ci sia presto una riprova milanese per un autore che merita rispetto e ammirazione. Un grande.

(Massimo Cecconi)

GIPI
unastoria
unamostra
Museo del Fumetto
Viale Campania,12 Milano
Sino al 16 marzo/Ingresso libero
Da martedì a venerdì 15-19
Sabato e domenica 15-20
Lunedì chiuso

GIPI
unastoria
Coconino Press-Fandango

Pagg. 128 € 18,00


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