Obiezione di coscienza in ambito medico. Ma è vera obiezione?


È in corso una battaglia politica che, strumentalizzando questo diritto, mira essenzialmente a isolare le donne negando loro il diritto alla interruzione di gravidanza sancito da una legge voluta dalle donne, conquistata con fatica e ora resa quasi totalmente inefficiente

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aborto web
Nel 2009 il 71,5% dei ginecologi italiani è risultato obiettore con punte che superano 85% in alcune regioni del meridione tanto da esserne privi in alcuni ospedali. Stessa situazione per gli anestesisti con una percentuale di obiettori pari al 51,7%. Trend in crescita anche per il personale paramedico coinvolto nell'Interruzione Volontaria di Gravidanza.
Dati preoccupanti che si confermano anche a livello regionale. In Lombardia, sono obiettori il 64% dei ginecologi-ostetrici, il 42 degli anestesisti e il 43 del personale sanitario.

Insomma, la sanità italiana è fatta essenzialmente da obiettori e le conseguenze sono tangibili: le liste di attesa si allungano con ripercussioni per la donna in termini di stress psico-fisico, difficoltà ed esiti dell'intervento per non parlare poi delle povere disgraziate, specialmente in alcune regioni al sud, obbligate a migrare da un ospedale all'altro per trovare una struttura con un medico disponibile ad eseguire l'intervento, perché, piaccia o meno, è ancora un loro diritto per legge.
 
I medici non-obiettori
Detto questo, passiamo allo sparuto gruppo di medici che, al di là di ogni ideologia, continua a vedere la donna come paziente: i non-obiettori.
Sappiamo come non sia certo facile per la coppia prendere questa decisione, né per la donna essere sottoposta all'intervento, e certo non è piacevole nemmeno per quei pochi medici rimasti a garantire questo diritto; isolati e relegati, spesso a tempo pieno, quasi esclusivamente a questa attività.
Sono rimasti in pochi. Le nuove leve, ovviamente, preferiscono fare interventi di alta specialistica piuttosto che abbruttirsi in una manovalanza professionalmente non gratificante e l'obiezione di coscienza é un criterio determinante. Un vuoto che li decima legato spesso al loro pensionamento, alla cronica situazione ospedaliera di sotto organico e senza essere prevista una sostituzione, perché se la “non obiezione” limita la carriera, l'"obiezione" viene di frequente, in modo più o meno ufficiale, richiesta per l'assunzione dalla direzione sanitaria e, quindi, dagli stessi primari. Va ricordato a questo proposito che, giusto in Lombardia, regno incontrastato di Formigoni e quindi con marchio Cl, la maggior parte dei primari, guarda caso, sono obiettori.
 
Gli operatori nei Consultori Familiari...
Rimane quindi la restante percentuale di non obiettori nei Consultori familiari ma la situazione non è sicuramente delle migliori.
I consultori familiari nati per legge nel ’75 sono state strutture innovative per la prevenzione, la tutela della salute della donna passando attraverso l’informazione sulla sessualità, sul funzionamento del proprio corpo, per una maternità e paternità consapevole .Un passaggio storico, voluto fortemente dalle donne per la loro autodeterminazione ma anche un modello sanitario realmente innovativo che lavorando sulla prevenzione ha ridotto le interruzioni di gravidanza del 50% negli anni con la conoscenza e consapevolezza contraccettiva.
È del 1978 la legge sulla IVG.
Stiamo parlando di donne che morivano per aborti clandestini fatti nella migliore delle ipotesi su tavoli di cucina o, per le più fortunate e ricche, all'estero (fenomeno paragonabile per certi versi alle attuali migrazioni di coppie sterili per usufruire della fecondazione eterologa vietata per legge in Italia e dai forti poteri della Chiesa e da chi per essa.)
 
Attualmente i consultori non godono di buona salute: decimati, accorpati, sostituiti con leggi regionali ad hoc da consultori di matrice cattolica.
Sempre più frequentemente nei consultori pubblici i medici non obiettori sono sotto organico e non sostituiti, figure primarie non solo per il colloquio finalizzato alla contraccezione, ma anche per la visita e la certificazione obbligatoria di accesso all'intervento.

Come riporta Pina Adorno, Presidente della Consulta dei Consultori Familiari di Roma segnalando, nella sua relazione, la situazione allarmante dei consultori nella capitale dove tra la fine del 2011 e l’inizio del 2012, a causa di pensionamenti e trasferimenti, gli operatori dei Consultori familiari pubblici sono diminuiti di circa 50 unità oltre allo stillicidio continuo di consultori accorpati, trasferiti, soppressi nelle Asl di Roma.
 
… e negli ospedali pubblici
A questo triste scenario si aggiunge il problema degli ospedali pubblici gestiti in parte da ordini religiosi, dove le interruzioni di gravidanza non vengono proprio eseguite, proibiti l'inserimento di contraccettivi come la spirale intrauterina ritenuta "abortiva", negata la contraccezione d'urgenza. Stiamo parlando di ospedali accreditati, che noi contribuenti paghiamo e spesso, come in Lombardia, fiori all'occhiello della sanità.
Per la donna abortire è sempre più difficile e umiliante. Sempre più a rischio l'applicazione della legge 194.
 
