Intervista alla Presidente del Municipio 3

Caterina Antola sulle commemorazioni per Ramelli: «Parate e saluti romani, la città della Resistenza non merita questi scempi». ()
Antola Caterina
Riprendiamo un botta e risposta tra la giornalista Chiara Evangelista del Corriere della Sera e la Presidente del nostro municipio, che esordisce: «Non sono d’accordo sul fatto che la commemorazione scada in strumentalizzazioni politiche e provocazioni».

Sono previste una serie di iniziative in città per ricordare il cinquantesimo dalla morte di Sergio Ramelli.
«Sono profondamente d’accordo sul fatto che ci siano commemorazioni istituzionali che ricordino la morte di Ramelli. Le prime risalgono alla giunta Pisapia e da allora ho sempre partecipato io o qualcuno in rappresentanza del Municipio. Non sono d’accordo, invece, sul fatto che la commemorazione scada in strumentalizzazioni politiche e provocazioni».

Il riferimento è al corteo previsto per domani sera, dove si prevede che i manifestanti facciano il rito del presente e i saluti romani.
«Se sarà così, sarà una cosa preoccupante. Pochi giorni fa abbiamo ricordato gli ottant’anni della Resistenza, del giorno in cui ci siamo liberati dai nazifascisti. E ora? Milano, città medaglia d’oro per la Resistenza non si merita il saluto romano. Trovo intollerabile che ci siano manifestazioni in cui si esternano gesti collettivi di stampo fascista. Un conto è commemorare, e lo si può fare con preghiere, silenzio ecc... Qualunque modo che non si traduca in un reato. Fino a prova contraria, è illecita l’apologia al fascismo».

In merito, la Cassazione ha stabilito che il saluto romano non è reato a meno che non metta in pericolo l’ordine pubblico o promuova la rinascita di ideologie fasciste.
«Non entro nel merito di decisioni che spettano ai giudici. Ma ritengo che qualunque gesto che richiama ideologie autoritarie è inaccettabile e offensivo per i valori democratici».

Per questo lei ha chiesto che venga impedito il corteo di domani.
«Se non può essere impedito, almeno ci siano dei controlli perché questo evento si svolga nel rispetto della legalità, della memoria storica e della convivenza civile che caratterizzano Milano».

Parlando di iniziative, la Regione ha organizzato eventi in memoria di Ramelli ma non per l’ottantesimo della Liberazione e non ha partecipato al corteo.
«Secondo me, è stato offensivo soprattutto che la Regione non abbia sfilato perché è una mancanza di rispetto nei confronti di chi è morto per la Libertà. Regione avrebbe dovuto esserci con i suoi rappresentanti, non solo con il gonfalone».

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