Nuove grandi mostre in corso o in apertura a Milano

Tante opportunità sia nelle sedi espositive più importanti sia negli spazi presenti nel Municipio 3. ()
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Tra gennaio e febbraio Milano ha visto e vede un totale ricambio nelle proposte espositive, con nuove importanti mostre nei principali musei e spazi espositivi della città ma anche interessanti opportunità di visita nelle gallerie di cui è ricco il territorio del Municipio 3. Scorriamo qui rapidamente molte delle esposizioni in corso o di prossima apertura e, come sempre, consigliamo di consultare i siti web dei singoli spazi prima di recarvisi, verificando giorni e orari di apertura e chiusura nonché le modalità di accesso.

Cominciamo da Palazzo Reale. Fino a al 18 maggio l’esposizione, prima assoluta in Italia, Glamour e avanguardia dedicata a George Hoyningen-Huene. fotografo russo morto a Los Angeles nel 1968: oltre cento scatti raccontano l’importanza che l’artista ha avuto nella storia della fotografia, segnando profondamente il XX secolo con il suo sguardo innovativo. Visse a Parigi, dove ebbe modo di frequentare Man Ray, Salvador Dalí, Lee Miller, Coco Chanel, Pablo Picasso e i surrealisti Paul Éluard e Jean Cocteau. Fino al 29 giugno, Casorati grande antologica di Felice Casorati, una delle personalità artistiche più importanti del Novecento italiano che fu pittore, incisore, designer e scenografo. E’ una rilettura complessiva del lavoro dell’artista, che ripercorre in ordine cronologico le diverse stagioni della sua produzione, dagli esordi nei primi anni del Novecento fino agli anni Cinquanta, attraverso oltre cento tra dipinti, sculture, disegni e opere grafiche. La mostra valorizza il legame tra Casorati e la città di Milano. Dal 26 febbraio al 22 giugno, Lo sguardo della Sfinge, mostra dedicata all’artista surrealista italo-argentina Leonor Fini, scomparsa nel 1996, il cui lavoro è stato recentemente riscoperto in virtù della sua attualità su diverse tematiche, come le questioni di genere, i nuovi modelli di femminilità e mascolinità, l’identità e la fluidità di appartenenza. La sua opera suscitò riflessioni in importanti intellettuali del suo tempo, fra cui Max Ernst e Jean Cocteau, anche per gli aspetti multiformi della sua ricerca, che comprende pittura, disegno, fotografia, arte decorativa, design di moda, costumi, libri d’artista. Dal 27 febbraio al 29 giugno la mostra Art Déco. Il trionfo della modernità presenta al pubblico straordinari esempi di arti decorative italiane ed europee, dai vetri alle porcellane, dai tessuti e all’oreficeria, dagli arredi alle maioliche, ma anche dipinti, sculture, disegni e manifesti pubblicitari, nonché immagini d'epoca e spezzoni cinematografici. In occasione del centenario dell'Exposition Internationale di Parigi del 1925, che segnò l’affermazione dell’Art Déco, stile diffusosi in tutta Europa nel primo Dopoguerra, la mostra punta a restituire il clima e le atmosfere dell’epoca. Infine, dal 7 marzo al 4 maggio, Da Cindy Sherman a Francesco Vezzoli. 80 artisti contemporanei: in mostra artisti legati da un dialogo sui più importanti temi del nostro tempo, come il rapporto con il corpo, l’identità in continua evoluzione, il multiculturalismo e le complesse interazioni tra Oriente e Occidente. Un percorso che attraversa confini temporali e spaziali, proponendo un confronto tra visioni geograficamente distanti ma convergenti su temi sensibili e cruciali per la contemporaneità. www.palazzorealemilano.it/

