Abusi su minori: medici impreparati

Il maltrattamento è il reato principale di cui, in Italia, sono vittime i bambini. Il 10% delle denunce li riguarda, eppure tra i medici e pediatri non sempre c'è la capacità di intercettarli o di interpretare in modo corretto i segnali.  ()
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È questa la conclusione di un'indagine condotta da Terre des hommes e Sbam Sportello bambino adolescente maltrattato della Clinica Mangiagalli di Milano, per la quale sono stati contattati 1.170 medici e pediatri di Milano e hinterland.

Circa il 66% dei 259 professionisti che hanno risposto al questionario, molti dei quali con più di 50 anni e 20 anni di esperienza, ha avuto almeno una volta il sospetto di trovarsi di fronte a casi di maltrattamento su minori. Tuttavia, più della metà (51,5%) non ha esposto denuncia in quanto non c'erano elementi sufficienti per farlo (55,1%), o perché non sapevano come e a chi segnalarli (18,3%).

Secondo Lucia Romeo, responsabile pediatra Sbam, Irccs Policlinico di Milano, tra i medici c'è molta incertezza sui segni e sulle patologie associate al maltrattamento: «Per esempio, su una delle sindromi più frequenti, la sindrome di Munchausen per procura, la maggior parte dei medici e pediatri non ha saputo dare la definizione corretta e anche per i segni di discuria, e cioè quando le cure vengono fornite in modo distorto e non appropriato al momento evolutivo del bambino, la risposta era inesatta per la maggior parte dei medici. D'altronde, quasi la metà non aveva partecipato a nessun congresso sul tema negli ultimi 3 anni e il 34% solo a uno. Il bisogno di formazione sull'argomento è fortemente sentito: l'89% ne sente la necessità».

Un dato scioccante, sostiene Roberto Carlo Rossi presidente dell'Ordine dei medici di Milano, «Soprattutto perché da diversi anni è in corso un'attività di aggiornamento e formazione su questi temi, sempre molto frequentata».
Di certo manca una formazione accademica, come ricorda Maria Teresa Zocchi referente della Commissione pari opportunità dell'Omceo: «È una realtà ancora poco conosciuta ai medici di famiglia e ai pediatri e di recente emergenza, su cui non c'è una formazione universitaria. Per questo è molto importante che ci sia aggiornamento continuo. Che esiste già - aggiunge - ma è stato avviato da pochi anni con convegni, organizzati anche in collaborazione con la Commissione pari opportunità dell'Ordine degli avvocati e che incontrano molto interesse. Il prossimo si terrà a maggio a Milano e bisognerà riaprire le iscrizioni poiché sono andate esaurite in pochi giorni».

E conclude: «Il reato va segnalato ma non è facile da riconoscere, se non quando il paziente arriva in pronto soccorso. Al medico di famiglia e al pediatra il compito importante di valutare i segnali, poiché un semplice mal di pancia, continuo e per il quale il minore torna dal medico può nascondere un disagio da maltrattamento subito in famiglia o a scuola».

DoctorNews33, 25 Marzo 2013


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