17/03/2013
Nuove dipendenze nell’era digitale. Naufraghi o marinai?

Domenica 17 marzo 2013 al Teatro Leonardo da Vinci di Milano si terrà una giornata di approfondimento e confronto sul tema “Nuove dipendenze nell’era digitale”. Dopo la visione di “Kome un kiodo nella testa”, spettacolo che la Compagnia Quelli di Grock dedica a questo argomento, si aprirà un momento di confronto tra pubblico, mondo scientifico, Associazioni ed Istituzioni che si occupano del tema, dal titolo “Naufraghi o marinai”.

Quando si parla di dipendenza si pensa a una grave situazione patologica di sottomissione a sostanze o a comportamenti illegali come la droga e il gioco d’azzardo. In realtà il concetto di dipendenza è complesso e variegato come attestano le ricerche negli ultimi decenni nelle quali sono state prese in considerazione svariate forme patologiche in relazione a comportamenti, relazioni disfunzionali e problematiche riferite a oggetti, attività, stili di vita, gestione del tempo, consumi, autopercezione, stili di attaccamento, vulnerabilità, difficoltà relazionali, rapporto con la realtà e con il mondo esterno. Si parla in tal caso di “nuove dipendenze” o di “ dipendenze senza sostanze”.
La definizione IAD (Internet Addiction Disorder) è stata data per la prima volta nel 1995 dal dottor Ivan Goldberg per indicare una dipendenza patologica che rivela un disagio dell’individuo e ha conseguenze estremamente dannose. La dipendenza da internet può essere considerata una vera e propria malattia causata da un pensiero ossessivo e da un comportamento compulsivo e dalla perdita di controllo.
Molti giovani, nel periodo di affermazione della propria libertà ed espressione della propria individualità, rischiano di rimanere imprigionati in comportamenti pericolosi, rinchiusi in una realtà virtuale, nella solitudine di “vite parallele”, come uno dei personaggi dello spettacolo Kome un kiodo nella testa ben evidenzia con la sua storia.
Lo spettacolo è una fotografia sul mondo dei tre adolescenti protagonisti e grazie al racconto delle loro vite evidenzia il valore della scelta, la capacità di esercitare la propria coscienza critica, di affermare la propria indipendenza, come massima espressione di libertà e crescita.