Le mozioni presentate
Sono state presentate la settimana scorsa alla camera quattro mozioni sul diritto alla obiezione di coscienza in campo medico, paramedico e con estensione ai farmacisti.
Mozione bipartisan sottoscritta, tra gli altri, da Polledri (Lega), Roccella, Di Virgilio e Mantovano (Pdl), Volontè, Buttiglionie e Binetti (Udc), e dal leader dei cattolici PD Beppe Fioroni.

Mozione a parte del Pd e Idv, che pur riconoscendo il diritto da parte di medici e paramedici all'obiezione di coscienza, chiedono sia garantito allo stesso tempo anche il diritto delle donne a interrompere la gravidanza.
Ma perché anche i farmacisti? Perché ritenuti detentori, possibili "spacciatori legali" dei farmaci per la contraccezione d'urgenza, farmaci che senza danni per la salute, creano principalmente una situazione locale sfavorevole per l'instaurarsi di una possibile gravidanza.
 
Insomma una regia sapiente e geniale. Aggirando la legge sull'interruzione di gravidanza non facile, almeno per ora, da abrogare, decimati i consultori pubblici, creata una dinastia di primari per lo più obiettori, viene allargata e legittimata l'obiezione di coscienza medica isolandola da un contesto globale di tutela dei diritti della collettività anche in termini di salute e cura.
Il punto non è negare il diritto alla obiezione di coscienza in campo medico ma auspicare che, a dispetto di qualsiasi ideologia, venga avviata una discussione costruttiva per promuovere una legge che la regolamenti, allo scopo di migliorarne l'esercizio.
In realtà, non sta succedendo nulla di tutto ciò e, anzi, siamo spettatori di una iniziativa politica che ipocritamente strumentalizza il diritto alla obiezione al fine di negare lo stesso diritto alla Interruzione di gravidanza.

E, intanto, le donne? Beh, pazienza, si arrangeranno, non è affare dei nostri politici...

Marzia Frateschi



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Re: Obiezione di coscienza in ambito medico. Ma è vera obiezione?
31/05/2012 Alessandra Comerio
Questo articolo per la sua chiarezza e profondità meriterebbe ben più ampia diffusione. Purtroppo il binomio chiesa-potere è mortale: non sono le donne a "uccidere" delle cellule contrabbandate per esseri senzienti ma loro, il potere e la religione, che, per mantenersi integri, sono pronti a uccidere donne, queste sì davvero senzienti. Pronti a ricondurle ai tavolacci delle mammane,alle infezioni che ti rendono sterile, all'umiliazione, alla criminalizzazione. E' scritto nel Malleus Maleficarum, manuale per inquisitori del 1486 "Secondo i proverbi tre sono le cose insaziabili, e ce n’è una quarta, che non dice mai basta: la bocca della vulva, per cui esse (le donne)si agitano con i diavoli per soddisfare la propria libidine." Questo pensiero misogino è ancora radicato nella mentalità italiana, corrotta profondamente dal cattolicesimo. Le donne vanno punite.


Re: Obiezione di coscienza in ambito medico. Ma è vera obiezione?
31/05/2012 VINCENZO ROBUSTELLI
Attendere che siano le istituzioni (parlamento, governi, regioni e anche comuni) a cambiare una linea politica concordata e condivisa da tutte le forze politiche credo che oggi sia una illusione.
Se non sbaglio anche a Milano era previsto di rilanciare i consultori utilizzando anche spazi pubblici. Non credo che questo avrà molto successo, perchè, quand'anche dovesse avvenire saranno i medici obiettori con CL alle spalle a prenderne la guida.
Vedremo cosa accadrà quando l'attuale opposizione prenderà la guida della regione Lombardia e se sarà capace di intaccare gli interessi nel sistema sanitario che si sono consolidati in questi ultimi 20 anni.

Abbiamo visto, nel nostro piccolo, il rinvio del registro delle coppie di fatto solo perchè il Papa doveva venire in visita a Milano e i 3.500.0000 euro stanziati dal comune per la sua visita.
La sottomissione culturale e ideologica della nostra classe politica penso che sia palese a putti.
E allora?
Credo che solo se riusciamo ad operare indipendentemente dalle istituzioni riusciremo, anche per i consultori, a dare realmente una mano a chi ne ha bisogno e a chi in questa società, in quanto debole, viene emarginato e schiacciato.


Re: Obiezione di coscienza in ambito medico. Ma è vera obiezione?
30/05/2012 Pellegrini Maria Antonietta
Grazie, per aver scritto questo articolo chiaro e molto esauriente.
La realtà è che oggi la democrazia è sotto scacco su più fronti; anche se molti credono che i diritti siano acquisiti per sempre, occorre vigilare e difenderli ogni giorno con il nostro operare.
. Pellegrini


Re: Obiezione di coscienza in ambito medico. Ma è vera obiezione?
30/05/2012 Pellegrini Maria Antonietta
Grazie, per aver scritto questo articolo chiaro e molto esauriente.
La realtà è che oggi la democrazia è sotto scacco su più fronti; anche se molti credono che i diritti siano acquisiti per sempre, occorre vigilare e difenderli ogni giorno con il nostro operare.
. Pellegrini


 
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