Una modesta proposta

Perché non intitolare a Giovanni Raboni la sala di lettura della Biblioteca Venezia? ()
Biblioteca Venezia inaugurazione
Nel capitolo “Se passate da via…” del volume “I luoghi della cultura”, che la nostra Redazione ha recentemente realizzato e pubblicato con il sostegno del Municipio 3, non poteva mancare il ricordo di Giovanni Raboni (1932-2004,) grandissimo poeta e intellettuale tra i maggiori dell’intero ‘900.
Raboni, nato a Milano in via San Gregorio, sino alla sua scomparsa ha vissuto, con la sua compagna Patrizia Valduga, in via Melzo, a pochissimi metri dalla sede della Biblioteca Venezia.
Un cittadino, con la C maiuscola, di questo territorio a cui era molto legato.

Raccogliendo la proposta di alcuni operatori, il nostro giornale si sente in dovere, per un palese obbligo di carattere sia culturale che morale, di chiedere che a Giovanni Raboni venga intitolata, per quanto modesto possa apparire, la Sala di lettura della Biblioteca civica Venezia.
E’ noto che tutte le biblioteche comunali portano il nome della località in cui sono ubicate, con eccezione della Biblioteca Sormani che reca la denominazione del palazzo che la ospita.
Ed è altrettanto noto che nessuna biblioteca civica è dedicata a uno specifico personaggio, scelta che ci sembra dettata da una solida logica.

Esistono invece precedenti per l’intitolazione di sale interne delle biblioteche a personaggi storici di indiscusso spessore culturale e in questa categoria compare degnamente il nome di Giovanni Raboni.
Per avvalorare e sostenere la proposta rimandiamo all’immagine che accompagna l’articolo, dove Giovanni Raboni compare in compagnia dell’allora sindaco Gabriele Albertini e dell’assessore alla cultura Salvatore Carrubba. L’immagine venne scattata nel marzo del 2001 in occasione dell’inaugurazione della Biblioteca Venezia, ospitato in una palazzina Liberty edificata nei primi anni del ‘900.
Se è forse inutile ricordare quale sia il ruolo di una biblioteca di territorio, non bisogna però mai abbassare la guardia per continuare a difenderne tutti i valori culturali, educativi e morali che una biblioteca rappresenta e sostiene.

Che fare della nostra “modesta” proposta? Innanzitutto vorremmo invitare sia il Municipio 3 che il Comune di Milano a prenderla in considerazione con l’augurio che anche i cittadini, utenti o meno della Biblioteca Venezia, vogliano sostenere quanto modestamente proposto.
Or sono vent’anni dalla scomparsa di Giovanni Raboni a cui, recentemente, tra le altre iniziative, il Piccolo Teatro ha dedicato un incontro sulle sue opere in ambito teatrale.
Quale miglior occasione allora per conservarne memoria ?
Da parte nostra è assicurato il sostegno alla causa.

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