Nonostante
Umane riflessioni sul “grande sonno” da cui risvegliarsi può essere solo un’opzione. Mastandrea offre una lettura lucida e convincente sulla morte sospesa.
(Massimo Cecconi)05/04/2025

Nonostante è parola intrigante sulla quale il dizionario si dilunga per descriverne le caratteristiche e le applicazioni. Di certo non è un avverbio.
Il titolo dell’ultimo film di Valerio Mastandrea permette di introdurre dubbi e incertezze sui valori veri della vita, navigando in una sorta di liquido amniotico che avvolge esistenze in via di definizione.
In un moderno reparto ospedaliero, anonimo e asettico, alcune persone, vittime di incidenti anche assurdi, vagano invisibili in un limbo al confine tra la vita e la morte.
Vite parallele in cui la morte è sospesa in attesa di un esito esistenziale comunque incerto.
Mentre i loro corpi giacciono inerti in uno stato di coma profondo, i loro spiritelli fluttuano per i corridoi e le camere della clinica e per la città, una Roma periferica e quasi irriconoscibile.
In questo provvisorio “nonostante”, si intrecciano vicende umane e prende forma una storia amorosa che sembra rasserenare anime in pena alla ricerca di un equilibrio tra il prima e il dopo, in attesa di una conclusione che, in ogni caso, destina all’oblio.
Con ironica lievità Valerio Mastandrea affronta un tema di enorme profondità che prevede implicazioni esistenziali e morali di grande spessore.
Con lui, Dolores Fonzi, attrice argentina di dolorosa espressività, Ciro Musella, Laura Morante e Giorgio Montanini che sanno cogliere appropriatamente i dubbi e le incertezze dei loro ruoli.
“Nonostante” è un film in cui la trama è pressoché ininfluente che invita a riflettere con garbo e rispetto sui valori veri della vita e sul passaggio ineluttabile verso la sua fine.
Quando la morte si avvicina ai personaggi, si alza un grande vento e non sorprende che qualcuno possa essere capace di tenere insieme il prima e il poi, l’essere e il nulla.
Eccellente lavoro di regia e di attore per Mastandrea sempre più attore/autore di riferimento per il nostro malandato cinema.
La sua partecipazione, anche come sceneggiatore con Matteo Torre, al cast della serie televisiva “La linea verticale”, ambientata in un reparto ospedaliero, ha lasciato evidentemente il segno.
“Nonostante” è da vedere assolutamente, liberandosi da pregiudizi di sorta, cogliendo serenamente lo spirito di un’opera che affronta con amara delicatezza il tema della morte prossima ventura.
In programmazione al Cinema Palestrina
Il titolo dell’ultimo film di Valerio Mastandrea permette di introdurre dubbi e incertezze sui valori veri della vita, navigando in una sorta di liquido amniotico che avvolge esistenze in via di definizione.
In un moderno reparto ospedaliero, anonimo e asettico, alcune persone, vittime di incidenti anche assurdi, vagano invisibili in un limbo al confine tra la vita e la morte.
Vite parallele in cui la morte è sospesa in attesa di un esito esistenziale comunque incerto.
Mentre i loro corpi giacciono inerti in uno stato di coma profondo, i loro spiritelli fluttuano per i corridoi e le camere della clinica e per la città, una Roma periferica e quasi irriconoscibile.
In questo provvisorio “nonostante”, si intrecciano vicende umane e prende forma una storia amorosa che sembra rasserenare anime in pena alla ricerca di un equilibrio tra il prima e il dopo, in attesa di una conclusione che, in ogni caso, destina all’oblio.
Con ironica lievità Valerio Mastandrea affronta un tema di enorme profondità che prevede implicazioni esistenziali e morali di grande spessore.
Con lui, Dolores Fonzi, attrice argentina di dolorosa espressività, Ciro Musella, Laura Morante e Giorgio Montanini che sanno cogliere appropriatamente i dubbi e le incertezze dei loro ruoli.
“Nonostante” è un film in cui la trama è pressoché ininfluente che invita a riflettere con garbo e rispetto sui valori veri della vita e sul passaggio ineluttabile verso la sua fine.
Quando la morte si avvicina ai personaggi, si alza un grande vento e non sorprende che qualcuno possa essere capace di tenere insieme il prima e il poi, l’essere e il nulla.
Eccellente lavoro di regia e di attore per Mastandrea sempre più attore/autore di riferimento per il nostro malandato cinema.
La sua partecipazione, anche come sceneggiatore con Matteo Torre, al cast della serie televisiva “La linea verticale”, ambientata in un reparto ospedaliero, ha lasciato evidentemente il segno.
“Nonostante” è da vedere assolutamente, liberandosi da pregiudizi di sorta, cogliendo serenamente lo spirito di un’opera che affronta con amara delicatezza il tema della morte prossima ventura.
In programmazione al Cinema Palestrina