Io sono ancora qui

Le atrocità della dittatura brasiliana che la storia sembra avere dimenticato. Anche in questo caso verrebbe da dire: "Meditate che questo è stato". ()
Io sono ancora qui immagine
Desaparecidos è vocabolo che abbiamo quasi sempre associato all’Argentina e al Cile, molto meno si è parlato del Brasile e del colpo di stato che nel 1964 portò a 21 anni di dittatura militare.
Walter Salles ripercorre in questo film la storia della famiglia Paiva tornata alla luce grazie al libro omonimo e autobiografico di Marcello Rubens Paiva, ultimogenito dopo 4 sorelle.
Nel 1970 Rubens Paiva (Selton Mello) vive a Rio De Janeiro con la moglie Eunice (Fernanda Torres) e 5 figli in una casa davanti alla spiaggia dove i ragazzi scorrazzano insieme ai loro coetanei e alla gente di Rio. E’ una famiglia benestante e serena in cui si percepisce amore e rispetto. Rubens è un ex deputato del partito laburista che dopo il colpo di stato si è ritirato dalla politica.
La figlia maggiore Veronica partecipa attivamente ai movimenti studenteschi contro il regime, per questo viene spinta dai genitori ad andare a studiare a Londra temendo ritorsioni. Rubens però continua ad aiutare come può gli oppositori, senza dare nell’occhio e all’insaputa di tutti.

Una sera però si presentano a casa uomini armati che lo prelevano per portarlo in caserma per un interrogatorio.
Di lui non si è più saputo nulla.
Anche la secondogenita Eliana ed Eunice verranno prelevate per essere interrogate: la prima rilasciata dopo un giorno mentre la madre è trattenuta per 12 lunghissimi e atroci giorni in cui comprende che gli apparati di polizia sanno molto e li hanno già schedati.
E’ un’intimidazione che consiglia di non cercare di conoscere il destino di Rubens.
Nei trent’anni che seguono Eunice non smetterà mai di cercare la verità sulla scomparsa del marito di cui le autorità non hanno mai ammesso l’arresto e tantomeno la morte.
La crescita della sua consapevolezza politica la porta a diventare avvocata specializzata in diritti civili. Non riavrà mai il corpo del marito ma otterrà come unica vittoria un certificato di morte.
Salles conosceva bene casa Paiva, era amico dei figli, quasi coetaneo dell’autore del libro, e ha sentito un dovere morale di realizzare un film che attraverso la vita di persone a lui vicine parla a quelle di oggi minacciate da un futuro greve dopo l’elezione a presidente di Bolsonaro.

Il regista non usa mai toni melodrammatici o scene trucide per descrivere un orrore che comunque emerge nella tensione degli eventi. Eunice Paiva degli ultimi anni, malata di Alzheimer, è interpretata da Fernanda Monternegro (già interprete per Salles di Central do Brasil) e madre della protagonista Fernanda Torres che per questo film è candidata agli Oscar come miglior attrice.
Io sono ancora qui è candidato anche come miglior film internazionale.
Ci si augura che i votanti agli Oscar non si lascino attrarre e accecare da prodotti e interpretazioni più appariscenti. Qui si brilla di luce propria.
Coinvolgente.

In programmazione al Cinema Palestrina

Commenta

 
 Rispondi a questo messaggio
 Nome:
 Indirizzo email:
 Titolo:
Prevenzione Spam:
Per favore, reinserire il codice riportato nell'immagine.
Questo codice serve a bloccare i tentativi di inserimento automatici.
CAPTCHA - click right for audio Play Captcha