Andar per mostre: Man Ray. Models

Fotografie che sfiorano i cento anni d’età in mostra alla Fondazione Marconi sino all’11 gennaio. Ottima occasione per conoscere il mondo intimo di Man Ray. ()
man ray models web
Al secondo piano della Fondazione Marconi di via Tadino è ospitata una piccolo mostra di fotografie di uno dei maestri del Novecento.

Emmanuel Radnitzsky, meglio conosciuto come Man Ray, era nato a Filadelfia nel 1890 da genitori ebrei di origine russa ed è uno degli artisti che meglio e più hanno interpretato l’arte del ventesimo secolo. Pur cimentandosi in più espressioni, la fotografia è la sua fondamentale chiave di lettura del mondo (il mondo in una scatola).

In mostra ci sono oltre ottanta fotografie, scattate tra il 1920 e il 1940, interamente dedicate a nudi femminili. Fotografie intime ma per nulla irriverenti, alcune quasi commoventi nella loro rappresentazione di un esotismo/erotismo di altri tempi.
Splendidi bianchi e neri in cui le forme graziose di Kiki, di Meret, di Lee e di Nusch riconducono a un clima di ricerca della verità, altrettanto forte della ricerca della libertà.

Diceva Ray: «La luce può fare tutto. Le ombre lavorano per me”. Luci e ombre si adagiano sui corpi nudi, indugiano sui seni e sulle pieghe della carne quasi senza malizia, anzi con pudica ricerca di benessere, con compiaciuta contemplazione del bello. Recita una didascalia:” De nouveau sous le soleil: alla ricerca delle fanciulle in fiore».

Le fotografie, come lo erano un tempo,  sono ora raccolte in un album anastatico, a cura di Janus, un critico d’arte che frequentò l’artista e ne divenne uno dei più importanti biografi.
L’opera, edita da Carlo Cambi Editore e Fondazione Marconi, è una preziosa testimonianza, quasi un diario autobiografico dell’artista impegnato a rendere e a raccontare la plasticità di corpi fermati per sempre nella stampa fotografica.
Il visitatore della mostra non può poi perdere l’occasione di visitare, al primo piano della Fondazione, l’esposizione di Opere grafiche internazionali di alcuni dei più importanti artisti contemporanei con cui Giorgio Marconi ha lavorato a partire dagli anni ’60 del secolo scorso.

Qualche nome? Enrico Baj, Joseph Beuys, Alexander Calder, Alik Cavaliere, Lucio Del Pezzo, Piero Dorazio, Gillo Dorfles, Joan Mirò, Man Ray stesso e ci scusino quelli che lasciamo alla curiosità del visitatore, tutti nomi di altissimo livello anche i loro.
Superfluo dire che la mostra di Ray vale il viaggio.




Man Ray. Models
Fondazione Marconi
Via Tadino,15 Milano
www.fondazionemarconi.org

martedì-sabato 10-13, 15-19 (chiuso dal 22 dicembre 2013 al 7 gennaio 2014)
ingresso gratuito

Massimo Cecconi


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