Non si uccidono così anche i cinema?

Il cinema Plinius ha chiuso per ristrutturazione. Riaprirà, dicono, in condivisione con un supermercato… ()
Cinema Plinius immagine
La primissima notizia non aveva destato particolare allarme.
Il cinema Plinius di viale Abruzzi chiudeva per un necessario restauro a fine marzo per riaprire a fine agosto “più bello e più superbo che pria”, per dirla con Petrolini
Attivo come cinema-teatro a partire dal 1936, narra la leggenda che al Plinius si fossero esibite in riviste d’epoca personalità come quelle di Aldo Fabrizi e di Totò (la sua prima volta a Milano).
Altri tempi (cit. Blasetti, 1952).
Dopo un’importante ristrutturazione alla fine degli anni ’90 del secolo scorso, la struttura di viale Abruzzi, ormai destinata solamente alle proiezioni cinematografiche, poteva vantare 6 sale di grandezza varia per complessive 1400 sedute e una programmazione, ancorché orientata verso il cinema commerciale, che spesso presentava interessanti proposte anche nell’ambito dei film di qualità.
Comunque un’ottima risorsa per un quartiere e una zona della città che, nel corso degli anni, aveva assistito alla chiusura di moltissime sale, realtà purtroppo condivisa da tutta Milano.

Si apprende ora che l’intervento di ristrutturazione, che interessa circa 3700 mq distribuiti su tre livelli, prevede un cambio di destinazione che avrebbe la finalità di condividere una multisala cinematografica ridotta (tre schermi) con un supermercato.
Ora, per l’occasione, non si sa se vedere il proverbiale bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto.
Giusto per restare nella nostra zona, abbiamo già assistito alla riconversione da cinema a garage (Pacini), a istituto bancario (Porpora), a commissariato di polizia (Alhambra), a biblioteca (Dumont), a teatro (X Cine) e parcheggio per auto (Impero). O, più banalmente, vecchi cinema si sono trasformati in palazzi residenziali senza particolare storia o appeal.
Sinora però non era mai capitato, almeno dalle nostre parti, che un cinema si trasformasse, in condivisione, con un supermercato.

Ci aggrappiamo allora, nella speranza di non essere delusi/smentiti, al bicchiere mezzo pieno con l’augurio che le tre nuove sale cinematografiche del Plinius continuino a riproporre i prodotti sfornati dalla benemerita “fabbrica dei sogni”, come per altro la vicinanza con un supermercato dovrebbe per definizione garantire.
Ci si consenta, in chiusura, almeno una piccola nota malinconica. Ricordate il bel film di Sydney Pollack “Non si uccidono così anche i cavalli?” (1969)?
Ecco, speriamo che all’interrogativo posto dal titolo di questo nostro articolo la risposta possa essere “No”.

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