All’Hangar Bicocca, fino al 20 luglio prossimo, Improvisation in 10 days, mostra dell’artista libanese, residente a Parigi, Tarek Atoui. Conosciuto per il suo distintivo approccio alla musica, Atoui indaga le proprietà acustiche e le modalità con cui elementi quali acqua, aria, pietra e bronzo, assorbono il suono e lo restituiscono con sfumature inattese. Gli ambienti sonori creati dall’insieme delle opere suggeriscono esperienze di ascolto non tradizionali. Nella sua carriera ha lavorato con compositori e artigiani di diversi Paesi per l’invenzione e alla produzione di strumenti dalla forte impronta scultorea utilizzando apparecchi elettronici e software, rivelando come la musica e le nuove tecnologie costituiscano importanti aspetti dell’espressione e dell’identità sociale, collaborando con diverse comunità locali. il titolo La mostra mette in dialogo le connotazioni materiali, scultoree, architettoniche e relazionali delle opere con la natura immateriale dei suoni e i loro riverberi nei corpi e nelle cose. https://pirellihangarbicocca.org/

La Triennale Milano ha in corso, fino al 16 marzo, due mostre. Elio Fiorucci esplora le dimensioni creative designer milanese scomparso nove anni fa. Il suo marchio, a partire dagli anni Sessanta, ha rivoluzionato il costume, la moda e la scena dell’arte in Italia. La retrospettiva include le vicende umane, imprenditoriali e culturali di Fiorucci. Il Nostro Tempo. CinéFondationCartier presenta, in spazi appositamente predisposti per accogliere i visitatori e farli interagire con l’esperienza del cinema in modo alternativo, l’opera cinematografica (sia cortometraggi che lungometraggi) di dodici artisti e registi internazionali, tra cui: Raymond Depardon, Claudine Nougaret, Paz Encina, Agnès Varda, Jonathan Vinel, Wang Bing. Ciascuno di loro propone, dal proprio punto di vista, una riflessione sul presente e sulla storia. https://triennale.org/

All’ ADI Design Museum, dal 21 febbraio al 22 marzo, Gianni Sassi. Gioia e Rivoluzione, esposizione che celebra il talento visionario di una figura centrale del panorama creativo milanese ed italiano tra gli anni Sessanta e i Novanta. La mostra, organizzata in collaborazione con Fondazione Mudima (la cui sede di Via Tadino è momentaneamente chiusa), offre centinaia di materiali originali - manifesti, riviste, libri, film, dischi, documentari, installazioni - che testimoniano la poliedrica attività di Sassi, dal mondo discografico a quello editoriale, dalla pubblicità alla fotografia, dalla grafica agli eventi internazionali. www.adidesignmuseum.org

Alla Fabbrica del Vapore, fino al 1° marzo, Amano Corpus Animae, grande esposizione per celebrare i 50 anni di attività di Yoshitaka Amano, artista giapponese le cui opere si trovano nelle pagine dei ‘manga’ e nelle ‘anime’ (film a cartoni animati) ma anche in visual per grandi marchi come Vogue e in videogiochi iconici come Final Fantasy. Fino al 9 marzo, Tim Burton's Labyrinth, mostra immersiva sul processo creativo del genio cinematografico Tim Burton. L’oscurità e le foreste magiche de La Sposa Cadavere, i protagonisti di Edward Mani di Forbici, La Fabbrica di Cioccolato e Beetlejuice, gli incredibili mondi di Alice nel Paese delle Meraviglie e The Nightmare Before Christmas: ogni sala porta il visitatore nel cuore di un’esperienza unica di cui ha la possibilità di scegliere il proprio percorso, quali porte aprire. Fino al 23 marzo Visions in Motion - Graffiti and Echoes of Futurism, mostra che esplora il rapporto tra due dei movimenti artistici più rilevanti del XX secolo: il Futurismo italiano e il Graffitismo americano, che concepiscono il futuro come un’energia continua, lo strumento con cui l’artista è in grado di rappresentare il movimento, la velocità e il flusso della sua epoca. Infine, fino al 4 aprile, Comanche (The enemy of everyone) dell’artista cubano Luis Gómez Armenteros, una riflessione sulle dinamiche artistiche e sociali contemporanee, in cui opere ed installazioni site-specific esplorano la relazione tra arte, società e consumo culturale. La parola Comanche in lingua Ute indica qualcuno "che vuole combattere sempre". Gómez riflette sulla sua esperienza di emigrante e sulla tensione tra identità e percezione dell’altro, esplorando le contraddizioni tra realtà e finzione attraverso un linguaggio artistico contaminato da media diversi: fotografia, video, pittura, scultura e performance. www.fabbricadelvapore.org/

