Quella sera a Milano era caldo…

Piazza Fontana e Giuseppe Pinelli, una strage e una morte a cui lo Stato non ha saputo dare un colpevole. Quarantaquattro anni dopo all’Arci Fiocchi per ricordare a cura del Comitato per Milano zona 3. ()
quella sera a milano era caldo

Il quindici dicembre 1969 a Milano non faceva per niente caldo. Il clima, in tutti i sensi, era gelido. La strage di piazza Fontana di qualche giorno prima aveva lacerato una città intera, lasciando strascichi drammatici sia per la morte delle 17 vittime, sia per le indagini subito orientate a punire la sinistra. Quando Giuseppe Pinelli detto Pino entra nella sede della Questura di via Fatebenefratelli quasi nessuno sa chi sia. Quando ne esce per una disperata e inutile corsa verso l’ospedale diventa, suo malgrado, il simbolo innocente di una enorme ingiustizia. Un caso politico che ancora oggi non ha trovato soluzione conclamata.

Dimenticare non si può, dimenticare non si deve.

Ottima quindi l’iniziativa del Comitato per Milano di zona 3 di dedicare una serata di riflessione sulla strage di piazza Fontana e sulla morte di Pinelli quarantaquattro anni dopo i terribili fatti.

Il tutto accade all’Arci Fiocchi di viale Lombardia, alle ore 20,45 del 16 dicembre dove, a esercitare il diritto della memoria, ci saranno persone e documenti.

Tra i documenti, verrà proiettato una video intervista di Alberto Roveri a Licia Pinelli e alle figlie Claudia e Silvia che, quando morì il padre, erano piccolissime. Tra le persone, Franco Calamida, militante storico della sinistra milanese, ricorderà la rabbia operaia di quei tragici giorni, il Laboratorio Lapsus racconterà le vicende di quei giorni attraverso le voci dei giovani, una giovane voce leggerà brani del libro Piazza Fontana di Giorgio Boatti e poi ballate e canzoni, “colonne sonore di quegli anni”.

In quegli anni però il libro di riferimento era Pinelli. Una finestra sulla strage di Camilla Cederna, un capolavoro assoluto di giornalismo militante.

Narra la leggenda che “La ballata del Pinelli” venne improvvisata da un gruppo di anarchici il 21 dicembre 1969 presso il Circolo anarchico Gaetano Bresci di Mantova. Tra gli autori sembra ci fosse Pino Masi che dell’anarchia di quegli anni era il cantore ufficiale. Il tema musicale venne mutuato dalla ballata popolare “Il feroce monarchico Bava” incentrato sui fatti di Milano del maggio 1898, quindi nel solco delle canzoni popolari di lotta e di protesta.

“La ballata del Pinelli” con il suo incipit :”Quella sera a Milano era caldo…” divenne da subito una canzone di testimonianza, cantata nei cortei degli studenti e degli operai e durante gli scioperi dei lavoratori, negli spettacoli della sinistra e nelle feste popolari. Se è possibile, l’”indicibile” morte di Pino Pinelli colpì l’immaginario collettivo della sinistra ancor più della stessa strage di piazza Fontana, per la sua palese dimostrazione della ingiustizia della Stato di polizia.

Un’altra nota canzone popolare, scritta dal Canzoniere Popolare Veneto a cui mise mano anche Giovanna Marini, dice”: Povero Pinelli/ te l’hanno fatta brutta…”.

Con la morte di Pinelli l’hanno fatta brutta a tutti noi, per sempre.

Quella sera a Milano era caldo…
Piazza Fontana e Giuseppe Pinelli nella memoria dei milanesi
Arci Fiocchi
Viale Lombardia, 65 Milano ore 20,45
Ingresso libero

(Massimo Cecconi)



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Re: Quella sera a Milano era caldo…
13/12/2013


 
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