Un libro al mese... Il weekend di Peter Cameron
La rubrica "Un libro al mese" è a cura della libreria eQuiLibri, Via Morgagni 31 bis.
La proposta di aprile è "Il weekend", di Peter Cameron (Adelphi, 16 euro).
(Marina Marcucci - Libreria eQuiLibri)03/04/2013
La proposta di aprile è "Il weekend", di Peter Cameron (Adelphi, 16 euro).
(Marina Marcucci - Libreria eQuiLibri)03/04/2013
Nel nuovo libro pubblicato da Adelphi, Il weekend, Peter Cameron propone una grande varietà di sentimenti che la coscienza nega fin che può.
Lyle, critico d’arte newyorchese, e il suo giovane amico pittore Robert, raggiungono nella loro villa di campagna per il weekend John e Marian, in occasione della commemorazione di Tony, fratello di John e compagno amatissimo di Lyle, deceduto un anno prima per malattia.
John equilibrato generoso e concreto vive rassegnato la perdita del fratello
Marion, invece, rivela una personalità nevrotica e insofferente, e cresce con grande ansia il figlio Roland.
Sarà lei infatti, la causa del litigio e della rottura fra Lyle e Robert, che ascolta casualmente una feroce ed immotivata critica nei suoi confronti.
Robert fugge deluso, perché sinceramente innamorato di lui, ma a Lyle manca l’entusiasmo che gli veniva trasmesso dall’amore per la vita di Tony, che sapeva godere pienamente senza rinunce.
Lyle si prostra in un trascinarsi dei giorni, il lutto gli permane, non lo abbandona mai, per quanto vorrebbe ricominciare a vivere.
Ricorda il discorso del disperato Tony, che temeva l’avvicinarsi della malattia e del dolore, ma non la morte.
Alla cena verrà invitata anche la loro amica, Laura. Figura sgradevole che si renderà conto di quanto sia incapace d’amore, soprattutto nei confronti della figlia. Ben rappresentati le incantevoli descrizioni ambientali, il fiume e la villa dove i facoltosi coniugi passano le loro giornate dedicandosi ai loro hobby.
Ma i tentativi di ognuno di simulare disinvoltura e cordialità non basteranno a nascondere momenti di imbarazzante tensione.
Gravi e profonde le riflessioni di questo piacevole libro: i dialoghi puntuali si svolgono in un contesto assolutamente consapevole della farsa che ogni personaggio tenta di recitare, volutamente. Componimento introspettivo avvincente che suggerisce le domande nei confronti dell’amore, della vita e della morte e che lascia il dubbio sulla reale conoscenza delle persone che si incontrano in una vita.
Lyle, critico d’arte newyorchese, e il suo giovane amico pittore Robert, raggiungono nella loro villa di campagna per il weekend John e Marian, in occasione della commemorazione di Tony, fratello di John e compagno amatissimo di Lyle, deceduto un anno prima per malattia.
John equilibrato generoso e concreto vive rassegnato la perdita del fratello
Marion, invece, rivela una personalità nevrotica e insofferente, e cresce con grande ansia il figlio Roland.
Sarà lei infatti, la causa del litigio e della rottura fra Lyle e Robert, che ascolta casualmente una feroce ed immotivata critica nei suoi confronti.
Robert fugge deluso, perché sinceramente innamorato di lui, ma a Lyle manca l’entusiasmo che gli veniva trasmesso dall’amore per la vita di Tony, che sapeva godere pienamente senza rinunce.
Lyle si prostra in un trascinarsi dei giorni, il lutto gli permane, non lo abbandona mai, per quanto vorrebbe ricominciare a vivere.
Ricorda il discorso del disperato Tony, che temeva l’avvicinarsi della malattia e del dolore, ma non la morte.
Alla cena verrà invitata anche la loro amica, Laura. Figura sgradevole che si renderà conto di quanto sia incapace d’amore, soprattutto nei confronti della figlia. Ben rappresentati le incantevoli descrizioni ambientali, il fiume e la villa dove i facoltosi coniugi passano le loro giornate dedicandosi ai loro hobby.
Ma i tentativi di ognuno di simulare disinvoltura e cordialità non basteranno a nascondere momenti di imbarazzante tensione.
Gravi e profonde le riflessioni di questo piacevole libro: i dialoghi puntuali si svolgono in un contesto assolutamente consapevole della farsa che ogni personaggio tenta di recitare, volutamente. Componimento introspettivo avvincente che suggerisce le domande nei confronti dell’amore, della vita e della morte e che lascia il dubbio sulla reale conoscenza delle persone che si incontrano in una vita.
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