Sesta edizione della MILANO ARCH WEEK

Dal 20 al 26 maggio architettura protagonista in tutta la città. ()
Mappa Milano Totale milano arch week 2024
Dopo il successo delle passate edizioni, da lunedì 20 a domenica 26 maggio torna Milano Arch Week, la settimana dedicata all'architettura, alle trasformazioni urbane e al futuro delle città promossa da Comune di Milano, Politecnico di Milano e Triennale Milano.

Questa sesta edizione, con la direzione artistica di Stefano Boeri, Presidente della Triennale, è curata da Nina Bassoli e Matteo Ruta con la collaborazione di Joseph Rigo. Il Politecnico di Milano e la Triennale Milano restano le sedi principali di Milano Arch Week, ospitando come per le passate edizioni tavoli di lavoro, talk, letture e workshop.

In continuità con le riflessioni avviate nel corso della scorsa edizione dedicata al tema delle periferie e ampiamente diffusa sul territorio, Arch Week 2024 si sviluppa attorno all’idea di architettura debole, di un’architettura che si pone in ascolto dei bisogni e delle aspettative dei cittadini e delle cittadine, che dialoga con il territorio e i suoi abitanti. In quest’ottica, la manifestazione si propone come momento di riattivazione sociale e culturale delle energie della città per indagare a fondo il potere abilitante dell’architettura. Raccogliendo le proposte di associazioni, progettisti, cittadini attivi, organizzazioni locali, pervenute tramite una open call, la Arch Week anche quest’anno tocca diversi quartieri della città.

Come omaggio a due Maestri recentemente scomparsi, Gianni Vattimo, filosofo del Pensiero debole, e Andrea Branzi, progettista di una Modernità debole e diffusa, la Arch Week vuole indagare le possibilità presenti in quell’ “insieme infinito di ‘piccole cose’” che è la città. Interrogando con dolcezza le sue fragilità, emergeranno prospettive per guardarla con occhi nuovi, ascoltando le voci attive di nuove comunità, seguendo i percorsi inediti tracciati da guide di eccezione, sovvertendo il punto di vista di fronte alle realtà più consolidate. In breve, vengono indagate le ragioni per cui l’architettura può essere il seme del cambiamento. Per riflettere su questi temi sono stati invitati architetti e designer internazionali, studi e professionisti emergenti, urbanisti e paesaggisti.

Tra gli ospiti di questa edizione: Lina Ghotmeh (il 20 maggio al Politecnico di Milano di Piazza Leonardo Da Vinci, in Zona 3), architetto di origine libanese con base a Parigi, chiamata a realizzare nel 2023 il Serpentine Pavilion e promotrice di una visione dell’architettura come forza gentile che specchia la città nella sua storia; Christian Kerez (il 21 maggio, sempre al Politecnico), architetto e professore all’ETH di Zurigo il cui lavoro trasversale promuove una continua ricerca sullo spazio e la sua costruzione; Francisco Alonso, una delle voci più interessanti della scuola spagnola dagli anni Ottanta a oggi, professore alla ETSAM di Madrid e la UPSA di Salamanca; Boonserm Premthada (il 23 maggio alla Triennale), fondatore del Bangkok Project Studio, il cui lavoro riflette sull’ambiente, coniugando la sostenibilità alla cultura materiale e alle tecniche costruttive; Peris+Toral Arquitectes (il 24 maggio, di nuovo in Triennale), studio di Barcellona che attraverso numerosi progetti sperimenta sulle tipologie dell’housing sociale contemporaneo; Alessandro Petti/Sandi Hilal (il 25 maggio, alla Triennale), fondatori del collettivo DAAR, vincitori del Leone d’Oro alla Biennale Architettura 2023; lo studio Flores y Prats (il 25 maggio in Triennale) con base a Barcellona, autore di progetti di social housing e di spazi pubblici realizzati attraverso il coinvolgimento attivo della cittadinanza.

Dopo l’ottimo riscontro dell’edizione 2023, anche quest’anno la Arch Week ha lanciato una call per attivare tutti i quartieri della città attraverso una programmazione varia, plurale e condivisa. Al bando, pubblicato da gennaio a marzo 2024, hanno aderito istituzioni, associazioni, realtà locali, cooperative, cittadini, fondazioni, ricercatori, artisti, professionisti, gruppi studenteschi e studi di progettazione che hanno proposto una riflessione sui temi della manifestazione. La call ha rappresentato un’importante piattaforma di ricognizione delle attività presenti sul territorio e di ascolto rispetto agli interessi degli abitanti della città: dall’housing sociale agli edifici in stato di abbandono, alla riattivazione degli spazi in disuso; dall’inclusione sociale alla rappresentazione delle diverse comunità presenti nella città di Milano. Sono oltre 80 gli appuntamenti selezionati attraverso la call, che si svolgono in 46 sedi diffuse nella città: scuole, teatri, associazioni, biblioteche, giardini di quartiere, chiese, comuni dell’area metropolitana. Una rete di luoghi che dal centro arriva ai quartieri più esterni. La manifestazione si apre così al dialogo con le diverse istituzioni e i quartieri della città, coinvolgendo attività e iniziative locali e raccontando la natura policentrica, complessa e vitale di Milano.

Novità di questa edizione è il format As strong as you can, immaginato come una sequenza di racconti, che raccoglie progetti e ricerche di giovani voci che fanno emergere come la pratica contemporanea sia un orizzonte plurale, dove fragilità e debolezza ridefiniscono le prospettive e i confini dell’architettura. Una serie di storie brevi, spesso a lieto fine, dove il progetto ricostruisce significati e legami che a loro volta ridanno un senso all’architettura. Nell’arco delle giornate di sabato 25 e domenica 26 maggio, nel Salone d’Onore in Triennale, si susseguono degli speed talk di circa 30 minuti l’uno, a comporre una variegata antologia di progetti. Tra i progettisti e gli studi che partecipano: Gia Mussi, Tenet, StudioSer, La Rivoluzione delle Seppie, Atelier Fanelsa, Elena Barthel, Zattere + Riccardo Orsini, Orizzontal (25 maggio), Oasi, Ecòl, Frantoio sociale, HPO, Zarcola, Linearama, Captcha, Abnormal (26 maggio).
Durante le serate del 23, 24, 25 e 26 maggio in Triennale, dopo le lecture, sono in programma delle proiezioni e dei talk nel Giardino Giancarlo De Carlo, tra cui Bamboo Dialogues, il film Big Ears Listen with Feet di Beka & Lemoine, il film di Elettra Fiumi Radical Landscapes, il documentario di Francesca Molteni Green Over Gray su Emilio Ambasz. E inoltre in programma un omaggio ad Andrea Branzi, attraverso la proiezione di una selezione di film di e con l'architetto recentemente scomparso. Inoltre il 22 maggio, nei giorni della Arch Week, in Triennale apre la mostra Gae Aulenti (1927-2012), una delle più importanti retrospettive sul lavoro e sulla vita dell’architetta, realizzata in collaborazione con l’Archivio Gae Aulenti e curata da Giovanni Agosti con Nina Artioli, direttrice dell’Archivio Gae Aulenti, e Nina Bassoli. La mostra sarà aperta fino al 12 gennaio 2025.


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