Alle Gallerie d’Italia fino 16 marzo Il genio di Milano. Crocevia delle arti dalla Fabbrica del Duomo al Novecento. La mostra indaga il ruolo di Milano come punto di riferimento per l'arte e l'innovazione, dalla fine del Medioevo, con il cantiere del Duomo, al Rinascimento, con le opere e le invenzioni di Leonardo e la committenza degli Sforza, per passare all'influenza del cardinale Federico Borromeo e alle opere di Sebastiano Ricci e Giambattista Tiepolo. Il percorso prosegue con il Neoclassicismo e la trasformazione della città in una metropoli moderna dovuta soprattutto all’architetto Giuseppe Piermarini, con il Romanticismo di Francesco Hayez, il Divisionismo di Segantini e Previati, il Futurismo di Boccioni e alle avanguardie promosse da galleristi come Margherita Sarfatti, fino al Dopoguerra, quando Lucio Fontana rafforza il ruolo della città come capitale dell'arte contemporanea. La mostra ha uno sviluppo in altri musei e spazi espositivi della città tra cui, nel Municipio 3, alla Casa Museo Boschi Di Stefano, con una sala interamente dedicata a Mario Sironi. https://gallerieditalia.com/it/

A Palazzo Morando, fino al 15 giugno, Galtrucco. Tessuti Moda Architettura, esposizione che intende far rivivere gli anni dell’attività commerciale Galtrucco: i tessuti venduti nei suoi negozi, le sue vetrine e la grafica della sua pubblicità. Attraverso un percorso narrativo che inizia negli anni Venti del Novecento, la mostra passa attraverso avvenimenti storici come la guerra negli anni Quaranta e la ripresa economica degli anni Sessanta, fino agli inizi del nuovo Millennio. https://www.comune.milano.it/web/palazzo-morando

Alla Fondazione Prada è aperta fino al 24 febbraio For My Best Family, progetto espositivo dell’artista marocchino Meriem Bennani, che combina Sole Crushing, un’installazione sonora site-specific, con For Aicha, film d’animazione che affronta temi attuali e controversi. www.fondazioneprada.org/

Nel Municipio 3 segnaliamo:

A Spazio Tadini, in Via Jommelli, fino all’8 marzo, A Milano non fa Freddo: Casolaro e Marotta, mostra che parla di tre personaggi significativi del panorama artistico, cinematografico, letterario ed editoriale: Giuseppe Casolaro, pittore e illustratore, Giuseppe Marotta, scrittore e giornalista a cui il Comune di Milano ha intitolato un viale nel Municipio 3, e Massimo Casolaro, fotoreporter, giornalista ed editore. Partendo da queste tre figure, che offrono uno spaccato sociale, artistico e culturale importante di inizio Novecento, la Casa Museo Tadini avvia un percorso narrativo su protagonisti della cultura milanese, valorizzando archivi privati che potrebbero andare perduti. A stimolare la realizzazione della mostra, il restauro del film L’Oro di Napoli (con sceneggiatura di Marotta, Zavattini e De Sica) in occasione dei 70 anni dall’uscita. L’allestimento include opere su tela, grafiche, libri, riviste, carteggi epistolari, fotografie, filmati e testimonianze audio di Cesare Zavattini, manoscritti autografi di Marotta. https://spaziotadini.com/

