The Holdovers-Lezioni di vita

Piacevole racconto natalizio con tanti buoni sentimenti conditi in salsa amara. ()
The Holdovers immagine
Stati Uniti d’America, anno 1970. Per Natale, la Barton Academy, college per ricchi nel New England, chiude i battenti e tutti gli studenti possono tornare nelle loro famiglie per i festeggiamenti canonici.
Tutti meno uno. Angus Tully (Dominic Sessa), per via di una madre che si deve dedicare alla luna di miele con un nuovo marito, è obbligato a restare nell’edificio scolastico, affidato alle cure di un professore di materie classiche parecchio inviso agli studenti del college e agli altri insegnanti per via dei suoi comportamenti alquanto eccentrici. Paul Hunham (Paul Giamatti) è un vecchio docente disilluso, alcolista e misantropo, afflitto da tribolazioni varie per via di una vita privata e professionale per nulla soddisfacente.
Ad assistere materialmente i due uomini è incaricata Mary Lamb (Da’Vine Joy Randolph), la matronale cuoca del college il cui giovane figlio è appena morto nella guerra in Vietnam.
Il terzetto mal assortito affronta l’indesiderata compagnia reciproca con malcelata insofferenza e numerosi e vivaci sono gli scazzi tra il professore e l’alunno che non perdono occasione per punzecchiarsi e bisticciare.
Un’improvvisata gita a Boston riavvicina i tre personaggi e li accompagna al finale della storia che è esattamente quello che gli spettatori si aspettano.
Operina piacevole, “The Holdovers”, al cui titolo originale i distributori italiani hanno aggiunto un pleonastico “Lezioni di vita”, mescola sapientemente commedia e dramma in giuste dosi, privilegiando comunque i toni più leggeri e persino comici, anche se la durata di 133 minuti non aiuta l’economia del racconto.
Dirige Alexander Payne che, in passato, si è distinto per qualche discreto titolo tipo “Nebraska” (2014) e “Sideways” (2004) in cui il protagonista era lo stesso Paul Giamatti.
Lodevole l’interpretazione dei tre personaggi principali che, qua e là, hanno già mietuto qualche premio, in attesa delle candidature agli Oscar. Su tutti spicca naturalmente Giamatti che con gli ammiccamenti e le allusioni ci sa veramente fare.
Intrigante colonna sonora che combina generi ed epoche con brani, tra gli altri, di Cat Stevens, The Chambers Brothers, The Allman Brothers Band, Badfinger e Arti Shaw.


In programmazione all’Arcobaleno Film Center e al Cinema Plinius

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Re: The Holdovers-Lezioni di vita
25/01/2024 Mariapaola Mauri
"la durata di 133 minuti non aiuta l’economia del racconto".
Perchè, mi chiedo io?? Perchè devono far durare i film più di 90 minuti?? Lunga vita e successo a quei registi che sanno limitarsi (a parte qualche raro capolavoro... vebbè!)


 
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