Prime firme sul Registro delle Unioni Civili a Milano: io c'ero!

Il consigliere Pdl Riccardo De Corato ha dichiarato: «È una carnevalata laicista, voluta e imposta da Pisapia per un registro che non serve a nulla, se non alla propaganda».  Ma è proprio vero? Martedì scorso, presso il Comune di Milano, in via Larga, abbiamo assistito all'unione civile delle prime quattro coppie omosessuali milanesi, ma non solo. Parliamo di 18 coppie, di cui 4 omosessuali, e questo sta a dimostrare, contrariamente a quanto afferma il centrodestra, che il Registro è un diritto per tutti i cittadini. Nessuno escluso.
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Marco Mori, presidente dell'Arcigay di Milano ha affermato: «Questo dimostra le bugie di Pdl e Lega perché il registro è uno strumento che vale per tutti. Non è questione di quantità, un diritto in più a uno non ne toglie uno a qualcun altro».
L'assessore milanese Daniela Benelli presente ad alcune registrazioni ha dichiarato: «Il centrodestra prima ci criticava perché diceva che si trattava di un provvedimento esclusivamente per coppie omosessuali. E ora che sono di più gli etero a iscriversi, se ne lamentano. Le percentuali, invece, riflettono la composizione delle coppie di fatto a Milano. Abbiamo compiuto un passo verso la civiltà europea e non possiamo che esserne felici».

La coppia omosessuale che si è registrata per prima è stata quella composta dal giornalista Paolo Hutter e il compagno Paolo Oddi. Una firma che possiamo definire storica, se si considera che Hutter vent'anni fa celebrò in piazza della Scala, in veste di Consigliere Comunale, i primi matrimoni omosessuali simbolici in Italia. Oggi, firmando il registro con una grande penna irriverente e provocatoria, Hutter ha affermato: «Si sta vivendo un grande avvenimento, qui, perché lo scandaloso ritardo di Milano ha coinciso con un momento di grande attenzione nel dibattito nazionale. Ci vuole una legge per il matrimonio omosessuale e un'altra formula per gli etero che non vogliono sposarsi».

La seconda coppia gay convivente da oltre 10 anni e che si è sposata quest'estate a New York, ha voluto replicare anche a Milano, al fine di vedere garantiti semplici diritti come, ad esempio, poter assistere il proprio compagno in ospedale nel caso si verificasse la necessità.

Dopo le ore 11.00 sono arrivate le coppie lesbiche; la prima, Francesca Vecchioni, figlia del cantante Roberto, e la compagna Alessandra. Accompagnate dalle loro figlie gemelle di quattro mesi, Nina e Cloe, hanno firmato il registro abbagliate dai mille flash dei giornalisti che non hanno mancato di intervistarle lungamente. Infine, verso le ore 12.00 sono arrivate trafelate le mie care amiche Tina Meriggi e Lorenza Accorsi, una coppia simbolo del movimento lesbico milanese che fin dagli anni '80 si è battuta per il riconoscimento dei diritti delle persone omosessuali. Tina e Lorenza, le pasionarie, accompagnate dalle loro amiche e amici, erano emozionate e incredule. Lorenza prima di firmare ha dichiarato: «Spero che questo sia solo l'inizio, e che presto anche il matrimonio possa esserci riconosciuto. Noi non siamo cittadine di serie b, il nostro amore non deve essere discriminato perché omosessuale».

Ovviamente in questa bella giornata non sono mancate le stonature. Oltre alla già menzionata dichiarazione del consigliere Pdl Riccardo De Corato, l'ex Ministro alla Difesa La Russa ha ribadito: «Sarebbe utile sapere dall'Amministrazione Comunale milanese quanto costa ai contribuenti mantenere un ufficio adibito a un registro che fa solo statistiche. Dedicare funzionari pubblici a un servizio che nasce unicamente per un capriccio ideologico, non è certo un bell'esempio di organizzazione amministrativa e di economicità. Il vento di Pisapia gonfia solo le spese della macchina comunale. Ma è ovvio che cosa è più facile far credere di aver aperto le porte alle unioni gay e quindi compiacersi quei movimenti che tanto utili sono stati in campagna elettorale».

Ma come funziona il registro delle Unioni Civili? Le condizioni per iscriversi al registro sono poche ed essenziali: serve un bollo da 14,62 euro e per l'attestazione altri 15,14. Occorre essere maggiorenni, non legati da vincoli di parentela, appartenenti allo stesso stato di famiglia e residenti o coabitanti anagraficamente nel comune di Milano. Gli unici paletti: che uno dei due non sia ancora separato e che sia iscritto a qualunque altra unione civile riconosciuta.
Il Comune si impegna così a tutelare le coppie che si iscrivono al registro in otto aree tematiche: casa, sanità e servizi sociali, politiche per i giovani, genitori e anziani, sport e tempi libero, formazione, scuola e servizi educativi, diritti e partecipazione, trasporti.
Chi volesse avere maggiori informazioni, il Comune di Milano ha istituito una pagina web sul proprio sito registro unioni civili.
Evviva il vento è cambiato!

Eleonora Dall'Ovo

photo caption: www.gayomondo.it

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