Caro Ambrosoli ...
Le associazioni e i consultori laici e le singole cittadine chiedono chiarezza e rassicurazioni.
(Marzia Frateschi)17/01/2013
Con questa finalità, le associazioni femminili si stanno anche organizzando affinché l'adesione alla iniziativa possa essere un momento unitario e di forza fra le donne.
La nuova giunta dovrà dare un segno di netta discontinuità su tutti i temi che riguardano la libertà delle donne, i loro diritti e la parità di genere e questo potrà essere assicurato esclusivamente con una risposta basata sulla trasparenza e difesa dei principi di laicità. Riportiamo di seguito la lettera come contributo e totale adesione alla iniziativa.
Al candidato del centrosinistra alla Presidenza della Regione Lombardia
Caro Ambrosoli,
Leggiamo che fra le persone chiamate ad appoggiare la sua candidatura a Presidente della Regione Lombardia c’è l’ex leghista Alessandro Cè. Il suo nome è noto alle donne per aver sostenuto posizioni che minacciano la libertà di decidere se, quando e come diventare madri.
Con le sue dichiarazioni contro la legittimità dell’interruzione volontaria di gravidanza, e con:
• il suo emendamento dell’articolo 1 della legge sulla Procreazione Medicalmente Assistita, che vuole l’embrione soggetto di diritto;
• la legge regionale che prevede la sepoltura di quel che resta dell’aborto (a prescindere dal desiderio della donna)
• lo stop all’uso della Ru486 all’ospedale di Niguarda quando era Assessore alla Sanità, ostacolando così l’attuazione della legge 194 che auspica la ricerca e l’uso dei mezzi meno invasivi per interrompere la gravidanza,
ha contribuito a quella rappresentazione della maternità che vuole la donna passivo contenitore, non individuo libero e responsabile.
Cè ha cambiato idea? Lo dica allora. Noi rispettiamo la libertà di pensiero, ma non gli atti e le dichiarazioni contro la libertà delle donne.
Chiediamo chiarezza su un punto delicato: il diritto delle donne di accedere a un aborto sicuro, già minacciato da chi, abusando dell’obiezione di coscienza, rifiuta la cura delle persone e calpesta una legge dello stato.
Sulla sanità, sul rispetto delle donne, sulla chiarezza dei diritti va fatto un passo avanti rispetto al governo uscente e, su certi temi, anche un'inversione di rotta.
Noi Le chiediamo un impegno in tal senso, auspicando naturalmente una sua vittoria e impegnandoci a sostenerla, purchè il programma e le persone che verranno chiamate ad applicarlo siano nel solco di questi principi.
Per adesioni: usciamodalsilenziomilano@gmail.com