Giò Marconi, in Via Tadino, ospita fino all’8 marzo Amici, Nemici, Letti e Mariti, personale di Patrizio di Massimo, pittore che fonde attraverso la propria sensibilità l’iconografia classica con la cultura visuale contemporanea. Sin dagli esordi all’Accademia di Brera di Milano, l’artista sente la necessità di interrogare se stesso, costruendo una ricerca tanto artistica quanto spirituale. La sua pratica pittorica - metaforica, simbolista e lirica - ha mantenuto negli anni una coerenza di fondo, una consapevolezza emotiva, espressiva e concettuale che emerge dagli spazi esplorativi del ritratto e dell’autoritratto. La mostra è il risultato di un processo durato un anno, durante il quale l’artista ha lavorato alle opere nel suo studio londinese. www.giomarconi.com/en

Alla Galleria Vistamare, in Via Spontini, fino al 15 marzo, Unearth Desires, personale di Sara Enrico, scultrice biellese il cui interesse ruota attorno alle nozioni di superficie, di materialità e di corporeità, combinando aspetti sartoriali e architettonici. Il grande lucernario centrale della Galleria coreografa le sculture sottostanti in un’atmosfera in cui si fondono luce naturale e artificiale. Nelle stesse date, Vistamare propone anche Slow Steady Stillness, personale dell’artista keniota Agnes Waruguru, la cui pratica spazia dalla pittura alle installazioni, dai tessuti al disegno, dalla ceramica al ricamo. Il suo approccio unisce frammenti legati alle identità personali, spesso ispirati a pratiche femminili e a culture tradizionali. La mostra include un’opera tessile di grandi dimensioni realizzata durante la sua residenza alla Rijksakademie di Amsterdam. https://vistamare.com/

Alla Galleria Massimo De Carlo, in Viale Lombardia, dal 24 febbraio al 22 marzo, No Room for Emptiness, personale di Diane Dal-Pra, artista francese che vive e lavora a Parigi. Con i suoi dipinti mette in discussione il grado in cui i nostri beni materiali influenzano il nostro equilibrio interiore e definiscono le nostre identità: da un lato hanno il potenziale di inghiottirci, dall'altro modellano le nostre abitudini e il nostro io. Lavorando principalmente su tele di grandi dimensioni, Dal-Pra costruisce una serie di oggetti e forme corporee monumentali, infondendo alle sue figure scultoree una presenza monolitica. https://massimodecarlo.com/

Al MEET/Digital Culture Center, in Porta Venezia, termina il 23 Febbraio Living in the (Un)Real, prima mostra personale in Italia del new media artist taiwanese Hsin-Chien Huang, noto per il suo approccio interdisciplinare che combina gaming, design e arte in un percorso che fa riflettere sul complesso rapporto tra tecnologia, arte e spiritualità, affrontando temi cruciali, tra cui sorveglianza, privacy e potere trasformativo dell’Intelligenza Artificiale. L’opera Shall We Dance, Milano? - pensata specificamente per MEET - offre al pubblico un’interazione unica con l’architettura milanese. Attraverso le opere in realtà virtuale di Hsin-Chien Huang è possibile perdere la percezione del corpo fisico e immergersi in uno stato alternativo, esplorando nuove dimensioni fisiche e psicologiche dell’essere. Nella Sala Immersiva, The Eye and I esplora il tema della sorveglianza attraverso i secoli, accompagnata dalla musica di Jean-Michel Jarre. ​www.meetcenter.it/it/

Per chiudere, segnaliamo allo Spazio Mostre "Tunnel" del Politecnico, in Via Ampère 2, fino al 25 febbraio, Paulo David - Costruire il Paesaggio, dedicata all’opera dell’architetto portoghese che ha ottenuto un ampio riconoscimento internazionale, il cui legame con il Politecnico è iniziato quasi una decina di anni fa. La relazione con il paesaggio, un rapporto ampio e consapevole con il luogo, si impone nella ricerca di Paulo David. E’ l’elemento decisivo della sua architettura, con una ricerca singolare, intensa e personale. L’opera presentata in questa mostra è una delle più note ed emblematiche del suo lavoro: la Casa das Mu­das realizzata a Madeira nel 2004, un centro culturale dedicato prevalentemente all’arte contemporanea. https://www.auic.polimi.it/la-scuola/progetti/spazio-mostre-guido-nardi/

Nella foto: Conversazione platonica di Felice Casorati


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