Il Premio “Marina Incerti” dell’Istituto Pasolini ha compiuto 25 anni

Intervista con il poeta Luigi Cannillo. ()
premio incerti
Abbiamo chiesto a Luigi Cannillo, poeta e già professore di Tedesco, componente della commissione poetica per l'iniziativa "Mandaci una poesia" del Municipio 3, di parlarci della sua esperienza con la rassegna/premio di prosa e poesia “Marina Incerti”.

L’esperienza di 25 anni, dal 1988 al 2013, all'Istituto Tecnico Statale Sperimentale “Pier Paolo Pasolini” di Milano, della rassegna/premio di poesia e prosa “Marina Incerti”, realizzata per tenere viva la memoria della poetessa e insegnante e dell'istituto, ha rappresentato un caso unico tra le tante iniziative analoghe. Definita Rassegna/premio per indicare e valorizzare una panoramica sulla scrittura studentesca, piuttosto che una mera competizione.

Era rivolta agli studenti adolescenti?
In un quarto di secolo tante cose nel mondo e nella nostra realtà sono cambiate, ma l’adolescenza è rimasta esperienza e condizione di transito, periodo di passaggio - non sempre indolore - dall’infanzia alla piena formazione della persona. In questo transito permangono ansie, insicurezze, la costruzione di rapporti affettivi, talvolta durevoli altre volte più fragili, e l’impostazione di rapporti sociali più articolati, a partire da quelli che nascono nell’ambiente scolastico. La scrittura, nelle sue diverse forme, è espressione fondamentale di questo passaggio, non solo per i suoi aspetti immediati, cioè il riversare sulla pagina sentimenti e aspirazioni, ma anche per quello che riguarda la scelta di un proprio linguaggio. Fondamentale, per questa esperienza, la passione per la scrittura letteraria, e, inscindibile, quella per la lettura.

L'iniziativa ha funzionato?
La Rassegna ha svolto una funzione di stimolo alla scrittura, di censimento e di diffusione della stessa, non solo valorizzando i diversi linguaggi espressivi, ma anche promuovendoli in diversi ambiti culturali e sociali. Nata all’interno del "Pasolini”, si è via via estesa al Distretto Scolastico, al Comune e alla Provincia di Milano e infine alla Regione Lombardia. Si è arricchito inoltre della presenza significativa dei testi dei detenuti che frequentano laboratori di poesia e prosa all’interno delle Case Circondariali di Bollate, Opera, San Vittore e Varese. Per la realizzazione dell’iniziativa è stato essenziale il contributo economico dell’Assessorato all’Istruzione e all’Edilizia Scolastica della Provincia di Milano e del Consiglio di Zona 3 (l’attuale Municipio 3); la Presidenza della Regione Lombardia ha offerto significativi premi di rappresentanza.

Esiste una memoria editoriale della rassegna?
Sono state pubblicate due antologie che raccolgono i testi di vincitori e segnalati: Battiti di alfabeto – Prosa e Poesia della rassegna di scrittura “Marina Incerti 1988-1998, Edizioni dell’Ambrosino, Milano 1999, e Il cerchio e la conchiglia – Prosa e Poesia della Rassegna di scrittura “Marina Incerti 1998-2008, Ed. Le Voci della Luna – Poesia, Sasso Marconi (Bo), 2008. In questo caso, oltre al contributo della Provincia, è stato fondamentale quello deliberato dal Consiglio d’Istituto del “Pasolini”. Diversi editori, in particolare Zanichelli, hanno offerto premi in libri. Tra gli sponsor privati, ArpaNet per anni ha curato sul suo sito un televoto tra le poesie delle superiori e decretato, tra i partecipanti, un vincitore votato in rete.

C'è stato un buon coinvolgimento?

Valorizzare la scrittura degli studenti è sembrato il modo migliore per mantenere la memoria di Marina Incerti, precocemente scomparsa, rinnovando nelle diverse forme letterarie coinvolte l’interesse per l’espressione di sé e del mondo. La scrittura genera così nuova scrittura: là dove il percorso si è interrotto, germoglia nuova vita. La formula della Rassegna consente di operare una scelta e conferire premi, ma allo stesso tempo, al di là di ogni graduatoria, vuole stimolare e raccogliere le diverse esperienze di scrittura e facilitarne lo scambio tra i giovani, facendo conoscere anche il lavoro di insegnanti e operatori culturali nelle diverse scuole. La Rassegna culminava nella cerimonia di premiazione a cui partecipavano con i contributi musicali gli studenti della scuola, ai quali era anche affidata la lettura dei testi vincitori e segnalati. Siamo così riusciti a coinvolgere a vario titolo studenti, scrittori, insegnanti, organizzatori di corsi di scrittura e famiglie in un evento molto impegnativo anche sul piano organizzativo ma memorabile per chi vi è stato coinvolto. I testi dei vincitori del premio sono stati periodicamente pubblicati su riviste letterarie che hanno espresso apprezzamento e sostegno, come “La Mosca di Milano” e “Il Cavallo di Cavalcanti”. Inoltre i vincitori e finalisti sono stati coinvolti in attività collaterali per la lettura dei loro testi presso diversi enti e associazioni, tra cui il Cenacolo di Sant’Eustorgio, la Casa della Poesia del Trotter, il Museo della Permanente di Milano, la Biennale di cultura metropolitana della Provincia di Milano. Alcune letture si sono tenute nella Casa Circondariale di San Vittore, insieme ai detenuti partecipanti al laboratorio di poesia all’interno dei corsi delle 150 ore.

I giovani autori hanno continuato a scrivere?
I giovani autori, per quanto siamo riusciti a seguire in questi anni, hanno spesso continuato a scrivere, raggiungendo talvolta riconoscimenti e pubblicazioni. In altri casi l’impulso alla scrittura è rimasto confinato al periodo dell’adolescenza. In ogni caso i racconti e le poesie del “Marina Incerti” ci offrono uno sguardo meno banale e standardizzato sul mondo giovanile e sulla sua tensione creativa. La media degli autori partecipanti delle ultime edizioni è stata di 130-160 complessivi; i testi inviati, la maggior parte di poesia, circa 220-250, provenienti ogni anno da 35-50 diverse scuole. Presidenti della giuria sono stati negli anni Davide Pinardi, Maria Pia Quintavalla, Vivian Lamarque, Carmen Covito, Nicoletta Vallorani e Milo De Angelis. Per questioni di spazio nelle due antologie abbiamo potuto pubblicare solo i testi dei vincitori. Ma una selezione di tutti i vincitori e segnalati è presente nelle pubblicazioni annuali a cura dell’Istituto.

Un bell'impegno per gli organizzatori...
Per la Commissione Cultura del Pasolini si è trattato di un lavoro molto impegnativo, dalla preparazione corretta dei moduli di richiesta Patrocinio e contributi fino alla confezione dei premi, ma seguito con passione e accolto con il riconoscimento di studenti, famiglie e istituzioni culturali e amministrative. “Solo l’amare, solo il conoscere/ conta, [...]”, sono versi di Pier Paolo Pasolini. Nell’amare, conoscere ed esprimersi si sono situate le opere degli studenti. La loro esperienza - nella scuola ed oltre - e il nostro lavoro si sono incontrati ogni anno, si sono dati appuntamento passione e slancio creativo, che restano di questa esperienza anche anni dopo la sua conclusione.

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