Sesta edizione della MILANO ARCH WEEK
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In continuità con le riflessioni avviate nel corso della
scorsa edizione dedicata al tema delle periferie e ampiamente diffusa sul
territorio, Arch Week 2024 si sviluppa attorno all’idea di architettura
debole, di un’architettura che si pone in ascolto dei bisogni e delle
aspettative dei cittadini e delle cittadine, che dialoga con il territorio e i
suoi abitanti. In quest’ottica, la manifestazione si propone come momento di
riattivazione sociale e culturale delle energie della città per indagare a
fondo il potere abilitante dell’architettura. Raccogliendo le proposte di
associazioni, progettisti, cittadini attivi, organizzazioni locali, pervenute
tramite una open call, la Arch Week anche quest’anno tocca diversi
quartieri della città.
Come omaggio a due Maestri recentemente scomparsi, Gianni Vattimo, filosofo del
Pensiero debole, e Andrea Branzi, progettista di una Modernità debole e
diffusa, la Arch Week vuole indagare le possibilità presenti in quell’
“insieme infinito di ‘piccole cose’” che è la città. Interrogando con dolcezza
le sue fragilità, emergeranno prospettive per guardarla con occhi nuovi,
ascoltando le voci attive di nuove comunità, seguendo i percorsi inediti
tracciati da guide di eccezione, sovvertendo il punto di vista di fronte alle
realtà più consolidate. In breve, vengono indagate le ragioni per cui
l’architettura può essere il seme del cambiamento. Per riflettere su questi
temi sono stati invitati architetti e designer internazionali, studi e
professionisti emergenti, urbanisti e paesaggisti.
Tra gli ospiti di questa edizione: Lina Ghotmeh
(il 20 maggio al Politecnico di Milano di Piazza Leonardo Da Vinci, in
Zona 3), architetto di origine libanese con base a Parigi, chiamata a
realizzare nel 2023 il Serpentine Pavilion e promotrice di una visione
dell’architettura come forza gentile che specchia la città nella sua storia; Christian
Kerez (il 21 maggio, sempre al Politecnico), architetto e professore
all’ETH di Zurigo il cui lavoro trasversale promuove una continua ricerca sullo
spazio e la sua costruzione; Francisco Alonso, una delle voci più
interessanti della scuola spagnola dagli anni Ottanta a oggi, professore alla
ETSAM di Madrid e la UPSA di Salamanca; Boonserm Premthada (il 23 maggio
alla Triennale), fondatore del Bangkok Project Studio, il cui lavoro riflette
sull’ambiente, coniugando la sostenibilità alla cultura materiale e alle
tecniche costruttive; Peris+Toral Arquitectes (il 24 maggio, di nuovo in
Triennale), studio di Barcellona che attraverso numerosi progetti sperimenta
sulle tipologie dell’housing sociale contemporaneo; Alessandro Petti/Sandi
Hilal (il 25 maggio, alla Triennale), fondatori del collettivo DAAR,
vincitori del Leone d’Oro alla Biennale Architettura 2023; lo studio Flores
y Prats (il 25 maggio in Triennale) con base a Barcellona, autore di
progetti di social housing e di spazi pubblici realizzati attraverso il
coinvolgimento attivo della cittadinanza.
Dopo l’ottimo riscontro dell’edizione 2023, anche quest’anno la Arch Week
ha lanciato una call per attivare tutti i quartieri della città attraverso una
programmazione varia, plurale e condivisa. Al bando, pubblicato da gennaio a
marzo 2024, hanno aderito istituzioni, associazioni, realtà locali,
cooperative, cittadini, fondazioni, ricercatori, artisti, professionisti,
gruppi studenteschi e studi di progettazione che hanno proposto una riflessione
sui temi della manifestazione. La call ha rappresentato un’importante
piattaforma di ricognizione delle attività presenti sul territorio e di ascolto
rispetto agli interessi degli abitanti della città: dall’housing sociale agli
edifici in stato di abbandono, alla riattivazione degli spazi in disuso;
dall’inclusione sociale alla rappresentazione delle diverse comunità presenti
nella città di Milano. Sono oltre 80 gli appuntamenti selezionati attraverso la
call, che si svolgono in 46 sedi diffuse nella città: scuole, teatri,
associazioni, biblioteche, giardini di quartiere, chiese, comuni dell’area
metropolitana. Una rete di luoghi che dal centro arriva ai quartieri più
esterni. La manifestazione si apre così al dialogo con le diverse istituzioni e
i quartieri della città, coinvolgendo attività e iniziative locali e
raccontando la natura policentrica, complessa e vitale di Milano.
Novità di questa edizione è il format As strong as you can, immaginato
come una sequenza di racconti, che raccoglie progetti e ricerche di giovani
voci che fanno emergere come la pratica contemporanea sia un orizzonte plurale,
dove fragilità e debolezza ridefiniscono le prospettive e i confini
dell’architettura. Una serie di storie brevi, spesso a lieto fine, dove il
progetto ricostruisce significati e legami che a loro volta ridanno un senso
all’architettura. Nell’arco delle giornate di sabato 25 e domenica 26 maggio,
nel Salone d’Onore in Triennale, si susseguono degli speed talk di circa
30 minuti l’uno, a comporre una variegata antologia di progetti. Tra i
progettisti e gli studi che partecipano: Gia Mussi, Tenet, StudioSer, La
Rivoluzione delle Seppie, Atelier Fanelsa, Elena Barthel, Zattere + Riccardo
Orsini, Orizzontal (25 maggio), Oasi, Ecòl, Frantoio sociale, HPO, Zarcola,
Linearama, Captcha, Abnormal (26 maggio).
Durante le serate del 23, 24, 25 e 26 maggio in Triennale, dopo le lecture,
sono in programma delle proiezioni e dei talk nel Giardino
Giancarlo De Carlo, tra cui Bamboo Dialogues, il film Big Ears Listen
with Feet di Beka & Lemoine, il film di Elettra Fiumi Radical
Landscapes, il documentario di Francesca Molteni Green Over Gray su Emilio
Ambasz. E inoltre in programma un omaggio ad Andrea Branzi, attraverso la
proiezione di una selezione di film di e con l'architetto recentemente
scomparso. Inoltre il 22 maggio, nei giorni della Arch Week, in
Triennale apre la mostra Gae Aulenti (1927-2012), una delle più
importanti retrospettive sul lavoro e sulla vita dell’architetta, realizzata in
collaborazione con l’Archivio Gae Aulenti e curata da Giovanni Agosti con Nina
Artioli, direttrice dell’Archivio Gae Aulenti, e Nina Bassoli. La mostra sarà
aperta fino al 12 gennaio 2025.